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LETTERE AL DIRETTORE

SANDRO SCHMID * RUSSIA-UCRAINA: « ANCHE PER LA NOSTRA RESISTENZA, SENZA LE ARMI E L’INTERVENTO DEGLI ALTRI PAESI NON CI SAREMMO MAI LIBERATI DAL FASCISMO E DAL NAZISMO »

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15.30 - giovedì 31 marzo 2022

La guerra è la manifestazione più stupida e crudele del genere umano. Siamo sull’orlo di una catastrofe ambientale e alimentare ma spendiamo ricchezze immense per distruggere e ammazzarci a vicenda. Lottare per l’ambiente e per la pace sono due facce della stessa medaglia e vedere i giovani manifestare in tante piazze del mondo è motivo di speranza. Le guerre si superano con l’affermarsi di una cultura globale umanitaria di collaborazione e di pace. “Abolire la guerra prima che essa cancelli l’umanità intera”, è il monito di papa Francesco che dovrebbe scuotere ogni coscienza. Se questa deve essere la via maestra dell’impegno di tutti per costruire davvero un mondo di pace, non possiamo chiudere gli occhi rispetto alla realtà che per ultima ha scatenato l’invasione militare russa in Ucraina.

Una guerra dentro l’Europa, ai confini di quell’Unione Europea che, per la prima volta della sua storia, è riuscita a mantenere la pace per 77 anni. Una pace conquistata anche grazie al contributo armato delle Resistenze popolari nei Paesi europei occupati dai nazifascisti. Il 25 Aprile ricordiamo in tutta Italia il sacrificio e il significato della Resistenza armata partigiana guidata dal Comitato di Liberazione Nazionale, di pezzi del nostro esercito che, come a Cefalonia-Corfù, non ha voluto arrendersi a Hitler e dei militari italiani che nei campi di prigionia tedeschi hanno preferito soffrire e morire piuttosto che tornare a combattere con Mussolini.

Oggi, in un nuovo contesto, la domanda si ripropone: è doveroso o no sostenere, anche con l’invio di armi, la Resistenza del Governo legittimo dell’Ucraina all’invasione russa ordinata da Putin? Guerra giusta non esiste. Ma guerra giustificata sì. Come le Lotte di Liberazione dalle dittature totalitarie o per difendersi dalle aggressioni come nel caso dell’Ucraina. Tutto il bene da una parte e tutto il male dall’altra non è mai esistito. La storia dell’Ucraina, per ultimo dilaniata da un sanguinoso conflitto di otto anni, fra territori filorussi o meno è molto complessa. Voler sostenere l’adesione alla NATO dell’Ucraina significa rimettere in discussione i vecchi accordi di convivenza geopolitica fin dai tempi del crollo dell’URSS. Molto diverso dall’ambizione di voler appartenere alla UE. Positivo che, nelle trattative in corso, si profili la decisione di neutralità, come la Finlandia.

Ma, la cosa certa, è che fra Paese aggredito e aggressore non può esserci posizione ambigua e tanto meno di equidistanza, “né né”, come ai tempi delle Brigate Rosse. Così come non si deve mai confondere le responsabilità di Putin da quelle del popolo russo che questa invasione non avrebbe voluto. Un popolo che affonda le proprie radici culturali nella storia dell’Europa. Non è un caso che l’opposizione interna a questa guerra si stia allargando con testimonianze e manifestazioni più che eroiche. La guerra lampo pensata da Putin è fallita perché la Resistenza ucraina ha avuto un sostegno internazionale molto vasto.

Senza questo sostegno, compreso l’invio di armi, Zelenskyi non avrebbe più voce in capitolo e la pace sarebbe solo quella imposta da Putin, magari con un Governo fantoccio. Beiden non può invocare la pace e dare del macellaio a Putin con il quale si dovrà firmare comunque l’eventuale accordo. Con il popolo russo non va alzata una nuova cortina di ferro, ma ritornare a costruire ponti culturali, politici ed economici.

Francamente non ho capito le ambiguità dei gruppi dirigenti nazionali dell’Anpi e della Cgil. Faccio mie le dichiarazioni dell’ex presidente dell’ANPI il partigiano Smuraglia “un popolo che resiste va aiutato anche con le armi”, dell’ex Segretario della CGIL Cofferati “le armi sono necessarie agli ucraini per respingere l’aggressione. Anche per la nostra Resistenza senza le armi e l’intervento degli altri Paesi non ci saremmo mai liberati dal fascismo e dal nazismo” e quella della testimone della Sohah Liliana Segre “Dobbiamo sostenere l’Ucraina senza equidistanze, la Resistenza è un sacro dovere”.

 

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Sandro Schmid

Trento

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