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LETTERE AL DIRETTORE

ROSSETTO E PEDERGNANA * SCUOLA INFANZIA: « IL TRENTINO DELL’AUTONOMIA RIVELA TUTTA LA SUA INADEGUATEZZA »

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09.47 - lunedì 14 agosto 2023

Gentile direttore,

Il Trentino dell’autonomia, quello all’avanguardia e delle sperimentazioni, quando si tratta di scuola, specialmente di scuola dell’infanzia rivela tutta la sua inadeguatezza. Vi è una graduatoria di insegnanti che finalmente hanno superato il concorso datato 2021. Le prime in ordine di punteggio sono tutte insegnanti non di ruolo con “anzianità di precariato” dai 10 ai 20 anni.

In tutto questo tempo hanno sempre coperto ogni sorta di posti vacanti in tutto il Trentino. Ci verrebbe da dire che fanno, a pieno titolo, parte dell’organico delle insegnanti per esperienza, formazione e competenza. Finalmente anche per loro si aprono le porte dell’agognato ruolo, quello che ti dà diritto ad un contratto adeguato, ad uno stipendio un po’ più dignitoso e soprattutto consente di lavorare con serenità e continuità.

Sorpresa delle sorprese! Nulla da fare! Ebbene la nostra Pat ha deciso che i ruoli andranno alle insegnanti in possesso del famigerato certificato B1 in lingua. Quindi chi non dispone di questa prerogativa (badate bene, questa postilla è stata aggiunta al tavolo di contrattazione di qualche mese fa e non faceva parte dei requisiti richiesti al tempo del concorso) si vede negare la possibilità del posto fisso.

Che succede quindi? Accederanno al ruolo le insegnanti con competenza linguistica anche se posizionate in fondo alla graduatoria e quelle nelle prime posizioni staranno a guardare. Non si può restare in silenzio di fronte ad un’ingiustizia di questa portata. Ancora una volta assistiamo allo svilimento di una categoria – per lo più femminile – idonea per tappare i buchi, ma non per entrare in ruolo seppur avendo superato il concorso. Si potevano intraprendere altre strade per avere insegnanti in lingua nella scuola? Certamente.

Ad esempio una formazione obbligatoria in entrata al ruolo con conseguente raggiungimento del B1. Che senso ha una scelta del genere? Ancora per quanto tempo la nostra categoria dovrà sopportare tali svilimenti e ingiustizie? Tanta professionalità andrebbe custodita e valorizzata. Infine come ultimo affondo vorremmo sottolineare che il prolungamento di luglio non permette più i viaggi all’estero che servivano alle insegnanti per formarsi e mantenere il livello raggiunto.

Le direttive ora sono che l’aggiornamento in lingua sarà di poche ore, tramite formazione a distanza e su base volontaria. Con che coraggio spacciamo questo ennesimo pastrocchio come trilinguismo?

 

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Saida Rossetto

Cristina Pedergnana

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