Gentile direttore,
in allegato la nostra nota stampa con riferimento alla lettera da voi pubblicata oggi. Uniamo inoltre il simbolo della Civica Trentina, in quanto siamo noi gli unici titolati a farlo.
*
Dichiarazioni su Civica Trentina, alcuni chiarimenti.
Con riferimento al comunicato stampa diffuso oggi da Zanetti, Dalledonne, Bettega, Furina e Matonti riguardo a “Civica Trentina” (link), come i soci fondatori che hanno seguito lo scioglimento del movimento ci teniamo a fare chiarezza riguardo alle pesanti dichiarazioni lette.
Il certificato di estinzione del movimento “Civica Trentina” porta la data 29-07- 2019 ed è stato emesso dall’Agenzia delle entrate dopo che, come unici due soci fondatori superstiti (gli altri 5 erano deceduti, decaduti, dimessi) , avevamo preso atto dell’impossibilità di prosecuzione del movimento nell’operare come da statuto e quindi ne avevamo chiesto la chiusura come rappresentanti legali dell’associazione.
Sempre come unici soci fondatori superstiti, facenti per altro parte dell’unico direttivo riconosciuto, abbiamo compiuto tutti gli atti conseguenti allo scioglimento del movimento Civica Trentina presso la Commissione di garanzia per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici della Camera a dimostrazione che eravamo titolati a procedere alla chiusura di Civica Trentina e che gli atti conseguenti erano corretti.
Non si capisce quindi a che titolo i firmatari del comunicato stampa possano parlare di “Organizzazione di Civica Trentina” quando questa non esiste più da 3 anni.
Stupisce ancora di più che Fabio Dalledonne, portavoce ed ex socio fondatore di “Civica Trentina” (dimissionario dal 3/4/2019), sottoscriva il comunicato conoscendo perfettamente la storia ed i fatti che hanno decretato la fine del movimento. Allora aveva giustificato le sue dimissioni dalla perdita totale di interesse nelle sorti del sodalizio, ora stranamente sembra avere dei ripensamenti. Troppo tardi purtroppo.
Rattrista che vengano descritte come “giocolieri” delle persone fortemente volute nel movimento dallo stesso Rodolfo Borga e che, assieme a noi, si sono fatte carico del traghettamento di quanto di buono era restato in un nuovo movimento, proprio a causa dell’insostenibilità della situazione creatasi dopo la scomparsa del nostro leader. Avendo come unico scopo quello di dar seguito ai propositi che Rodolfo Borga e gli aderenti a Civica Trentina avevano sostenuto negli anni di opposizione in Consiglio Provinciale; tra questi ricordiamo una provincia meno Trentocentrica, l’introduzione della terza preferenza e la necessità di dare ai sindaci la gestione delle comunità di valle come strumento e non come ulteriore garbuglio burocratico.
Quanto alle accuse di “cambiare le casacche, rimescolare le carte, disfare e costruire alleanze”, ricordiamo che tra noi nessuno ha cambiato casacca e tantomeno alleanza, visto che lo schieramento a cui ci rifacciamo oggi, è lo stesso scelto appunto con “Civica Trentina” nel 2018, l’esatto contrario di quanto fatto da Zanetti nella sua storia post Civica Trentina e ribadito nell’ultima frase del comunicato dove sembra abbia già deciso di stare su lati opposti, andando quindi contro le scelte fatte dal Civica Trentina in tempi non sospetti.
Con orgoglio continuiamo a sentirci eredi del progetto originale, continuando a seguirne i principi e cercando di coinvolgere sempre più persone, senza calcoli di convenienza, con la medesima visione sul futuro della politica Trentina.
*
Roberto Piffer e Luca Scaramella
