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LETTERE AL DIRETTORE

” RISVEGLIO TIROLESE ” * CESARE BATTISTI: « NON FU UN MITO PER LA POPOLAZIONE DELLA SUA TERRA, SEMMAI IL CONTRARIO »

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10.24 - venerdì 14 luglio 2023

Gentile direttore Franceschi,

il mese di luglio è come ogni anno dedicato alla figura di Cesare Battisti, ricorrendone la data della morte per impiccagione a seguito di condanna per alto tradimento da parte del tribunale militare austro-ungarico.

Quest’anno la ricorrenza viene resa ancora più solenne dalla cerimonia di donazione al Museo storico del Trentino, quindi all’intera comunità, di una scultura in gesso raffigurante per l’appunto Cesare Battisti, firmata dall’artista Giuseppe Guastalla e datata 1919.
Alla figura di Cesare Battisti, mitizzata, si dà sempre un valore assoluto.

Noi riteniamo, invece, che sia più corretto riservarle un valore relativo, ammettendo così l’esistenza di due realtà, inconfutabili, oltre quella ufficiale di eroe nazionale italiano: la prima, consistente nel fatto, storicamente accertato, che Cesare Battisti non fu un mito per la popolazione della sua terra e della sua epoca, semmai il contrario. Egli infatti non fu in alcun modo un capopopolo, come ad esempio fu Andreas Hofer.

La seconda, consistente nel fatto che ad oggi, pur riconoscendone il fatto di essersi battuto fino in fondo per un proprio ideale, almeno una parte della popolazione del Trentino/Tirolo meridionale non si sente rappresentata dal mito di Cesare Battisti. E ciò per motivi squisitamente identitari, cioè a prescindere dal voler mettere in luce l’attivismo per la guerra, e contro la sua stessa terra, che indiscutibilmente ne caratterizzò l’azione e di cui tuttavia, a ben guardare, il giudizio storico e la memoria collettiva dovrebbero comunque tener conto.

Il punto tuttavia è anche un altro: l’Autonomia del Trentino/Tirolo meridionale è sempre più assediata dall’esterno, messa sotto pesante accusa in quanto sempre meno se ne ravvisa quella base identitaria che ne dovrebbe conferire l’indispensabile legittimazione, relativamente a popolazione, territorio, istituzioni, indirizzi politici e comportamenti della classe dirigente. Non a caso la forte identità sempre dimostrata dall’Alto Adige/Südtirol rende tale porzione di territorio certamente sicura rispetto a possibili rimescolamenti di carte nell’attuale assetto autonomistico regionale.

Stante tale situazione riteniamo che sarebbe molto più opportuno e proficuo, per il futuro del Trentino/Tirolo meridionale, che le relative Istituzioni e classi dirigenti si dedicassero con convinzione ad un’operazione di sereno recupero identitario, anche mettendo in discussione (perché no?) un atteggiamento acriticamente reverenziale nei confronti di miti irredentisti e nazionali chiaramente rappresentanti quella negazione identitaria che, protratta per decenni, sta inevitabilmente portando all’esaurimento dell’originaria spinta “asarina” legittimante l’Autonomia, e quindi all’assimilazione del Trentino/Tirolo meridionale quale ottava (e certamente marginale) provincia del Veneto.

 

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Per RISVEGLIO TIROLESE
La Presidente Nicoletta Chistè
Il Portavoce Paolo Monti

 

 

 

ON. URZÌ (FDI) * CESARE BATTISTI: « STOP ALL’OLTRAGGIO DELLA SUA MEMORIA, TOTALE IRRILEVANZA DELLA SEDICENTE ORGANIZZAZIONE “RISVEGLIO TIROLESE” »

 

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