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LETTERE AL DIRETTORE

RINASCITA ROVERETO (TN) * ACCOGLIENZA: GALLI, « SÌ ALLA DELIBERAZIONE “UNITÀ DI STRADA” CONGIUNTA ALL’APERTURA DEL CENTRO DIURNO IL “PORTICO“, COME GIÀ DECISA »

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10.42 - giovedì 21 luglio 2022

Le ragioni del NO alla deliberazione “Unità di strada e Pronto Intervento sociale – esternalizzazione del servizio pubblico”.

Il cuore dell’accoglienza dei senzatetto, ricorderebbe il trentino don Dante Clauser, l’amico degli ultimi, dovrebbe essere il centro diurno: uno spazio socialmente rilevante votato all’accoglienza. Questo dovrebbe agire in sinergia con una mensa e un dormitorio, oltre che con l’unità di strada (attiva all’esterno, nelle ore notturne, per prestare un supporto e indirizzare le persone che lo desiderino al centro diurno).

Nel centro diurno dovrebbe essere possibile trovare un ambiente coperto e riscaldato (in caso di caldo e freddo, pioggia e neve), aperto tutti i giorni (dalle 9 alle 19.30), in grado di offrire la colazione e un pasto caldo o freddo a pranzo e a cena, oltre a servizi igienici, docce e un posto letto.

I due servizi dovrebbero essere integrati e complementari: da mattina a sera il primo, da sera a mattina il secondo. A Rovereto non sarà così.
Rovereto ad oggi ha un centro diurno ma questo è aperto prevalentemente dal lunedì al giovedì (9.15-13 e 14-17) e per qualche ora venerdì (9.15-13), sabato, domenica e festivi (11.45-12.30). Il posto letto è presente ma subordinato alla disponibilità e alla turnazione.

L’unità di strada, attiva da gennaio, è necessaria in primo luogo per chi non vuole andare in una struttura oppure per chi non la conosce; l’unità è attiva in orari diurni (due moduli dalle 10 alle 16 e tre moduli dalle 17.30 alle 22.30) e non, come nella maggior parte delle realtà, in orari notturni (orientativamente dalle 22 alle 4, quando il diurno è chiuso).

L’investimento nell’unità di strada suggerisce che l’offerta attuale del centro diurno di Rovereto sia sufficiente, e che sia quindi logico rinforzare altre modalità di assistenza. Invece, tutti i soggetti interessati (in primis proprio il Comune e la Curia) erano concordi, fino a qualche mese fa, nella necessità di potenziare gli orari del centro diurno cittadino. L’Adige riportava il 25 gennaio 2022: “Arriverà il centro diurno per i senzatetto”, con orario continuato da mattina a sera (9-19.30); questo l’esito di un lungo incontro avvenuto il giorno prima tra Comune, Caritas e operatori assistenziali, stimolato da Gloria Canestrini e Riccardo Petroni (Rinascita Rovereto) e alla presenza di Comune (sindaco e assessore Previdi), Fondazione Comunità solidale (don Cristiano Bettega e Alessandro Martinelli), decanato (Graziano Manica a nome di don Ivan Maffeis) e unità di strada (Davide Mayr). Si era raggiunto un consenso unanime per mettere a punto un progetto che ampliasse l’offerta del Portico come giorni e orari. Era stato specificato che i fondi sarebbero stati interamente forniti dal fondo decanale (alimentato da benefattori locali) e che i volontari sarebbero stati reperiti agevolmente (anche nelle associazioni attive sul territorio).

La PAT, per voce dell’assessore Segnana e degli uffici alle Politiche Sociali (dott.ssa Sartori), aveva autorizzato il 4 di febbraio (presente il dott. Petroni), chiedendo la presenza di un coordinamento tra gli enti. Poi, in data 24 marzo, l’Arcivescovo Tisi ha incontrato Canestrini e Petroni ed ha confermato anche lui l’apertura del Diurno secondo quanto stabilito in data 24 gennaio e la piena disponibilità a trovare i volontari. Si intravedeva una iniziativa senza esborso economico comunale, finalizzata a una struttura gestita da volontari, funzionante durante tutto l’anno, stabile e continuativa, un punto di approdo e incontro capace di convogliare persone dalla strada a una struttura. Questa progettualità sarà invece sostituita da una iniziativa con esborso economico che potrebbe addirittura consolidare il problema dei senzatetto in strada.

Un centro diurno completo ed efficace dovrebbe essere il punto di partenza per un’azione sul territorio, dovrebbe servire come le fondamenta di una casa dell’accoglienza che si proietti, anche con l’unità di strada, sul territorio. Se, come sembra, queste fondamenta sono parziali, si teme che il potenziare l’unità di strada (azione oggettivamente nobile) possa non sortire gli effetti auspicati. I rilievi dell’unità di strada confermano il problema dei senzatetto e del bisogno di posti letto, ma senza un diurno “completo”, dove possano convergere la maggior parte dei senzatetto, che senso ha intensificare l’unità di strada?

Avere una unità di strada senza un adeguato diurno sembra, infatti, come costruire una casa senza fondamenta.

Alla luce di tutto questo si chiede di confermare che il Diurno del Portico sarà aperto in tempi brevi secondo la modalità stabilita nel citato incontro del 24 gennaio: una questione di umanità che non richiederebbe ulteriori interventi burocratici.

Per queste ragioni,

NO alla deliberazione “Unità di strada”. SI alla deliberazione “Unità di strada” congiunta all’apertura del Diurno come già decisa.

 

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Consigliere Gabriele Galli – Rinascita Rovereto.

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