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LETTERE AL DIRETTORE

“RETE CITTADINI – TRENTO ” * TRENI / BY-PASS SALORNO: « È SOLO UN VECCHIO PIANO CHE NON CAMBIA NULLA NEL TRACCIATO ” SINISTRA ADIGE “, RIMANGONO LE CRITICITÀ DEL PROGETTO RFI »

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18.22 - giovedì 13 gennaio 2022

Circonvallazione ferroviaria di Trento e bypass lungo fino a Salorno. La Rete dei Cittadini vede solo un vecchio progetto che non cambia nulla nel tracciato in SX Adige. Rimangono presenti tutte le criticità del progetto RFI presentato al Dibattito Pubblico.

La Rete dei Cittadini di Trento, in relazione alle proposte del Comune di Trento e dell’Assessore Ing. E. Facchin presentate in Consiglio Comunale il 11/01/22, nonché alle notizie provenienti dai media, intende evidenziare, oltre ogni ragionevole dubbio, che per i Cittadini e la Città di Trento, un futuribile prolungamento della galleria verso Nord fino a Salorno, non modifica alcun aspetto critico del progetto presentato al Dibattito Pubblico
Tutte le osservazioni, le preoccupazioni, gli impatti sul tessuto urbano di S. Martino e di Trento Nord, sulle fragilità idrogeologiche del territorio e sulle aree agricole, rimangono inalterate e immodificate dal suddetto prolungamento, che tale non era nella soluzione originaria della PAT che, infatti, ricomprendeva un tracciato che si sviluppava da Cadino a Nord di S. Michele all’Adige fin oltre Rovereto.

L’ennesima operazione “taglia e cuci”, a fronte delle innumerevoli osservazioni critiche emerse da parte dei cittadini nel corso del Dibattito Pubblico, dal 6 dicembre 2021 ad oggi, nonché a fronte di una ragionevole ed equilibrata proposta alternativa in destra Adige, presentata il 13/11/21 dalla Rete dei Cittadini, ha generato purtroppo aspettative che non si conciliano con i tempi dei disagi e dei rischi ai quali Trento sarà in ogni caso sottoposta dalla realizzazione dell’opera.

Questo perché, in ogni caso, il prolungamento non possiede uno sviluppo progettuale che consenta la redazione di un Piano di Fattibilità Tecnico Economica prima di 12 mesi (vedi tempi di definizione del progetto attuale in sx Adige). Perché non esiste ombra di finanziamento pubblico disponibile per il tracciato. Finanziamento che, al netto dei conteggi sommari proposti, non potrà essere inferiore ai 2 miliardi di euro. E quindi se si farà, sarà bel oltre il fatidico, inarrivabile, 30 giugno 2026.

Questo perché il prolungamento non eviterà gli abbattimenti a S. Martino, né gli espropri delle aree agricole a Mattarello Sud e fino a Calliano. Non eviterà l’interessamento delle aree inquinate ex Sloi ed ex Carbochimica. Non eviterà la cesura ulteriore per 3 km di Roncafort. Non eviterà le centinaia di camion che ogni giorno percorreranno il nostro territorio da Trento Nord ad Ala/Alto veronese e ritorno compiendo, “su gomma”, 180 km per ogni carico e scarico del materiale di risulta degli scavi. Non eviterà l’interessamento di terreni geologicamente instabili e di sorgenti degli acquiferi principali a servizio di Trento.

Semmai il successivo prolungamento sotto S. Donà andrà ad interessare ulteriormente la faglia del monte Calisio, sede di ulteriori sorgenti.
Se tutto questo è vero, al di là di ogni ragionevole dubbio, sarebbe opportuno, se non necessario ancorché doveroso, che si mettesse mano tempestivamente ad una progettazione approfondita delle alternative proposte, ovvero all’unica alternativa sul campo elaborata dalla Rete dei Cittadini per un tracciato in destra Adige.

Finiremmo così di assistere ad improbabili slalom tra le preoccupazioni dei cittadini e di Trento, con operazioni sartoriali, approssimate o riesumate, orientate a mitigare il futuro lasciando inalterato il presente. Presente che il Dibattito Pubblico ha dimostrato di non gradire affatto.

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La “Rete dei Cittadini”

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