News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE

PAOLO PICCOLI * DRAGHI « I PARLAMENTARI? ALTRO CHE ALCIDE DE GASPERI, PENSANO ALLE PROSSIME ELEZIONI NON AL FUTURO DEL PAESE » / PUTIN RINGRAZIA, ITALIA E OCCIDENTE NO »

Scritto da
08.12 - domenica 24 luglio 2022

20 luglio 2022, Parlamento interno giorno: spettacolo da Repubblica di Weimar più che da Prima Repubblica. L’Italia fa vedere al mondo intero in diretta come manda a casa il suo uomo più rispettato nel momento più delicato. A pochi mesi da un voto comunque in programma. Nonostante, o forse perché è stato richiamato dal Presidente Draghi, il fortissimo richiamo al senso di responsabilità delle forze politiche da parte di molti governatori di Regione (tra i quali anche i leghisti Zaia, Fedriga e Fugatti), 2.000 sindaci di ogni parte, imprenditori, sindacati, associazioni di volontariato, Conferenza episcopale italiana, mondo dello sport.

I due leader populisti Conte e Salvini hanno sentito odore di elezioni e hanno avuto paura che questo sentimento avesse il tempo di coagularsi politicamente attorno al Presidente del Consiglio; meglio sbarazzarsene subito per avere le mani libere, giocando ognuno la sua spregiudicata partita, in dispregio degli interessi veri del Paese. Conte in un goffo e maldestro tentativo di ricattare il Governo per inventarsi un futuro di quel che resta del Movimento Cinque Stelle, senza rendersi conto di preparare la strada ai barricadieri veri alla Di Battista.

Salvini, molto più subdolamente, per ritagliarsi un nuovo ruolo con la Lega che declina, facendo finta di essere pronto a sostenere Draghi mentre gli pone condizioni irricevibili. Per di più, in perfetto stile da politicante di razza, senza nemmeno avere il coraggio di intervenire nel dibattito per dichiarare apertamente la sua linea e con la furberia di una Lega, a cui si è aggiunta una Forza Italia ormai subalterna, che non si è presentata in Aula a votare contro la fiducia, per poter poi sbandierare ai quattro venti, sapendo di mentire, che la crisi è stata colpa di altri.

Sta di fatto che ancora una volta le forze politiche hanno dimostrato di vivere in una bolla tutta loro che nulla ha a che vedere con gli interessi delle persone, delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese. Parafrasando De Gasperi, pensano alle prossime elezioni, non certo al futuro del Paese. Ma, di questo passo, richiamando ad ogni piè sospinto la legittimazione derivante dalla sovranità popolare, senza peraltro che ad essa venga coniugata la necessaria serietà, affidabilità e competenza e l’attenzione per la stabilità di Governo, le istituzioni e il tessuto connettivo del Paese vengono sempre più logorati, con rischi gravi per la democrazia, l’economia e la tenuta sociale.

Senza contare che la credibilità internazionale del nostro Paese, nel consesso europeo e Atlantico, ha subito un durissimo colpo. A questo proposito può essere interessante notare una singolare coincidenza: i tre protagonisti – Conte, Salvini e Berlusconi – che, ognuno con le proprie mosse, hanno decretato la fine del Governo di unità nazionale, sono i vecchi amici politici di Putin in Italia.

Vladimir Putin ringrazia. L’Italia e l’Occidente per niente.

 

*

Paolo Piccoli
Trento

Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.