Caro Direttore,
Claudio Cia nel presentare la lista di Agire che lo avrà come capolista, ha affermato che “l’amministrazione di un Comune richiede molto impegno, tempo e senso di responsabilità”.
Credo che la città debba ringraziarlo di tutto cuore, perché è evidente, dopo questa dichiarazione, che se dovesse essere eletto, sceglierà i banchi di palazzo Thun, lasciando il ben più vantaggioso e visibile ruolo in Consiglio provinciale e come assessore regionale.
Colpito dalla generosità del collega, per non essere da meno, si è subito messo a disposizione il consigliere provinciale leghista Moranduzzo, parte – come ha detto – di un gruppo “concentrato nella realizzazione di fatti concreti piuttosto che sulle chiacchiere”.
Qualche osservatore sostiene – essendo incompatibili le posizioni di consigliere provinciale e consigliere comunale di Trento – che la loro presenza in lista serva soltanto a rafforzarne la intrinseca debolezza e che nessuno dei due lascerà, ad elezione avvenuta, il Consiglio provinciale.
Io non credo, ritenendo che chiedere il voto all’elettore significhi impegnarsi a mantenere la promessa di occuparsi dei problemi della città direttamente e non per interposta persona; e certamente i due consiglieri sono uomini d’onore. Ma poiché nessuno può contestare il fatto che il rapporto con l’elettore non può che basarsi su valori di coerenza, di serietà e di lealtà, sarebbe opportuno, per un elementare dovere di trasparenza, che ogni candidato in posizione di incompatibilità dichiarasse fin d’ora che cosa farà se eletto, in modo tale che l’elettore abbia tutte le informazioni necessarie ad esercitare il suo di diritto di scelta dei propri rappresentanti.