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PAOLA PEDICONI E MARCO ZENATTI (ROVERETO) * REPLICA DICHIARAZIONI PACCHER: « L’”OTIUM” È NECESSARIO PER L’INFANZIA, PER LA CREATIVITÀ E L’EQUILIBRIO »

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15.55 - lunedì 20 febbraio 2023

Gentile direttore Franceschi,

 

sono una donna di scuola, ho dedicato la mia vita al mondo della scuola e non posso, non scrivere, le mie riflessioni su quanto sta accadendo alle colleghe della scuola dell’infanzia.

Leggere sui giornali che un uomo della politica,Roberto Paccher, vice-presidente del consiglio regionale, possa esprimersi nei confronti del diritto di protesta delle docenti, della scuola dell’infanzia, come una manifestazione dovuta, unicamente, alla loro poca voglia di lavorare e con l’unico scopo di mantenere il privilegio di ricevere un mese di stipendio senza muovere un dito, mi sconvolge e mi preoccupa profondamente. Credo che sia doveroso a questo punto esporsi e offrire la propria professionalità in questo momento di grande confusione o per dirla con le parole di Mancuso “L’ etica per giorni difficili”.

Un uomo che si dedica alla politica deve svolgere un servizio alla comunità deve lottare per il bene comune, per la giustizia sociale e soprattutto consentire che le parole, in quei contesti sociali, diminuiscano le tensioni e trovino le soluzioni.

La politica, i politici hanno dei doveri verso gli altri “Tu devi”, Immanuel Kant, fare e operare il bene comune e per svolgere tale ruolo occorre preparazione, studio e competenza.In caso contrario è meglio tacere perché quando si disquisisce su temi di cui non si ha alcuna preparazione culturale ed esperienza si diffondono banalità e non riflessioni e ragionamento.Lei non può argomentare su di un tema cosi’ importante come la scuola ”Il futuro dei nostri figli” senza un confronto dialettico con chi da anni, con seria dedizione, lavora . con i minori.

Alla politica, a tutti i politici chiedo il rispetto dei minori e dei docenti. La conciliazione lavoro ed educazione dei nostri figli non può essere parcheggiare i figli a scuola anche in estate. La scuola è scuola. I minori hanno diritto di riposare e di poter stare con la propria famiglia nel periodo estivo. Recuperare quei tempi lenti, il dolce far nulla,”L’otium” è necessario per l’infanzia, per la nostra umanità, per la nostra creatività, per il nostro equilibrio.Scelte sbagliate, in campo pedagogico, soprattutto a queste età, ”Sigmund Freud,” possono causare l’aumento del disagio stesso in età successive con ripercussioni di costi sociali notevoli.

Occorrono allora strutture alternative come ci sono in Francia e non solo:centri ricreativi, centri sportivi, centri permanenti di animazione teatrale ecc., che consentano ai bambini di riposare, dalle fatiche della scuola, ma al tempo stesso di socializzare. Occorrerà però, anche in questo caso, che vengano suggeriti dei limiti orari per il benessere del minore. E qui, una politica seria, interverrebbe con aiuti economici e sovvenzioni per le famiglie che non se lo possono permettere.

L’ Autonomia che si trasforma in ingerenza politica nel mondo della scuola, e soprattutto se viene esercitata senza conoscenza, non crea cultura, ma pensieri stereotipati e accendono tensioni tra le famiglie e i docenti. I politici, le famiglie e i docenti devono comunicare tra loro, aprire un tavolo di confronto dialettico, perché solo attraverso una proficua collaborazione tra costoro si possono diminuire i disagi sociali

Si chiede quindi Rispetto dei docenti, perché, caro vicepresidente, non si può trasformarli in babysitter a costo zero!! Il loro lavoro ha costi emotivi alti e necessita anche di riposo, perché ogni minore ha una storia.I bambini sono portatori di storie familiari differenti, a volte meravigliose, altre un po’ meno, e per questo richiedono attenzione, ascolto e non sempre possono lasciare indifferenti noi operatori.

È proprio per questo che è necessaria un’ adeguata formazione, bisogna saper operare l’ assenza di giudizio ma anche quella giusta distanza emotiva che non sempre è possibile. Le storie a volte, a noi docenti, ci coinvolgono e le portiamo a casa con noi, anche se non dovremmo, perché siamo umani o forse ancora “Appassionati” del nostro mestiere, nonostante tutto.

 

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Paola Pediconi – Per il gruppo docenti di Rovereto (Tn)

Marco Zenatti- Commissario- Circolo Fratelli d’Italia Rovereto

 

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