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LETTERE AL DIRETTORE

PAOLA PANCHER * FUSIONE CASSA RURALE LAVIS: « NON CREDO DI ESAGERARE AFFERMANDO CHE ABBIAMO ASSISTITO AD UN VERO E PROPRIO SOPRUSO NEI CONFRONTI DELLA BASE SOCIALE »

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20.29 - domenica 24 novembre 2019

Una sconfitta per la cooperazione trentina. É l’1 di notte di sabato 23 novembre e sono appena rientrata dall’assemblea straordinaria indetta dalla Cassa Rurale Lavis-Mezzocorona-Val di Cembra per il progetto di fusione con la Cassa Rurale di Trento. Avete capito bene, sono appena rientrata e non perché mi sia intrattenuta in libagioni o chiacchiere con gli amici, bensì perché l’assemblea, iniziata poco dopo le 18.30, si é conclusa solo dopo le 24. E già qui ci sarebbe di che riflettere.

Una base sociale divisa ha espresso attraverso molti interventi la preoccupazione per un progetto di fusione presentato ai pochi soci intervenuti alle pre-assemblee di zona solo pochi giorni fa (a Mezzocorona il 12 novembre per la precisione) senza il tempo quindi per approfondire, informarsi, capire bene motivazioni, vantaggi e svantaggi di un passo così importante per il futuro nostro e delle nostre comunità.

Una fusione molto affrettata quindi (nell’assemblea ordinaria dello scorso maggio il presidente la descriveva come un’ipotesi ancora tutta da verificare e quindi molto remota), presentata ai soci in modo davvero sommario e poco rispettoso dello spirito cooperativo.

Ma quello che é successo ieri sera va oltre: la totale e palese assenza di trasparenza nello svolgimento dei lavori assembleari é culminata nella votazione che, per statuto, prevede la trascrizione a verbale dei soci contrari e astenuti, i quali (ben 517) hanno sommerso il piccolo e imbarazzato tavolo del notaio, tanto che decine e decine di persone (in particolare anziani), vista la coda di circa due ore, hanno loro malgrado dovuto rinunciare ad esprimere il loro parere contrario. Chi per impossibilità di stare due ore in fila in piedi, chi perché aveva dei bimbi piccoli a casa, chi perché all’alba aveva la sveglia che lo attendeva.

E i favorevoli? Calcolati per differenza tra contrari/astenuti e accreditati all’assemblea senza tenere conto (a differenza di quanto aveva assicurato il Presidente prima del voto) di chi ha abbandonato i lavori anzitempo e di tutti quelli che hanno lasciato la lunga coda dei contrari.

Irregolarità nel voto?
Io sono contraria alla fusione, lo ero, lo sono, lo rimarrò. Ma il tema non é questo. Io rispetto le opinioni diverse dalle mie e soprattutto rispetto la democrazia: la maggioranza vince e, qualsiasi sia l’esito, deve essere accettato.

A patto però che tutti i soci siano messi nella condizione di poter esprimere il proprio voto e questo, ieri sera, al Palarotari, non é successo.

E allora mi chiedo: é questo il futuro della cooperazione trentina? É questa la considerazione dei soci? Possibile che nel 2019 non si possa trovare un modo più veloce, agevole, rispettoso, limpido per le votazioni? E un consiglio di amministrazione può ritenersi soddisfatto di fronte ad una base sociale così divisa?

Con un notaio che oltre a dare pubblicamente versioni diverse sulle modalità di voto (richieste più e più volte da molti soci in quanto ad apertura dei lavori nessuno le ha spiegate) certificava i contrari e gli astenuti su un file Excel con accanto come unico e non votato dall’assemblea scrutatore un dipendente (se nn illegale quantomeno inopportuno) e con un presidente che di fronte alle proteste di centinaia di soci sulla poca trasparenza, se ne é praticamente infischiato.

Non credo di esagerare affermando che abbiamo assistito ad un vero e proprio sopruso nei confronti della base sociale.

Un malpensante potrebbe ascrivere tutto quanto sopra alla volontà di ottenere un certo risultato…

Sono delusa, amareggiata, ma soprattutto preoccupata.
A prescindere da come finirà, il 22 novembre al Palarotari di Mezzocorona ha perso la democrazia, ha perso la cooperazione, abbiamo perso tutti.

Ma…non nel mio nome!

PS: per addolcire gli animi, udite udite, i soci hanno potuto partecipare (me ne sono ben guardata) ad una lotteria ad estrazione con un monte premi complessivo pari a circa 10.000 € tra Televisori, iPad, smartphone)…questa è la considerazione che gli amministratori hanno dei propri soci! Serve aggiungere altro?

 

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Paola Pancher

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