Tenere chiusi gli hotel anche dopo il 4 maggio significa rallentare la ripresa economica, falsandola”.
Al di là del cosiddetto ‘turismo di prossimità’ che, stante la pandemia, dovrebbe in qualche misura contenere il pericolo di uno stop totale alle ferie estive, in gioco c’è il futuro di moltissimi professionisti abitualmente chiamati spesso e volentieri a spostarsi in trasferta per svolgere il proprio lavoro fuori sede, per i quali non è il più delle volte possibile un andirivieni in giornata per via di oggettive distanze da percorrere.
Perché “il turismo congressuale anima e mantiene viva la produzione di ampi settori economici del Paese, in cui ricorrentemente si manifesta l’esigenza di doversi trattenere anche più giorni fuori porta lontano da casa.
Procrastinare ancora a oltranza, e senza una data precisa, la riapertura di strutture che mantengono annualmente in maniera stabile in media dalle 40 alle 50 famiglie, come nel caso di storici congress center piemontesi ultratrentennali quali l’Hotel ‘La Ruota’ di Pianfei in provincia di Cuneo, o il torinese Hotel ‘Atlantic’ di Borgaro mette a dura prova la tenuta dell’occupazione di migliaia di lavoratori del settore.
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Maurizio Scandurra
Giornalista