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LETTERE AL DIRETTORE

MASÈ (LA CIVICA) * PASSIONE VENATORIA : « UN PATRIMONIO DI SAPERI, CHE I CACCIATORI CUSTODISCONO TRASMETTONO ED IMPLEMENTANO »

Scritto da
06.55 - mercoledì 30 agosto 2023

Gentile direttore Franceschi,

allego quanto oggi pubblicato sul quotidiano “l’Adige“(anche per consentire la visione ai lettori di Opinione).

 

Vanessa Masè
Consiglio Provincia autonoma Trento – (Gruppo “La Civica)

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Orgoglio venatorio.Recentemente un giornale ha pubblicato la lettera di un detrattore della caccia contenente una serie di affermazioni infondate, indipendentemente dall’essere o meno a favore di questa attività. Concordo con quel signore solo per l’incipit: la caccia non è uno sport. È vero. La caccia è molto di più. È una passione forte, ancestrale, che viene da dentro. Che non ti fa sentire la stanchezza nelle gambe, il freddo, le ore di attesa, le alzatacce.

La passione venatoria regala momenti con se stessi e con la natura indimenticabili, in compagnia magari del proprio cane che sia da ferma, da seguita, da traccia. Ma è anche un grande momento di socialità e di festa, come in occasione dell’apertura della stagione, del conferimento del capo, delle assemblee settoriali, della consegna delle medaglie ai cacciatori con tante licenze sulle spalle o delle giornate ambientali regalate alla custodia dei nostri territori, come ad esempio lo sfalcio o il mantenimento dei sentieri.

I cacciatori operano secondo quanto loro consentito da leggi, regolamenti e prescrizioni, sotto un controllo preciso e costante degli organi preposti. Il foraggiamento non è adescamento: il foraggiamento, anch’esso regolamentato, consente alle specie di superare meglio l’inverno. I cacciatori non sono, come è stato detto, giudici ed esecutori, piegando i numeri a loro vantaggio. I censimenti delle varie specie vengono fatti in presenza dei guardiacaccia e delle guardie forestali, e vengono valutati non solo gli andamenti annuali ma anche le presenze per macroaree, proprio in un’ottica di gestione complessiva della fauna.

I cacciatori sono figure esperte, che hanno superato sia un esame pratico di maneggio dell’arma, sia teorico (sulla legislazione e sull’etologia delle specie) che orale. Inoltre, per chi vuole ulteriormente specializzarsi, è possibile frequentare il corso con esame finale per esperto cacciatore, che prevede nozioni ancora più approfondite di etologia, biologia, gestione della fauna e permette di accompagnare i cacciatori alla selezione di quelle specie che prevedono l’accompagnamento. Niente a caso quindi: pertanto, a differenza di quello che può pensare colui che ha scritto quella nota, la caccia non è vergogna, bensì orgoglio, identità, tradizione e conoscenza della natura. Un patrimonio di saperi che i cacciatori custodiscono, trasmettono e implementano. Con fierezza quindi auguro a tutti i cacciatori trentini il mio Weidmanns’heil per la stagione venatoria che si apre domenica!

 

 

 

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