Giovane, piena di vita e di progetti, è morta Daniela Preschern, mitica bidella dell’istituto Don Milani, che aveva frequentato da studentessa e che era diventata quella che lei stessa definiva la sua terza famiglia. Daniela aveva affrontato con coraggio non comune le difficoltà del suo fisico, fin dagli otto anni con una malattia rara, la neuropatia sensitiva e motoria di Charcot.
La accompagnarono numerosi ricoveri e numerosi interventi chirurgici. Passò dalle stampelle alla sedia a rotelle. Intanto però si diploma, cerca lavoro, si sposa e torna da lavoratrice preziosa in quella scuola che l’aveva vista ragazzina.
Ma non basta, perché Daniela diventa negli anni un’appassionata dell’hand-bike, con l’aiuto del marito ne ha messo insieme una adatta anche ai sentieri di montagna, impegnandosi con tenacia e grandi soddisfazioni in uno sport, di cui diventa testimonial, convinta che proprio anche dallo sport passa la linea rossa che respinge diseguaglianza ed emarginazione.
Affascinante Daniela, amata da tutta la scuola, dov’era stata per cinque anni compagna.
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Mario Cossali
Rovereto (Trento)