La carità, un valore spesso dimenticato dal mondo politico. Se da un lato posso capire e comprendere il fastidio dato dal comportamento di taluni paesi UE nei confronti del nostro paese Italia in merito alla questione migranti, dall’altro lato non dimentichiamo il valore della carità.
La questione “migranti” è una questione molto delicata. Una questione che non può riguardare solo l’Italia, bensì l’intero continente europeo, in quanto gli sbarchi hanno poi un riflesso in tutta Europa. Chi dice che la colpa è delle associazioni umanitarie, chi evidenzia che non si tratta di persone fuggite dalla guerra ma di interessi con in gioco le vite umane, chi evidenzia che non si tratta di un problema italiano, ecc. Ma prima di tutto, a mio avviso, occorre pensare ad una cosa: su quelle barche ci sono vite, bambini, donne e uomini da salvare, da aiutare. Questa dovrebbe essere la prima cosa da pensare.
Certo, il problema va affrontato a livello europeo, non italiano. Ma se al largo delle rive italiane ci sono navi con a bordo bambini, donne e uomini non è per nulla caritatevole, a mio avviso, lasciarli fermi senza accoglierli per oltre due settimane. E accoglierli facendoli sbarcare sulle rive italiane non significa “tenersi in casa gli immigrati”, bensì dare una mano a chi, magari, ne puoi avere bisogno. Se dalla mano, lasciamo prendere anche il braccio allora significa che la politica messa in atto non è all’altezza. Ma se non porgiamo nemmeno la mano in aiuto, credo che ci sia qualcosa che non va, che va al di la della politica.
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Lorenzo Rizzoli