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LETTERE AL DIRETTORE

LORENZO RIZZOLI * AUTONOMIA: « INCREMENTO ADDIZIONALE REGIONALE, NULLA CAMBIA PER IL 2023 COME PROMESSO DALLA PAT MA PER IL 2024? »

Scritto da
17.22 - giovedì 10 novembre 2022

Sulla stampa locale (L’Adige di oggi, 10.11.2022) si legge la notizia “La Provincia Autonoma di Trento aumenta le tasse ai meno abbienti”, Nel pomeriggio di oggi, 10.11.2022, la smentita da parte dell’assessore della PAT Achille Spinelli che evidenzia che per il 2023 l’addizionale regionale rimane nella misura dell’1,23% colpendo i redditi superiori ad € 25.000. Pertanto è stata totalmente smentita la notizia apparsa sulla stampa evidenziando il mantenimento, per l’anno 2023, della soglia di esenzione dall’addizionale regionale, pari ad € 25.000.

Per il futuro (anno 2024), invece, non è dato sapere, ma l’ipotesi di abbassamento della soglia di esenzione dall’addizionale regionale dagli attuali € 25.000 ad € 15.000 è sul tavolo della Giunta provinciale.

Vorrei dare il mio contributo, riprendendo quanto scrissi poco tempo fa in merito alla mancata applicazione, da parte dei comuni trentino, dell’addizionale comunale.

Sarebbe equo abbassare la soglia di esenzione da € 25.000 ad € 15.000? Attuare tale manovra significherebbe che chi avrà reddito inferiore ad € 15.000 non pagherà addizionale regionale, mentre chi, invece, avrà un reddito superiore ad € 15.000 pagherà l’addizionale regionale nella misura dell’1,23%.

Penso che la manovra non sia molto equa e va a scapito del ceto medio. Infatti, abbassare la soglia di reddito fa si che coloro che fino ad oggi si collocano nella fascia di reddito 15.000-25.000 e sono esentati dal pagamento dell’addizionale regionale, domani dovranno pagare l’1,23% di tassa regionale.

Una manovra più equa sarebbe quella di prevedere più scaglioni di aliquota: ad esempio, una aliquota dell’1,23% per redditi che si collocano nella fascia € 25.000 – € 50.000 , una aliquota maggiorata per redditi che si collocano nella fascia € 50.000 – € 100.000 ed una ulteriormente maggiorata per i redditi superiori ad € 100.000. Il concetto è: se l’addizionale, sia esso regionale o comunale, permette all’ente pubblico di coprire i costi per i servizi erogati, penso che i cittadini contribuirebbero ben volentieri pagando un addizionale, pur di avere i servizi inalterati, se non migliorati.

 

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Lorenzo Rizzoli

Trento

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