Gentile direttore,
in allegato la nostra lettera aperta, indirizzata all’attenzione dei Consiglieri della Provincia Autonoma di Trento.
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Egregi Consiglieri,
vi scriviamo prima di tutto in quanto madri e padri che si guadagnano onestamente lo stipendio per mantenere le proprie famiglie e in secondo luogo come cittadini trentini e lavoratori del settore del gioco legale per manifestare tutta la preoccupazione che ci affligge per il nostro futuro. A sette anni dall’entrata in vigore della legge n. 13 del 2015 non si è ancora riusciti a trovare una soluzione che garantisca la nostra posizione e il nostro impegno. Lo Stato sta provando a portare avanti una riforma del settore che si spera possa arrivare quanto prima.
Secondo la Costituzione la nostra Repubblica si fonda sul lavoro e per questo ci è incomprensibile comprendere perché il nostro lavoro, un lavoro lecito, che rappresenta per altro un presidio sociale di legalità importante, non sia tutelato come gli altri, ma sia al contrario contrastato attraverso normative che rendono impossibile alle nostre aziende di rimanere aperte sul territorio.
Ciò a maggior ragione ove si consideri che la chiusura delle poche sale gioco rimaste in Trentino altro effetto non avrebbe se non quello di trasferire il gioco esistente nella migliore delle ipotesi in territori limitrofi, se non nelle bische e sulle piattaforme online con sede in paradisi fiscali, non controllate e gestite da freddi algoritmi e non dall’attenzione di persone come noi che monitorano i comportamenti più a rischio, segnalandoli ove necessario alle strutture sociali preposte.
Oltre alle ripercussioni sociali non devono essere sottovalutate le ricadute economiche che comporterebbero la perdita di una fonte importante del gettito erariale per la provincia. Ancora una volta vi preghiamo quindi di fermarvi a riflettere sull’effettiva utilità di una normativa varata anni fa sulla spinta del proibizionismo del momento, non più attuale e i cui effetti sarebbero dannosi non solo per noi e per le nostre famiglie ma anche per quegli stessi giocatori che si vorrebbero tutelare.
Non privateci del nostro lavoro, non private le nostre famiglie del fondamentale sostentamento, non private i giocatori del loro presidio di legalità, non favorite indirettamente il gioco illegale e la criminalità che lo gestisce.
Ringraziandovi per l’attenzione, Certi della vostra comprensione, Porgiamo cordiali saluti.
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I lavoratori del gioco legale