News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE

GIUSEPPE FERRANDI *: IDENTITÀ TERRITORIALE: « INCONTRO DI BORGHETTO, IL CENTRO STUDI AUTONOMIA SIA EUROREGIONALE TRA ENTI – UNIVERSITÀ – ISTITUZIONI CULTURALI E RICERCA »

Scritto da
09.04 - mercoledì 22 febbraio 2023

Gentile direttore Franceschi,

 

“Trento fulcro delle autonomie” è il titolo promettente e impegnativo con il quale “L’Adige” ha riassunto l’incontro di Borghetto di sabato scorso. Un incontro concepito per “restituire” i risultati scaturiti dai lavori del Cinquantenario del Secondo Statuto d’autonomia, avendo come interlocutori il Ministro agli affari regionali Calderoli, il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome Fedriga, i rappresentanti delle Regioni che hanno accettato l’invito oltre, naturalmente, ai Presidenti delle Provincie autonome di Trento e di Bolzano, Fugatti e Kompatscher.

È giornalisticamente e istituzionalmente naturale che l’attenzione si sia concentrata sulle risposte e le prese di posizione degli esponenti politico-istituzionali: la “specialità” delle “autonomie speciali”, la riforma del Titolo V, il punto sulle autonomie differenziate, la promozione e l’affermazione di una cultura dell’autonomia come esigenza comune. Ricordando che questi temi sono stati negli anni scorsi al centro di un doppio lavoro portato avanti a Trento e a Bolzano nei percorsi che hanno caratterizzato il Cinquantenario della nostra seconda autonomia, e di cui sono state protagoniste e promotrici le principali istituzioni che si occupano di autonomia: da Bolzano a Trento, passando per Innsbruck. E si è trattato di iniziative di ricerca e di studio, convegni di livello nazionale ed internazionale, ma anche di un’azione informativa e divulgativa fatta da pubblicazioni, produzioni culturali, proposte formative e attività espositive come la mostra permanente “La Provincia si racconta” allestita nel palazzo di Piazza Dante.

L’obiettivo era quello di cogliere l’occasione del Cinquantenario evitando un approccio prevalentemente celebrativo: sguardo storico, riflessione di ambito giuridico, attenzione al profilo economico-finanziario, capacità di “leggere” la nostra vicenda autonomistica in un quadro più ampio che andasse oltre i confini provinciali o regionali. Una prospettiva di ricerca e un dibattito che fosse plurale e capace di problematizzare le questioni proprio perché vi è la consapevolezza che il motore dell’autonomia e il suo esercizio responsabile richiedono un’alimentazione continua di innovazione, di dinamicità, così come un’azione di consolidamento di un comune sentire che devono caratterizzare la comunità che si sentono e si percepiscono come autonome.

Sicuramente la storia, anche quella meno indagata degli ultimi cinquant’anni, ci aiuta a comprendere la posta in gioco. Ne è un esempio molto significativo la recente pubblicazione, edita dalla Fondazione Museo storico del Trentino e curata da Mauro Marcantoni, dedicata alla “quietanza liberatoria” del 1992, che è stata presentata proprio la scorsa settimana. Quanto ha inciso l’autonomia sullo sviluppo economico, sociale e culturale dei nostri territori? Quanto siano legate la più nota ed “internazionale” questione altoatesina/sudtirolese a quella trentina? Quanto sia fondamentale rilanciare e arricchire una cultura dell’autonomia nel Paese, in Europa, ma anche nei nostri territori “speciali”?

Domande al quale si è tentato di rispondere e che non potevano trovare risposte definitive durante il Cinquantenario. Ma meritato un tempo più lungo, un percorso più attrezzato e di qualità, che l’incontro di Borghetto sembra aver auspicato e avviato. Da qui la proposta di elaborare una “carta per le autonomie” e di costituire, a Trento, un Centro interdisciplinare, interregionale ed euroregionale che si occupi di autonomia. Sono due proposte fortemente connesse e in ambedue i casi non possono essere accusate di reggersi su di una visione “macroregionale” piuttosto che “domestica” ed autoreferenziale dell’autonomia.

La possibile “carta delle autonomie” potrebbe muovere da una constatazione critica proprio sullo stato di salute della “cultura dell’autonomia” in Italia ed in Europa. Ed è evidente che tale ragionamento, condiviso dai presenti all’incontro di Borghetto, non possa che poggiare sulla valorizzazione e sull’implementazione delle “unicità” delle autonomie speciale, che rappresentano modelli caratterizzati dal buon funzionamento e da performance di successo. Analogamente il ragionamento potrà ancorarsi e fare perno sulle istanze di maggiore autonomia delle Regioni ordinarie, che fino ad oggi hanno visto disattese le proprie legittime aspettative di attuazione della riforma del titolo V della Costituzione.

Potrà e dovrà essere una “carta per le autonomie” che si presenta come strumento per promuovere dibattito, per accrescere la sensibilità e l’attenzione dell’opinione pubblica rispetto alle ragioni dell’autonomia e del regionalismo. Ragioni che vanno rilanciate ed esplicitare: non è un caso che l’autore più volte citato a Borghetto sia stato l’intellettuale, storico e giornalista di origini pusteresi Claus Gatterer, che si è dedicato proprio alla valorizzazione delle culture politiche autonomistiche italiane e al grande patrimonio rappresentato dalle minoranze.

Sicuramente a Gatterer e al suo pensiero potremmo ispirarci nella costituzione del Centro che troverà a Trento la sua collocazione. Un Centro che sia interdisciplinare, interregionale ed euroregionale, un Centro che favorisca il lavoro comune tra enti, università, istituzioni culturali e di ricerca che si occupano di autonomia, partendo sicuramente da quelli che operano in modo qualificato e consolidato in Trentino e in Alto Adige/Sȕdtirol.
In conclusione, lasciatemi dire, che il Cinquantenario e l’incontro di Borghetto non vanno in alcun modo concepiti come un punto di arrivo, come approdo finale e conclusivo, ma costituiscono, queste sono le intenzioni, un ambizioso punto di partenza.

 

*

Giuseppe Ferrandi
Presidente Comitato per il Cinquantenario del secondo Statuto d’autonomia
Direttore della Fondazione Museo storico del Trentino

Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.