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LETTERE AL DIRETTORE

GIOVANNI CESCHI E MAURIZIO FRESCHI, * SCUOLA IN PRESENZA: « È FOLLE CHE LA PAT (RICEVERÀ 4 MLD DI PNRR, DI CUI 90 MLN PER ISTRUZIONE) NON GARANTISCA 10 MLN PER IL RISCALDAMENTO »

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10.34 - domenica 4 settembre 2022

Scuola trentina: il tempo delle favole. Per farsi un’idea di come sia considerata la Scuola da una certa politica basta passare in rassegna il continuo susseguirsi d’informazioni ottimistiche sull’imminente riapertura, più simili a favole propinate ad adulti considerati alla stregua di bambini che ad una fotografia la più oggettiva possibile della realtà, quale compete a un interlocutore istituzionale, sia esso il Dipartimento istruzione o l’Assessorato.

Non è altrettanto folle che una Provincia Autonoma che riceverà più di 1,4 miliardi con il Pnrr (di cui 90 milioni per l’istruzione) non sia in grado di riservare meno di 10 milioni per garantire energia e riscaldamento per la scuola in presenza?

Dov’è finita l’autonomia se dobbiamo dipendere in tutto e per tutto da Roma e non riusciamo nemmeno a utilizzare in modo utile e funzionale le ingenti risorse ricevute? Siamo in grado di esercitare quell’autonomia tanto sbandierata e in realtà poco (o male) applicata?

 

Entrando più nel dettaglio delle favole recentemente propinate, l’elenco è corposo.

– Organici e cattedre: non si tratta realmente di «500 nuove assunzioni» (ancora Bisesti, 26 agosto) ma di 300, poiché i 200 docenti reintegrati erano già in organico all’inizio dello scorso anno scolastico; inoltre le “assunzioni” non generano un reale incremento in organico poiché si tratta in gran parte di professionisti già in servizio lo scorso anno come precari. Ne consegue che risulterà comunque una carenza d’organico nell’ordine di una o due centinaia. Tant’è che, solo un giorno prima, il dirigente generale Ceccato aveva dichiarato a l’Adige che «i numeri totali sono in linea con quelli dello scorso anno».

– Personale ATA: come si evince dagli stessi dirigenti (Pasqualin su l’Adige del 30 agosto: «Ci aspettiamo un’integrazione di risorse») l’organico è insufficiente; se poi si calcola il rischio di assenze dovute ad eventuali positività nell’autunno la situazione appare ancora più instabile.

– Inizio dell’anno scolastico: l’avvio risulta viziato da un cronico problema legato ai tempi d’incarico dei docenti precari. La legge prevede che il primo Collegio docenti si svolga il 1° settembre, ad organico largamente incompleto: per risparmiare gli oneri di due settimane di lavoro, la maggior parte dei precari su cattedre a tempo determinato riceverà l’incarico solo dal 12 settembre, primo giorno di scuola.

– Sostegno: secondo lo stesso dirigente generale Ceccato (l’Adige del 25 agosto) mancano ancora all’appello 20 docenti su 83 richiesti sulla base di parametri vecchi di 17 anni; solo negli ultimi 5 anni si sono registrati casi in aumento del 20% per le disabilità e del 100% per DSA che, anche se totalmente coperti, non avrebbero potuto soddisfare il reale fabbisogno.

– Protocolli: totale è la mancanza di chiarezza su come verranno applicati nel caso di recrudescenza del virus o aumento dei contagi, considerata la cancellazione dell’organico Covid. «Poi ovviamente vedremo cosa accadrà in autunno e in inverno, cercheremo di capire l’evoluzione del Covid» (ancora Ceccato su l’Adige del 25 agosto): dobbiamo quindi supporre che la Scuola trentina rischi di nuovo la DaD per mancanza di organizzazione preventiva?

– Scuola in presenza: la Scuola trentina non è rimasta in presenza grazie alle decisioni di Assessorato o Dipartimento ma soprattutto grazie allo sforzo di docenti, dirigenti e di tutto il personale scolastico che hanno sopperito a indicazioni approssimative e talvolta contraddittorie.

– Energia e riscaldamento: si è parlato di tutto (dalla riduzione dell’orario scolastico con eventuale ricorso alla DaD fino all’abbassamento delle temperature negli ambienti scolastici) ma non si è fatto cenno alla possibilità di evitare di dirottare il risparmio da maggiori entrate derivanti da PNRR verso altre spese più “utili” in campagna elettorale.

– Edifici scolastici: nonostante sia stata ripetutamente richiesta una verifica sulla sicurezza degli edifici scolastici fin dal 2018 sia in Consiglio del Sistema Educativo Provinciale sia da parte della Consulta Provinciale dei Genitori, ci ritroviamo ancora con situazioni di criticità e potenziale pericolo, come dimostrano i crolli al “Buonarroti” nell’aprile 2022 e al “Curie” all’inizio di agosto.

 

Risulta inoltre curioso, e forse ridicolmente imbarazzante per il ritardo con cui si è giunti a prendere atto della realtà, leggere dichiarazioni come «Abbiamo visto gli esiti drammatici delle lezioni a distanza. Mi rendo conto che tenere gli studenti a casa sarebbe la soluzione più semplice, ma le conseguenze sarebbero nefaste» (dirigente Pendenza sul Corriere del Trentino del 28 agosto) quando le criticità della DaD erano state evidenziate fin dal 2020, sia dalla Consulta Provinciale dei Genitori, sia dal Consiglio del Sistema Educativo Provinciale sia dai docenti, ma colpevolmente ignorate per anni, nella fase successiva al lockdown stretto.

Effetti perniciosi del “modello DaD” permangono poi in numerosi istituti, dove riunioni degli organi collegiali continuano ad essere svolte integralmente a distanza, nonostante sia venuta meno qualsiasi esigenza di distanziamento.

In tutto questo, in un momento di palese difficoltà organizzativa del sistema scolastico, si continua a ignorare e a mettere il bavaglio al Consiglio del Sistema Educativo Provinciale, quasi si temesse di dover prendere atto degli errori commessi nel corso degli anni.

Si continui pure la campagna elettorale ma si cerchi almeno di avere rispetto per la Scuola trentina, per gli studenti e per chi è preposto alla loro formazione, evitando di raccontare “verità” soggettive finalizzate a intestarsi meriti inesistenti.

 

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Giovanni Ceschi
è docente di Latino e Greco al Liceo “Prati” di Trento e presidente del Consiglio del Sistema Educativo

Maurizio Freschi
è presidente della Consulta provinciale dei genitori e vicepresidente del Consiglio del Sistema Educativo

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