Gentile direttore Franceschi,
le scrivo a proposito della Legge PAt 22 -Assistenza odontoiatrica. Io rappresento uno dei 19 studi odontoiatrici convenzionati con Apss Trentino e vorrei approfondire l’interrogazione posta da Filippo Degasperi di Onda alla Giunta provinciale di Trento, riguardante la Legge in questione. La normativa è nata nel 2007, anno nel quale cui si palesava l’impossibilità per la sanità pubblica di soddisfare tutte le esigenze sanitarie.
Allora si studiavano varie soluzioni: la prima, quella del terzo pagante (cioè -ad esempio- la copertura delle spese da parte della cassa mutua integrativa personale che avesse convenzione con gli studi odontoiatrici). Una seconda formula era -ed è- quella del sostegno economico per chi si trova sotto i parametri Icef (da parte della Pat). La terza riguarda il rapporto amministrativo “puro”, con la compagnie di assicurazioni (che possono fungere da terzo pagante) e/o fondi cui aderiscono categorie di lavoratori. A tale proposito uno degli esempi più riusciti, è il “Fondo Est” con l’assicurazione Unisalute, facente capo ad Unipol.
La Legge provinciale 22 è stata uno strumento in grado di garantire le cure ai cittadini-contribuenti meno abbienti, al fine di evitare il fenomeno del “Turismo dentale” che, come ha denunciato la Federazione nazionale dell’Ordine dei Medici e degli odontoiatri, ha creato non pochi problemi ai pazienti che ne hanno fruito, con il miraggio di ottenere una nuova dentatura fissa con pochi euro. Il Trentino-Alto Adige è tra le regioni dove questo fenomeno dei viaggi della speranza è più accentuato.
Dal 2007, anno di entrata in vigore della normativa provinciale, i tariffari non sono stati modificati. Evidenzio notare che solo nell’ultimo anno l’Istat ha registrato un’inflazione del 9%. Gli studi odontoiatrici che hanno aderito alla convenzione si sono ridotti di numero negli ultimi anni (all’inizio eravamo 28 adesso 19: notare, un numero inferiore a quello previsto dalla Legge Pat 22).
Poiché le nostre richieste di aumento dei tariffari non sono mai state prese in considerazione, evidenzio a lei ed al lettore di Opinione l’impossibilità da parte dei cittadini-contribuenti trentini “Over 15” di accedere alle cure a causa di un Icef troppo restrittivo. Elemento che di fatto, induce ad ingrossare le “file del turismo dentale”, di cui il nostro territorio è tra i maggiori “esportatori di clienti, con le evidenti ricadute negative, a carico della spesa sanitaria pubblica.
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Giovanni Bella –
Studio dentistico Pellizzano (Tn) – (Dentista accreditato)