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LETTERE AL DIRETTORE

GIANFRANCO MERLIN * AMMINISTRATIVE 2020: « LA LEGA TRENTINA RISCHIA GROSSO, L’INDECISIONISMO DI GRISENTI (PROGETTO TRENTINO) CONFERMA LA DEBOLEZZA DELLE CANDIDATURE »

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10.54 - venerdì 21 febbraio 2020

La Lega trentina rischia grosso con la prova del fuoco delle Amministrative 2020. L’indecisionismo di Grisenti (Progetto Trentino) conferma la debolezza delle candidature a sindaco proposte. Come conferma l’editoriale di Brunazzo, la Lega conferma i suoi piedi di sabbia: tanti supporter, ma pochissime teste pensanti (con molte allontanate per non fare ombra ai ras e ai cocchi di mamma locali).

Cvd, come volevasi dimostrare: anche le titubanze di Progetto Trentino e del suo leader Silvano Grisenti confermano la debolezza politica delle candidature a sindaco avanzate dal centro destra per le realità maggiori che andranno al voto alle Amministrative del 3 maggio prossimo.

Quelle avanzate soprattutto a Trento e a Rovereto sono candidature deboli, insussistenti, degli onesti signor Nessuno, personaggi scelti dai vertici del centro destra a trazione leghista non già per tentare una vittoria (che rimane difficile, se non impossibile, a meno di improbabili stravolgimenti dell’ultima ora), ma almeno per partecipare non già perdenti in partenza, soprattutto contro candidati non irresistibili proposti dalle altre parti.

Come afferma nel suo editoriale ben fondato il sociologo politologo trentino Marco Brunazzo, la Lega trentina è un palazzo costruito su fondamenta di sabbia, con un vertice ristretto autoreferenziale circondato solo da fedelissimi e giovani cocchi di mamma che negli ultimi 10 anni ha badato più a fare piazza pulita di tutti coloro, teste pensanti o meno, che potessero fare uno spicchio di ombra su personaggi in cerca di fortuna nella politica, privi essi stessi di un autentico spessore.

Carenza che si sta rivelando in tutta la sua pochezza nell’azione quotidiana di governo della provincia di Trento, tanto da fare rimpiangere la non già eccelsa prova di governo della maggioranza precedente.

Il problema della Lega odierna si chiama in parte Salvini con la sua strategia di centrare tutta l’azione politica a qualsiasi livello si esplichi sulla sua persona. Salvini è un ottimo animale politico che sa fiutare l’aria e l’umore della popolazione, che ha imparato ad utilizzare in modo eccelso le armi messegli a disposizione della comunicazione digitale. Ma dietro di lui, nella Lega c’è un deserto.

Anche gli ottimi, storici risultati conseguiti in Trentino alle Politiche, alle Provinciali e alle suppletive delle Politiche si devono alla capacità di traino e di mobilitazione di Salvini, non ai meriti e alle capacità dei singoli candidati e degli eletti, su cui è meglio stendere un velo pietoso: saranno ottimi fedelissimi del Capo, leoni da tastiera (e kamikaze della retromarcia per averla sparata troppo grossa), ma decisamente scarsi quanto ad esperienze professionali e competenze tecniche.

Anche se tardi, per la Lega e il centrodestra trentino c’è la possibilità di un colpo di reni in corner: si può tentare di correre per il 3 maggio prossimo con candidati differenti rispetto a quelle già proposte, soprattutto a Trento e Rovereto che rappresenterebbero, in caso di vittoria, un prestigioso successo e un risultato oltremodo storico.

Salvini nella sua discesa su Trento il prossimo 26 febbraio ha la possibilità di rendersi conto del cul de sac in cui i vertici locali hanno messo il suo partito.

Se effettivamente non vuole ripetere in Trentino un Borgonzoni Bis, abbia la forza di ammettere l’errore compiuto dagli scherani locali, azzerando tutte le scelte fin qui fatte in tema di candidati sindaco, estraendo dal cilindro personaggi che abbiano effettivamente la possibilità di correre per vincere.

È nel suo stesso interesse continuare a consolidare la crescita della Lega nelle istituzioni, senza pericolose frenate che potrebbero innescare una tendenza al calo complessivo.

Stento a credere che un animale politico come lui lasci il Trentino ad un destino inglorioso abbandonandolo per altri cinque anni alla “organizzatissima e capillarmente presente sinistra” che questa volta ha possibilità di vincere per inferiorità numerica dell’avversario !

 

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Gianfranco Merlin
Esperto in strategia politica

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