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LETTERE AL DIRETTORE

FRANCA PENASA (COMMISSIONE 12) * PRESIDENTE MELONI – AUTONOMIA: « I RAPPRESENTANTI SVP SONO ELETTI ANCHE IN TRENTINO CON ACCORDO PATT, MA A ROMA TRATTANO SOLO QUESTIONI CHE RIGUARDANO L’ALTO ADIGE »

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10.22 - venerdì 28 ottobre 2022

La discussione che si è aperta in Trentino dopo l’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri nel suo intervento alla Camera dei Deputati per la richiesta della fiducia è del tutto comprensibile ed anche auspicabile altrimenti , dovremmo preoccuparci perché sarebbe il segno della morte di un identità autonomista.

Come sempre però è necessario ricercare le motivazioni di quanto successo tenendo però presente che la Costituzione, che non può essere modificata con un discorso e quindi l’art. 116 rimane invariato nella seguente dicitura : Il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, il Trentino – Alto Adige/Südtirol e la Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale. La Regione Trentino – Alto Adige/Südtirol è costituita dalle province autonome di Trento e di Bolzano.

Anche il Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670 rimane invariato nel testo che è il seguente : Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino – Alto Adige.

Detto ciò, credo che la causa di quanto successo sia da attribuire all’ambiguità degli accordi politici fra SVP e PATT che sostengono candidature comuni alle elezioni politiche nazionali ed europee.

Gli eletti dell’SVP a Roma nell’ultima tornata elettorale di ottobre si sono collocati sia alla presidenza del gruppo misto alla Camera con l’on. Schullian e alla presidenza del gruppo per le minoranze al Senato con la Sen. Unterberger , indubbiamente ruoli di primaria importanza per le trattative con il Governo . La settimana scorsa, l’SVP si è riunita per decidere come esprimersi sulla fiducia al nuovo governo Meloni e come al solito, pragmaticamente, ha posto sul tavolo le sue richieste che certamente per mezzo dei due capigruppo saranno state sostenute con forza, data la loro ottima capacità di sostenere la difesa delle prerogative autonomistiche che riferiscono però alla sola Provincia di Bolzano come se lo Statuto non riguardasse la Regione Trentino Alto Adige – Sudtirol.

L’unico vero problema è che questi rappresentanti sono eletti anche con il voto autonomista del Trentino mediante l’accordo con il PATT ma come sempre, giunti in quel di Roma trattano solo le questioni che riguardano la Provincia di Bolzano e le loro minoranze linguistiche .

Questo credo sia il vero tema che riguarda la difesa dell’autonomia della Regione Trentino Alto Adige il fatto che spesso il voto autonomista Trentino viene poi utilizzato a Roma per alimentare quel fuoco mai sopito della richiesta di smembramento della Regione che certo non è mai stato richiesto dagli autonomisti trentini.

Un’ulteriore mancanza della politica trentina, che si trascina da oltre tre legislature, è quella di non portare avanti la Norma di attuazione che riconosce la minoranza ladino – retica delle Valli del Noce che rappresenta un indubbio punto di forza delle prerogative autonomistiche.

Il vero problema credo sia quello che ormai da molto tempo le Norme di Attuazione che vengono preparate dalla Commissione dei 12 non trovano poi l’approvazione del Consiglio dei Ministri come del resto è successo con gli ultimi Governi che certo non hanno brillato per attenzione alle Autonomie speciali , confido però che in Commissione si possa continuare a lavorare in sintonia fra rappresentanti trentini e sudtirolesi per far approvare Norme che rinforzano le competenze del quadro Regionale.

Ho motivo di credere inoltre che il nuovo Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie Senatore Calderoli rappresenti una garanzia di competenza e di serietà.

 

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Franca Penasa

Componente della Commissione dei 12

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