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LETTERE AL DIRETTORE

FABRIZIO LILLIU * TRASPORTO PUBBLICO: « SE QUESTA È LA CAMPAGNA DI VALORIZZAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE, DIREI CHE SI STANNO FACENDO PASSI VERAMENTE PICCOLI »

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09.45 - lunedì 5 luglio 2021

Se questa è la campagna di valorizzazione e di sensibilizzazione del trasporto pubblico, direi che si stanno facendo dei passi veramente piccoli.

Vedere un autobus di linea che attende di poter effettuare la manovra di attestamento alla fermata per compiere le operazioni di salita e discesa dei passeggeri in totale sicurezza, quando la stessa fermata è occupata da due veicoli (tra l’altro comunali), non è il massimo.

Oltretutto l’operatore dei vigili era intento a sanzionare veicoli in prossimità della piazza di Meano, luogo dell’accaduto.

Tralasciamo la parte critica e focalizziamo il problema. Al giorno d’oggi c’è un aspetto di scarsa educazione e aggiungerei uno scarso rispetto verso tutto e tutti, e qua la pandemia causata dal Covid poco c’entra, in quanto questi fenomeni erano già presenti in precedenza.

Il Trasporto Pubblico ha delle grosse lacune a livello nazionale, e se da una parte ci sono aziende che investono su veicoli di nuova generazione, implementando la sicurezza di dipendenti e passeggeri, dall’altra abbiamo un ottica di gestione delle strade e delle percorrenze totalmente da rivedere.

E’ fondamentale che si cominci mentalmente a pensare ad un T.P. funzionale, sicuro e soprattutto appetibile per alcune categorie come i lavoratori, che visto i tempi di percorrenza di molte linee, sono costretti ad utilizzare i propri veicoli per recarsi al lavoro.

Un aspetto che metterei in cima alla lista è quello dell’educazione stradale: ci vorrebbe un reale cambio di prospettiva principalmente dal Ministero dei Trasporti, attraverso il Codice della Strada che nonostante la giovane età, andrebbe rivisto e aggiornato con una certa frequenza.

Sono già trascorsi circa vent’anni dalle prime installazioni delle rotatorie, e ad oggi nel C.d.S. non c’è un articolo che ne regolamenta l’uso e la circolazione nel loro interno.

Si dovrebbe partire dalla prima elementare inserendo nel programma la materia “Educazione Stradale”, e non facendo dei piccoli corsi con le polizie locali: negli ultimi anni le vittime di incidenti sono principalmente bambini a piedi, in bicicletta e in monopattino.

Il monopattino!! Sarebbe ora di regolamentarlo ufficialmente equiparandolo alle biciclette, visto che ormai sono parte integrante del traffico di tutte le città.

E non dimentichiamo gli anziani, ai quali spesso viene rinnovato il permesso di guida senza accertare le reali condizioni psicofisiche, e una volta accertati i requisiti, mettere loro in condizione di tutelare la propria sicurezza e quella degli altri utenti della strada, facendoli frequentare un mini-corso di aggiornamento per mostrare loro le innovazioni riguardo segnaletiche e circolazione in generale.

Ultimamente anche a livello locale si parla di trasformazioni dei trasporti, implementazioni con tram di superficie, “operazioni strade sicure”; ben vengano tutte le idee che servono per crescere e migliorare, ma partiamo dalla base.

Se territorialmente non c’è lo spazio per le corsie preferenziali, si prenda spunto da altre città europee dove l’autobus quando inserisce la freccia per uscire dal golfo di fermata, ha la precedenza.

 

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Fabrizio Lilliu

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