News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE

EUROPA VERDE TRENTO * BONDONE: « LA POLITICA ORGANIZZI TAVOLI DI DISCUSSIONE CON ALBERGATORI – ESERCENTI ED ABITANTI, PER CONDIVIDERE OBIETTIVI ECOLOGICAMENTE SOSTENIBILI »

Scritto da
07.07 - domenica 9 gennaio 2022

Si è riaperta in questi giorni la discussione sulla montagna di Trento e sulle prospettive di sviluppo territoriale basato sulla valorizzazione delle sue risorse naturalistiche.

Il turismo sostenibile in montagna deve partire dalle opportunità che la montagna offre in termini di biodiversità animale e vegetale, cultura del territorio, attività antropiche che storicamente l’hanno caratterizzata.

Trento deve definire un nuovo rapporto con il Bondone, pianificando uno sviluppo del turismo di montagna, delle attività produttive e dell’orto botanico che preservi le risorse naturali, culturali e sociali e contribuisca allo sviluppo socio-economico e alla piena realizzazione delle persone che vivono, lavorano e soggiornano nelle aree protette, rispettandole.

Per farlo deve abbandonare l’idea anacronistica di preservare un turismo sciistico, reso problematico dal cambiamento climatico che ha ridotto i giorni di copertura nevosa, e promuovere un nuovo turismo sostenibile, rapportato alle produzioni di qualità, incentrato su attività e passatempi che mettano la persona a stretto contatto con la natura e la storia dei luoghi.

Questo significa:

– valorizzare il sistema delle malghe del versante sud-est della montagna, assegnando loro la tutela della biodiversità animale e vegetale, la cultura del territorio e delle attività antropiche che storicamente lo hanno caratterizzato;

– portare l’orto botanico a modello nazionale ed internazionale di un parco botanico di altura, sostenendo e rafforzando l’opera già avviata dal Muse;

– ristrutturare le vicine caserme asburgiche, adibendole a luogo in cui ospitare chi pratica, congiuntamente al turismo, l’osservazione, l’informazione, la formazione e la pratica scientifica.

Le caserme e il Parco Naturale del Bondone possono e devono diventare il fulcro di un progetto che rianimerà il territorio attraverso la realizzazione di reti, formazione, eventi sociali, promozione della cultura d’Alta Montagna in un dialogo costante coi territori dell’Euregio, dentro un circolo virtuoso di economie d’alta quota.

Le località che si adagiano sulle sponde della montagna, Lagolo, Garniga, Cadine, Sardagna, Ravina, Baselga e Madruzzo (che pur non facendo più parte dell’APT di Trento è comunque territorialmente parte del monte Bondone) diventerebbero parte del Parco Naturale e ad ognuna di esse sarebbe attribuito un particolare incarico, a seconda della dislocazione e della vocazione.

Lagolo e Garniga, grazie alla facilità di accesso e alla presenza di passeggiate tranquille e servizi potrebbero concentrare l’attenzione sulla ricettività di famiglie con bambini e/o con anziani; le altre località potranno farsi interpreti di una valorizzazione territoriale che metta in relazione luoghi testimoni di un medioevo fatto di spiritualità e credenze popolari a partire dal castello di Madruzzo, fino alla Pieve di Baselga, oggi in stato di semi abbandono, che potrebbe ospitare progetti di accoglienza sociale e socio- educativa.

L’Hotel Panorama, vittima di una storia di ristrutturazioni ed abbandoni, può diventare la sede di una scuola per la realizzazione di documentari sulla montagna con annesso museo del cinema di montagna. Le stanze e la cucina sarebbero pronte ad accogliere alunni e studenti per settimane formative.

Sardagna deve diventare un esempio di comunità rurale e nelle fabbriche abbandonate si potrebbero realizzare studi temporanei per artisti che vogliono realizzare opere migratorie sul territorio.

Si dovrà pensare alla riapertura e al riutilizzo della casa cantoniera in Vason ed avere il coraggio di abbattere strutture alberghiere abbandonate e fatiscenti.

E infine, per favorire il divertimento giovane e spensierato si può prevedere persino la riapertura della storica discoteca Studio Uno, di cui molti di noi hanno ricordi piacevoli.

Il compito della politica sarà quello di organizzare tavoli di discussione con albergatori, esercenti ed abitanti, con cui condividere obiettivi ecologicamente sostenibili, anche con la partecipazione di partner che già investono sulla sostenibilità. Un progetto di questo tipo non avrebbe nemmeno difficoltà a ricorrere a fondi europei, potendo pescare nei bandi per il finanziamento delle zone rurali e del turismo sostenibile.

Solo dopo questa riqualificazione economicamente, ecologicamente, storicamente e socialmente sostenibile della nostra montagna, si potrà decidere se davvero la funivia avrà ragione di essere.

*

Lista Europa Verde Trento

Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.