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LETTERE AL DIRETTORE

DOTT. ANDREA MERLER * ELEZIONI COMUNE TRENTO: « I “NUOVI” PAOLO PICCOLI – MONICA BAGGIA – PAOLO CASTELLI – ANDREA ROBOL E ROBERTA CALZA RIDUCONO GLI SPAZI UTILI PER L’INNOVAZIONE »

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15.32 - martedì 9 giugno 2020

In questi giorni hanno fatto parecchio discutere le dichiarazioni di Silvano Grisenti reo di aver affermato che il candidato Sindaco di SiAmo Trento è sostenuto dalla gerontocrazia.

La replica piccata di Ianeselli è stata quella di dire che il modo di fare politica di Grisenti è vecchio e che non avendo fatto i nomi usa solo mezze parole. In sostanza dice e non dice. Il giornalista, facendosi prendere dall’entusiasmo, scrive che Ianeselli avrebbe usato il fioretto andando a segno… Per cosa sarebbe andato a segno lo sa però solamente lui.
Restiamo però ai fatti.

Se abbiamo visto il modus operandi da vecchia politica, è stato proprio quello dell’approccio di Ianeselli alla scena politica dopo che, ottenuto l’avallo del Partito democratico, si è accordato per un mero scambio di potere e di poltrone con l’ex Presidente Rossi al fine di avere il sostegno convinto alla coalizione da parte del Patt. Non contento ha pensato pure di rendere pubblici i termini di questo scambio di favori personali. Sarebbe forse questa la nuova politica?

Le sette liste che sostengono Ianeselli contengono quasi l’intera Giunta Comunale uscente e in particolare la Vicesindaco Franzoia e l’assessore Gilmozzi che dovranno beneficiare della deroga dei tre mandati da parte del Partito democratico, gli assessori del Patt Stanchina e Uez portati in dote dall’accordo pre-elettorale con Ugo Rossi, l’assessore Bungaro di Futura ed infine la prediletta di Dellai, l’assessora per grazia ricevuta e “sindacalista” aggiunta delle scuole Maule.

Altrettanto si potrebbe dire di molti altri consiglieri comunali di maggioranza a parte rarissime eccezioni. Come è noto da tempo, mollano in pochi, circa un quarto dei 40 consiglieri in totale e la maggior parte sono guarda caso proprio nella coalizione di Ianeselli.

Se a questi aggiungiamo i “nuovi” Paolo Piccoli o la stessa Monica Baggia della lista Ianeselli e i transfughi di Trento Viva Panetta, Paolo Castelli, Andrea Robol e Roberta Calza, direi che oggettivamente gli spazi utili per l’innovazione e il riformismo si riducono notevolmente. I giovani allora servono forse per portare acqua al mulino dei soliti noti, ma il tempo dirà se quanto ho appena affermato corrisponde al vero oppure no.

Se questa non la vogliamo chiamare gerontocrazia allora usiamo altri termini come oligarchia o establishment, ma poco importa perché quello che conta sono i fatti concreti e quelli sono e saranno palesi a tutti.

L’interesse politico maggiore credo però vada rivolto all’area di centro perché gli altri, destra o sinistra, si conoscono già fin troppo.

Qui si potrebbe veramente parlare di riformismo e di evoluzione politico-culturale. La questione attuale che si pone è che bisogna trovare il punto di caduta che altro non è che la candidata o il candidato Sindaco di questa coalizione. È chiaro a tutti che costruire un’area alternativa alla destra e alla sinistra non comporta automaticamente l’auspicata alleanza tra le forze politiche che dovrebbero sostenerla. Questa è una debolezza che andrebbe però superata da un confronto serrato proprio in questi giorni che dovrebbe servire a trovare la migliore soluzione.

Personalmente credo che un allargamento non solo sia necessario per avere un consenso significativo, ma anche utile al dibattito politico per portare vivacità ad un confronto dialettico che invece appare fin troppo scontato, a tratti stanco e se vogliamo anche un po’ troppo unilaterale.

La politica è espressione del pluralismo, non dobbiamo mai dimenticarcelo e speriamo che i leader dei partiti sappiano valorizzare questo principio.

 

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Dottor Andrea Merler

Esperto in materia di sicurezza sul lavoro

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