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LETTERE AL DIRETTORE

DANILA ZANETTI – SBM TRENTO * BYPASS FERROVIARIO: « OPERA INUTILE E DEVASTANTE, MONTAGNA SVENTRATA – SORGENTI PROSCIUGATE – ABITANTI ESPROPRIATI – STAZIONE IN MEZZO AD AREE NON BONIFICATE »

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16.55 - sabato 12 febbraio 2022

Basta bugie. Quanti articoli si sono susseguiti sui giornali negli ultimi mesi su tema “bypass ferroviario”, “TAV/TAC”, “criticità”, ”dibattito pubblico” … Ma quanto ne sa davvero la cittadinanza?

Trento è una città stretta in una valle, in mano a un sindaco ed a un governatore che hanno come obiettivo la transizione ecologica secondo le direttive del ministro Cingolani, colui che ritiene il nucleare una fonte energetica “verde”.

La vogliono stravolta da un cantiere TAV/TAC che nulla ha a che fare con l’ecologia: montagna sventrata, sorgenti prosciugate, abitanti espropriati per far posto alle gallerie o obbligati a vivere vicino ad un treno ad alta velocità 24 ore al giorno, trincee ferroviarie con – a loro dire – stazione e ciclopedonale in mezzo alle aree non bonificate di SLOI e Carbochimica, perché nessuno si sta realmente impegnando a liberare la città da questo Sito di Interesse Nazionale inquinato dal piombo tetraetile e da idrocarburi.

Si nascondono dietro la versione dello spostamento delle merci da gomma a rotaia ed intanto vogliono convertire 10 ettari di terreno agricolo a Roncafort in una nuova RO.LA., la cosiddetta autostrada viaggiante su rotaia. A Trento c’è già, ma non è utilizzata dalle ditte di autotrasporto perché troppo costosa rispetto al tradizionale trasporto su gomma, sostenuto anche dagli sgravi fiscali concessi dal governo.

Mi chiedo che senso abbia costruire un nuovo interporto con RO.LA. a Trento se il traffico merci è destinato a ridursi al minimo grazie alla costruzione della TAV/TAC.

Con questa ulteriore opera si può solo aumentare l’afflusso di camion che poi saranno, forse, messi sui treni. Che senso ha riproporre la costruzione della Valdastico a Rovereto sud, per far entrare i tir dal Veneto, se la TAV/TAC non prevede fermate a Rovereto (che alta velocità sarebbe se fanno tappe ogni 20 km)? Per Trento si possono prevedere solo ulteriori disagi al traffico già congestionato, aumenti di polveri sottili e CO2.

Se realmente i nostri “governanti“ avessero come obiettivo la transizione ecologica, farebbero come la Svizzera: conversione delle attuali tratte ferroviarie in linee moderne (la Svizzera non ha linee TAV/TAC) e obbligo per le ditte dell’autotrasporto al transito su rotaia. Ma così facendo perderebbero tutti i guadagni dell’autostrada corrispondenti al traffico provinciale e deviato che ora rimpingua il cd. “tesoretto” dell’A22.

Ai nostri “amministratori pubblici” importa solo dei soldi! Di quelli che l’Europa ha stanziato per il PNRR, soldi che comunque andranno in parte restituiti e che sono già di per sé insufficienti. Di quelli dei guadagni dell’A22. Di quelli delle ditte che avranno gli appalti perché avere in città certi “investitori”, non è rassicurante. Altro che le infiltrazioni mafiose alle cave di porfido!

Una cosa però è certa: visti gli aumenti dell‘energia elettrica di questi ultimi mesi, la somma dei costi di realizzazione dei lavori e quelli di esercizio della TAV/TAC sarà esorbitante, rendendo ancor più disincentivante per le aziende del trasporto l’utilizzo di questa modalità per muoversi.

Pertanto mi chiedo una volta di più a cosa o meglio a chi serve quest’opera. Sicuramente non agli abitanti di Trento né tanto meno all’ambiente.

 

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Danila Zanetti – SBM Trento

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