Gentile direttore Franceschi,
le scrivo a proposito di quella che io definisco: «Lotteria “Furbetti-io-non pago””. Cartelle esattoriali, dallo stralcio automatico dei debiti dopo cinque anni alla possibilità di pagare fino a 120 rate. Primi passi per l’attuazione a partire dal 2024. Questo in sintesi uno dei provvedimenti.
Cosa significa in concreto? Personalmente vedo un rischio di un condono malcelato. E’ come se si dicesse, implicitamente, “caro furbetto, tu provaci, se in cinque anni non riesco a farmi pagare, ti abbuono il tuo debito”. Ora vi racconto come sono i rapporti con l’Amministrazione finanziaria.
In Italia per la maggior parte dei tributi, c’è il meccanismo della autoliquidazione. Significa che ogni contribuente si calcola le imposte, le dichiara e le paga. L’amministrazione ha il potere di controllo e della rettifica (se del caso).
Se tu non paghi, l’Amministrazione ti manda una bella letterina che per farla accattivante le hanno dato un nome in inglese (sapete tutti che l’italiano è una lingua povera di termini!), cioè “Lettera di Compliance” in cui ti viene detto che all’amministrazione pare che tu non abbia pagato. Se per caso l’Amministrazione finanziaria (Af)) si stesse sbagliando, devi comunicare attraverso i canali opportuni (Civis) che si è sbagliata.
Diciamo che effettivamente il contribuente non abbia pagato e che, quindi, non abbia potuto rispondere alla letterina dell’Af. Dopo qualche mese, l’Af ti scrivere un’altra lettera, questa volta è una comunicazione in cui ti dice, “Ti ho scritto una lettera di ‘Compliance’ a cui tu non hai risposto, quindi, avevo ragione io a dirti che non mi hai pagato. Quindi ora ti chiedo di pagare eventualmente saldando in comode rate trimestrali”.
Ipotizziamo che anche questa volta il contribuente non paghi, l’Agenzia si “libera” del problema passando la pratica all’Agenzia della Riscossione (tecnicamente “Affidamento all’Agenzia della riscossione”). Per l’Agenzia delle Entrate il contribuente è così “tornato in pari”. L’Agenzia della Riscossione cosa fa? Scrive un’altra letterina, questa volta “Cartella” ed intima il pagamento, magari con comode rate (in gergo tecnico “Previa istanza”). Ipotizziamo nuovamente che anche questa volta il contribuente non paghi…; che si fa?
È qui che interviene la riforma! Non paghi e il tempo passa, se trascorrono cinque anni, allora il contribuente si vede recapitale un bel regalo: stralcio automatico dei debiti non riscossi al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di affidamento. Parrebbe che dopo il 5 anno, il pacco dono ritorni in capo all’Agenzia delle entrate, quindi formalmente il debito potrebbe essere ancora ripetibile, ma questa interpretazione – ad oggi – pare poco realistica.
Bello vero? Quindi il messaggio subliminale potrebbe essere: non pagare perché c’è il rischio di perdere il biglietto della lotteria “Furbetti -io non pago”, non chiedere la rateizzazione perché -quest’ultima- ti crea un possibile problema di stralcio…
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Dottoressa Cristina Flaim
Commercialista in Milano
Capolista Udc elezioni Amministrative Trentino 2023