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LETTERE AL DIRETTORE

CONSIGLIERI COMUNALI PREDAZZO (TN) MORANDINI E SORCI * NUOVO OSPEDALE FIEMME: « INDISPENSABILE CHE A DECIDERE SIA LA POPOLAZIONE, NON IL SINGOLO SINDACO »

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17.54 - martedì 7 febbraio 2023

Nell’incontro del 30 gennaio tra i consiglieri comunali di Fiemme Fassa e Cembra, il Presidente Fugatti e i dirigenti PAT (mancavano i relatori del progetto di ristrutturazione dell’ospedale esistente), sono stati chiariti due aspetti fondamentali:
1) la Provincia non attiverà alcuna consultazione popolare intesa come voto della cittadinanza o “referendum” sulle due ipotesi in discussione, cioè ospedale ai dossi di Cavalese o ospedale a Masi (entrambe le strutture sarebbero “nuove”, visto che il vecchio ospedale verrebbe demolito e ricostruito);

2) ciascun consiglio comunale (non ciascun Sindaco) potrà individuare un’area ritenuta idonea ed indicarla alla giunta provinciale per la “localizzazione di massima”. A quel punto la giunta provinciale “prenderà atto” della scelta del territorio ed individuerà un’area che, come è stato precisato dal dirigente provinciale, potrà anche interessare il territorio di più comuni, se non addirittura l’intera valle di Fiemme. Questa localizzazione di massima verrà trasmessa alla Comunità di Valle che dovrà mettere d’accordo i Sindaci ed individuare una localizzazione definitiva.

A distanza di pochi giorni da questi chiarimenti, come era prevedibile, è arrivata l’ennesima proposta. La Sindaca di Tesero (proprio nel giorno in cui il proprio consiglio comunale si riunisce per discutere e votare una mozione della minoranza sul tema ospedale) ha lanciato l’idea di un’ulteriore area nel comune di Cavalese. Dopo la proposta di ristrutturare l’ospedale esistente ai dossi, la proposta di nuova cittadella della salute a Masi, la proposta di realizzare un nuovo ospedale accanto alla discarica, la Sindaca di Tesero ha formulato la quarta proposta di localizzazione…. Attendiamo le prossime.

Non è infatti da escludersi che nei prossimi giorni (approfittando della seduta di approvazione dei bilanci comunali) altri sindaci suggeriscano nuove e inedite localizzazioni. L’operazione non è difficile, si prende in mano una cartina di Fiemme ed un pennarello e si evidenziano le zone che, in via meramente teorica, potrebbero ospitare una nuova struttura sanitaria (entrambi i progetti esistenti prevedono di occupare un’area di circa 30.000 mq).

C’è da chiedersi se, dopo 20 anni di promesse (rimaste sulla carta) di dotare la Valle di un nuovo ospedale, la cosa più utile da farsi sia quella di aprire l’ennesima stagione delle ipotesi, delle proposte e delle diatribe, oltre all’inedito “toto ospedale”. Come diceva Ennio Flaiano, “la situazione è grave ma purtuttavia non è seria”. Ma come? Dopo 20 anni di attesa arriviamo finalmente al dunque e, invece di decidere, ripartiamo con le proposte, le idee, le “localizzazioni di massima”. Dopo aver pagato oltre 300.000 € per il progetto di demolizione e ricostruzione dell’ospedale esistente ripartiamo da zero? Altra questione fondamentale è quella relativa ai tempi di realizzazione.

Anche su questo tema sono state date delle risposte nell’incontro del 30 gennaio, in particolare: i lavori di demolizione-ricostruzione dell’ospedale esistente richiederebbero 51 mesi (poco più di 4 anni) e, siccome il progetto esiste già (ed è approvato), si potrebbe partire domani con la gara d’appalto (nella quale vi sarà sicuramente un ribasso d’asta, quindi un minor costo rispetto a quello ipotizzato in 75 milioni di €).
Nel caso in cui si volesse optare per la nuova localizzazione dell’ospedale sarebbero invece necessari tempi più lunghi. Solo per la procedura urbanistica sono stati indicati circa 2 anni, più altri 5 anni di lavori se l’area individuata sarà quella indicata dalla Mak costruzioni a Masi di Cavalese, soluzione alla quale oramai credono in pochi, visto che molti amministratori hanno evidenziato i tanti punti deboli, sia dal punto di vista climatico, essendo all’ombra e in zona fredda, che di sicurezza idrogeologica vista la vicinanza di 3 torrenti. Per non parlare poi del fatto che si dovrebbero consumare oltre 32.000 mq di suolo in gran parte classificato come area agricola di pregio (tant’è che l’area è nota come l’orto dei peci della Magnifica), violando l’impegno assunto decenni or sono quando venne realizzata la strada di fondovalle promettendo che non vi sarebbero state nuove urbanizzazioni.

Nel caso, infine, in cui l’area individuata fosse un’area diversa dalle due indicate sopra (ipotesi che pare stimolare taluni sindaci della Valle), i tempi sarebbero i seguenti: 2 anni per la procedura urbanistica (salvo ricorsi), ai quali aggiungere i tempi di ri-progettazione dell’ospedale (anche qui altri anni), poi si dovrebbe scegliere la procedura di esecuzione dei lavori, fare la gara d’appalto ed infine si potrebbe partire coi lavori. Sperando che, nel frattempo, il costo delle materie prime non sia schizzato alle stelle.

Quanto tempo servirebbe, quindi, per la “nuova localizzazione dell’ospedale”?… diciamo la verità ai cittadini, nessuno riesce a quantificare una tempistica certa…. Se dovessimo basarci sull’esperienza di finanza di progetto del NOT – nuovo ospedale di Trento, potremmo dire che 10 anni non sono bastati neppure per affidare i lavori Per la cronaca, proprio oggi leggiamo dell’ennesima sentenza del Consiglio di Stato che annulla la precedente sentenza del TAR di Trento e rinvia gli atti allo stesso tribunale per una nuova pronuncia, in una saga infinita di ricorsi, controricorsi e appelli in cui l’unica certezza è che Trento e il Trentino non avranno il tanto atteso nuovo ospedale e che i malati dovranno arrangiarsi come possono, tra liste d’attesa infinite e carenza sempre più preoccupante di medici e personale sanitario.

Ora credo che dopo 20 anni sia giunto il tempo di mettere la cittadinanza in condizioni di decidere: chi vuole avere la certezza di un nuovo ospedale nel giro di 4-5 anni potrà esprimersi per la demolizione-ricostruzione dell’ospedale esistente, chi invece vuole un nuovo ospedale in un altro luogo potrà votare per riaprire la discussione sulla localizzazione dell’ospedale, sapendo che passeranno anni prima di trovare una soluzione condivisa. E forse faremo la fine del NOT…con tante cause e pochi mattoni! Una cosa è certa, è giunta l’ora di decidere, e trovo indispensabile che a decidere sia la popolazione interessata, non il singolo Sindaco o il singolo consigliere provinciale. La politica in 20 anni non ha saputo prendere una decisione, credo sia giunta l’ora di dare la parola ai cittadini.

 

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Consiglieri di Predazzo
Leandro Morandini e Massimiliano Sorci

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