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LETTERE AL DIRETTORE

CONCI E APRONE (PATT) * SECONDO STATUTO D’AUTONOMIA – 50 ANNI: « PER I TRENTINI IL 20 GENNAIO PARE ESSERE IL GIORNO IN CUI IL GREEN PASS BASE ENTRA IN OBBLIGO PER ANDARE DAL PARRUCCHIERE »

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17.29 - venerdì 21 gennaio 2022

50 anni dal secondo statuto d’Autonomia: il dovere di celebrarlo ogni giorno. Il 20 gennaio 1972 entravano in vigore le nuove norme approvate con la legge costituzionale del 10 novembre prima, in cui la nostra Autonomia assumeva un nuovo assetto completamente rinnovato nel quale le due Province Autonome acquisivano gli odierni poteri e competenze, iter che verrà poi completato il 31 agosto di quell’anno quando il Presidente Leone varò il testo contenente il “Secondo Statuto d’Autonomia”.

Allora il passaggio fu definito epocale, e permise di risolvere sia la questione sudtirolese che rilanciare e ulteriormente qualificare la capacità di autogoverno dei nostri territori, chiave di indiscusso benessere per i decenni avvenire.

Oggi però per i trentini il 20 gennaio pare essere soltanto il giorno in cui il Green Pass base entra in obbligo per andare dal parrucchiere.

Questa mancata consapevolezza ha una responsabilità politica solo in parte imputabile alla attuale politica provinciale nel suo insieme.

Il problema è più profondo, e va ricercato in quel tessuto culturale trentino che giace impolverato nei cassetti della memoria, un tempo indissolubilmente legato alla sua identità di territorio multilingue, tirolese, storicamente vocato alla sussidiarietà e agli antichi usi civici che hanno posto le basi per quell’attitudine all’autonomia e che oggi esercitiamo quasi per inerzia, dimentichi della sua origine, addomesticati a descriverla (l’Autonomia) come cassaforte di contributi.

Occorre fare un passo indietro, se vogliamo farne due avanti.

L’Autonomia non è né un privilegio né un’intoccabile regalìa. E’ messa in discussione ogni giorno, specialmente in questo periodo storico. L’emergenza sanitaria potrebbe essere l’ennesimo cavallo di Troia per depotenziarla ulteriormente, complice la consuetudine italiana che in tempo di crisi tutto è lecito.

La cornice regionale è messa sempre più in discussione, quando invece è indispensabile per tenere ancorata l’Autonomia al suo passato, presente, futuro.

Avevamo sfiorato la possibilità di evolverla affrontando la riforma che avrebbe battezzato il Terzo Statuto, quello in cui avremmo potuto porre quelle necessarie blindature da un lato, esportare un modello amministrativo virtuoso dall’altro e creare il presupposto magari per una grande riforma nazionale di regioni maggiormente autonome e infine ancorarsi ulteriormente alle enormi potenzialità euroregionali, i nostri antichi confini tirolesi che sempre più appaiono come la più grande occasione per garantire benessere economico e welfare virtuoso alle future generazioni.

Un’occasione che ci siamo fatti sfuggire di mano, un’occasione che non ci ha visti, Trento e Bolzano, sufficientemente coesi nel desiderarla negli stessi termini, lavorandoci con lo stesso metodo e determinazione.

Oggi il 20 gennaio ci ricorda che abbiamo bisogno sia il 20 gennaio ogni giorno.

Che si parli di Autonomia, ma soprattutto che si rispolveri il suo significato più autentico e le sue declinazioni pratiche più importanti nella vita amministrativa e culturale dei nostri territori.

E’ necessario riallacciare e rafforzare i legami tra tutti gli autonomisti trentini e sudtirolesi per guardare al futuro di questa terra di autonomia con la massima condivisione di intenti e di impegno anche politico.

E’ necessario anzi urgente formare una classe dirigente che non si preoccupi soltanto di governarla, una Provincia Autonoma, ma di coltivarne i frutti proteggendola sia dalle muffe delle malegestioni interne che dalle intemperie del vento del centralismo romano.

Senza autoreferenzialismo ma con l’umiltà del contadino che sa che per raccogliere buoni frutti ci vuole esperienza, impegno, conoscenza ma anche spirito di collaborazione e un occhio sempre vigile all’orizzonte.

 

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Lorenzo Conci
Francesca Aprone

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