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LETTERE AL DIRETTORE

COGO E LIPIELLO * ELEZIONI QUIRINALE: « STUPISCE CHE GIORGIA MELONI POSSA CONSIDERARE SILVIO BERLUSCONI “UN PATRIOTA“ »

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10.48 - domenica 16 gennaio 2022

Le forze politiche, del centro sinistra, se ancora si possono usare queste definizioni, continuano a dire che Berlusconi non può essere il futuro Presidente della Repubblica perché è divisivo. Usare l’aggettivo “divisivo” è estremamente gentile verso un uomo il cui curriculum appare tra i meno trasparenti e più inquietanti della storia politica italiana degli ultimi decenni.

Nulla è chiaro relativamente alle risorse finanziarie con cui ha costruito il suo impero, o meglio le opacità e le tante domande rimaste senza risposta, non solo preoccupano, ma rendono evidente la non idoneità a ricoprire un ruolo istituzionale così prestigioso e rappresentativo.

Stupisce che Giorgia Meloni, astro nascente della destra europea e del centro destra nazionale, possa considerare Berlusconi “un patriota”, posto che tale definizione va attribuita a chi opera per il bene della patria e viste le tante oscurità delle vicende giudiziarie, ma soprattutto le molte azioni messe in atto per piegare le leggi dello Stato ai suoi interessi personali, Berlusconi non può essere nemmeno lontanamente paragonato ad “un patriota”.

Viene però da chiedersi come mai Salvini e la Meloni, con loro tutti i parlamentari, siano così “subordinati” alle smanie di grandezza dell’ex premier. Perché legano la loro storia a un personaggio che aldilà delle vicissitudini giudiziarie, viene associato a scandali di natura sessuale, così imbarazzanti, da costringere l’ex moglie a denunciarli pubblicamente. Perché mentire a se stessi affermando che l’uomo è adatto a ricoprire un ruolo quando è di tutta evidenza che non ha uno standing adeguato al ruolo né a livello nazionale e tanto meno internazionale.

È sufficiente ricordare come ai tempi del bunga bunga, quando ci si trovava all’estero e si veniva inquadrati come italiani, le risatine sul Premier erano normali e tutte le gaffe internazionali di Berlusconi hanno consentito di ridicolizzare tutti noi italiani. Comunque di tutte le vicende ambigue che hanno caratterizzato la vita politica di Berlusconi la più scandalosa, da un punto di vista democratico, è quella legata agli episodi che riguardano alcuni processi e ai suoi avvocati difensori, che erano pure parlamentari.

Dunque, quando il processo si volgeva al peggio, l’avvocato di Berlusconi, si toglieva la toga e piombava in Parlamento, per cambiare le norme e consentire all’ imputato di non essere più perseguibile giudiziariamente. Significativa a tal proposito è la depenalizzazione del “falso in bilancio”, reintrodotto poi quando Berlusconi non era più Premier, ma che gli ha consentito di schivare un po’ di condanne.

Una “Repubblica delle banane”, in questo era trasformata la nostra democrazia e ora si pensa che chi ha cercato di ridurre il nostro Paese e le nostre Istituzioni, al servizio di un “Uno”, possa rappresentare “Tutti”? Povera Patria, se questi sono i patrioti.

 

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Margherita Cogo
Maria Lipiello (assistente universitaria Federico II Napoli)

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