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LETTERE AL DIRETTORE

CIA (CONSIGLIO PAT) * AUTONOMIA TRENTINO: “È SOTTO ATTACCO, SI IGNORA LA STORIA E SI TRADISCE LA COERENZA”

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00.57 - martedì 13 maggio 2025

Gentile Direttore,

Autonomia sotto attacco: quando si ignora la Storia e si tradisce la coerenza.

Il 2 maggio, in un’intervista esclusiva rilasciata ad Adnkronos e riportata anche sul sito del suo partito, Fratelli d’Italia, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato testualmente:
“Vogliamo rafforzare la nostra democrazia e difendere il diritto dei cittadini a scegliere da chi farsi governare.”
Un’affermazione assolutamente ineccepibile, che dovrebbe valere sempre, ovunque e per chiunque, come principio fondamentale della vita democratica.

Alla luce di ciò, risulta del tutto incomprensibile quanto accaduto in Trentino. Proprio qui, dove si è cercato di affermare quel diritto — cioè permettere ai cittadini di esprimersi liberamente sul gradimento di un candidato Presidente al terzo mandato — a ostacolarlo sono stati, più ancora delle opposizioni, i rappresentanti di Fratelli d’Italia rimasti in Consiglio provinciale.
Prima hanno tentato di affossare la legge in Aula, dove la vicepresidente ha ostentato il proprio voto contrario, gridandolo ai quattro venti in aperta sfida al Presidente con cui condivide la Giunta.

Poi — in spregio a ogni concetto di Autonomia — hanno minacciato di impugnarla a Roma, dove Fratelli d’Italia può contare su una maggioranza nazionalista, mentre la Lega resta l’unica forza a difendere davvero l’autonomia dei territori.

Del resto, non è un caso che sia proprio la Lega a governare da anni la maggioranza delle Regioni del Nord, avendo saputo esprimere una classe dirigente competente e riconosciuta dagli elettori.

Che la sinistra provi ad ostacolare questo percorso è comprensibile — fa parte della sua cultura politica — ma che a farlo siano, in Italia e soprattutto in Trentino, i rappresentanti di Fratelli d’Italia mentre la loro stessa leader a Roma dichiara il contrario, è francamente assurdo.
A meno che, naturalmente, non siano i principi a guidare questa crociata, ma una gretta convenienza politica.

In Trentino, quella convenienza risponde al disegno di Fratelli d’Italia di sostituire l’attuale Presidente, Maurizio Fugatti della Lega, con un proprio esponente, scelto prima a Roma e poi imposto ai trentini. Uno schema coerente con la linea centralista del partito, che tenta di replicare lo stesso meccanismo in tutte le Regioni e Province dove ancora non è riuscito a imporsi, spesso ottenendo risultati locali ben diversi da quelli delle elezioni politiche.

I cittadini, infatti, sanno distinguere tra i diversi livelli di governo. E in Trentino lo sanno fare più che altrove, perché questa è terra d’Autonomia, e la sua storia lo dimostra da secoli.

Qui, sappiamo bene che l’arroganza non paga. E se le imposizioni di Napoleone non sono durate, è difficile pensare che i tentativi attuali avranno sorte diversa.

Solo chi conosce la storia di questa terra può comprenderne davvero i valori e i principi, che hanno saputo superare le sfide del tempo rafforzandosi. E sapranno farlo ancora, anche di fronte a quelle che oggi si ripresentano con altri nomi, ma con la stessa pretesa di dominio.

*
Claudio Cia
Consigliere della Provincia autonoma di Trento

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