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LETTERE AL DIRETTORE

CESCHI E FRESCHI * SCUOLA TRENTINO: « QUANDO LE FIGURE ISTITUZIONALI SCREDITANO I CITTADINI SENZA CHE SIA STATO MOSSO ALCUN ADDEBITO, SAREBBERO DOVEROSE LE DIMISSIONI »

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10.25 - sabato 18 febbraio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Siamo ormai abituati ad ascoltare e leggere esternazioni di politici (in questo caso, meglio forse “politicanti”) basate su preconcetti personali non avvalorati da alcun supporto reale. La cosa però si fa assai più imbarazzante quando esponenti di uno stesso partito, uniti nella stessa azione di Governo, riescono a contraddire le proprie dichiarazioni riportate in documenti ufficiali solo per supportare scelte demagogiche finalizzate a contenere un’emorragia di voti.

Approfondendo i contenuti di tali improvvide affermazioni riscontriamo un’ulteriore contraddizione. Da un lato si investono risorse (economiche e umane) in interventi finalizzati all’educazione dei minori e al contrasto di fenomeni sociali (bullismo, cyberbullismo, ecc.) dove s’invoca una maggiore collaborazione tra famiglie e istituzioni scolastiche, invitando le prime a non screditare la figura dell’insegnante privandola quindi della sua reale forza educativa. Dall’altro quegli stessi politici che investono risorse pubbliche in tali azioni si permettono di definire gli insegnanti come parassiti nullafacenti che antepongono interessi personali al lavoro per il benessere di bambini e ragazzi.

Se poi consideriamo che tali soggetti evidenziano una quasi totale ignoranza sul sistema educativo viene da pensare che, forse, dovrebbero frequentare maggiormente la Scuola per comprenderne le reali dinamiche di funzionamento e magari approfittarne per un momento di ripasso.

A questo punto non resta che aspettarsi dall’assessore Mirko Bisesti una posizione chiara in difesa degli insegnanti del sistema educativo trentino poiché, non risultando applicate o richieste misure disciplinari nei confronti dell’intera categoria, le recenti esternazioni di consiglieri del partito di maggioranza risultano offensive e screditanti. Ancor più stridenti nel momento in cui si sta propagandando un Ddl di valorizzazione del merito della professione docente.

Tale comportamento risulta aggravato dalla sensazione che questa campagna di fango abbia solo una finalità elettorale. In un paese civile, quando delle figure istituzionali si permettono di screditare impunemente cittadini e lavoratori senza che sia stato mosso loro alcun addebito formale, sarebbero doverose le loro dimissioni.

 

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Giovanni Ceschi – Docente di Latino e Greco al Liceo “Prati” di Trento e presidente del Consiglio del Sistema Educativo
Maurizio Freschi – Presidente della Consulta provinciale dei genitori e vicepresidente del Consiglio del Sistema Educativo

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