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LETTERE AL DIRETTORE

CARLO GUARDINI * WELFARE: « SANITÀ TRENTINA AL COLLASSO, SI SAREBBE DOVUTO EVITARE LA CRISI CON LO STESSO EFFICIENTISMO MESSO IN CAMPO PER IL CONCERTO DI VASCO ROSSI »

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15.17 - mercoledì 28 dicembre 2022

Dal dizionario Treccani, ripropongo testuale: “Il termine inglese welfare indica l’insieme di interventi e di prestazioni erogati dalle istituzioni pubbliche e finanziati tramite entrate fiscali (welfare State), destinati a tutelare i cittadini … , migliorarne la qualità della vita… garantire istruzione, cure sanitarie, assistenza, previdenza pensionistica…in attuazione dei diritti di cittadinanza”.

Nella finanziaria statale firmata del Governo Meloni, di welfare ed in particolare della sanità s’è fatto strame: scordando le farisiache attestazioni di “angeli” rivolte agli operatori sanitari e che appena pochi mesi fa – in pandemia Covid – venivano tributate, coram populo. Ma anche in casa nostra – nell’eccellente (presunto e pretestuoso) Trentino, non è che le cose vadano molto meglio: siamo ormai ai medici “gettonisti”, il personale medico/infermieristico qualificato è ampiamente in (legittima) ricerca di altri lidi e sistemazioni, sulla questione ospedale regionale (Not o quant’altro) è meglio stendere non un velo, bensì una fitta trapunta a celare incapacità e inconsistenza, per altro decennali, della nostra politica di governo. Pronongo il racconto di amici che – pur depurato d’una comprensibile quota di enfasi – dicono che al Santa Chiara si soffre il freddo e mancano perfino le coperte: fra poco saremo come negli ospedali del sud dove i parenti dei pazienti portano le “gamèle” coi pasti.

Davvero siamo precipitati (non semplicemente caduti) in basso! Il Trentino che nel ranking qualitativi della sanità fino a pochi anni fa, storicamente, s’attestava ai primissimi posti, e se la giocava con Bolzano e qualche altra regione, dov’è smarrito? Oggi, siamo quasi al banco dell’asino. Politica ed amministrazione dovrebbero prenderne atto, non scusandosi semplicemente e burocraticamente: insistendo nel farfugliare le circostanze avverse.

La sanità trentina è vergognosamente (e colpevomente) prossima al collasso. Il governatore (“gubernator” timoniere della nostra nave-Trentino) dovrebbe, già da molto tempo, aver avuto sentore di queste criticità. E – soprattutto – si sarebbe dovuto da tempo programmare, progettare e lavorare per evitare la grave crisi: magari con lo stesso decisionismo/efficientismo messo in campo per il mega concerto (a tutti i costi, lo scorso maggio) di Vasco Rossi; magari con caparbietà uguale a quella profusa nel rimuovere dirigenti e funzionali “politically uncorrect” che rivolgendosi ai giudici vedono sempre più spesso riconosciuta e confermata la legittimità del loro operato anti-sistema, con annessa rifusione di spese ed indennizzi, ovviamente/inevitabilmente a carico di Pantalone. Ma consoliamoci con i Mercatini di Natale, le piste da sci piene/congestionate – anche se il turismo prima industria del Trentino, meriterebbe ben altri livelli, criteri, metodi e prospettive organizzativi – e rassegnamoci infine all’autostrada intasata di traffico nel mega-casino prossimo del 2 gennaio. Ma in Trentino, mi chiedo, si governa oppure si subiscono fatti e circostanze? Buon 2023 a tutti!

 

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Carlo Guardini

 

Foto da drone: Agenzia Opinione (autorizzata da Questore di Trento)

 

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