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LETTERE AL DIRETTORE

CARLO GUARDINI * UCRAINA: « BERLUSCONI – SALVINI – MELONI: INEBRIÀTI NEL LORO POPULISMO HANNO BACIATO PER ANNI LA PANTOFOLA DELLO ZAR PUTIN, MAGNIFICANDOLO COME LEADER DI CARATURA MONDIALE »

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12.32 - lunedì 7 marzo 2022

Mentre ci stiamo, forse, affrancando dal covid dopo due anni di patimenti, ecco un altro micidiale virus – peraltro ben noto e conosciuto nei suoi effetti – prendere vigore e ri-affacciarsi, inquinando le menti, attentando al nostro equilibrio sociale: particolarmente, in queste tragiche sequenze della guerra d’invasione scatenata dal dittatore Putin in Ucraina. È il virus diffuso dal partito dei “..si, ma.. si, però..” che particolarmente nella platea dei social e dei talk show, sta rimpolpando le sue fila. Del resto, mi pare sia lo stesso esercito/compagine dei no vax, no green pass, no tav, no tap, no tutto e dell’esser contro tutto quel che si può, ragionevolmente, fare – in termini istituzionali e di governo del nostro (povero, misero) Paese – dinnanzi alle cose, alle tragedie, a tutto quanto ci cade addosso nello scorrere quotidiano dell’esistenza.

Tutto ciò è sconfortante, si dimostra espressione e specchio d’un (povero) Paese che ancora una volta dimostra di non avere equilibri logici, ragionamenti, strategie (si direbbe, un background nel gergo modernista). Come testimoniano gli atteggiamenti farisaici di illustri nostri leader politici – da Berlusconi a Salvini e Meloni – improvvisamente diventati altrettanti smemorati di Collegno dopo aver baciato per anni – inebriati nel loro populismo – la pantofola dello zar Putin, magnificandolo come leader di caratura mondiale. Alcuni di questi “onorevoli” e presunti statisti, dovrebbero oggi scavarsi la fossa per la vergogna anziché pretendere investiture e nomine ai massimi livelli dello Stato. Ma tant’è, sappiamo che certo la coerenza non è accessorio dell’italica politica.

Al netto del pulirsi la coscienza inviando quali aiuti umanitari agli ucraini, gli abiti in disuso e gli euro di qualche colletta catartica, un’Italia che ha avuto 70 anni fa la democrazia – sappiamo a quale prezzo – dovrebbe a mio avviso comportarsi con maggior dignità e senso, al netto di quanto il premier Draghi (mai ringrazieremo abbastanza Dio d’avercelo mandato..). Invece assistiamo ad uno spettacolo davvero immondo, interpretato dai soliti e ben conosciuti attori che pur di guadagnare un secondo di visibilità ed “apparenza in video”, oppure di vendere qualche copia di quotidiano in più, sono pronti a tutto.

Aggrappandosi anche sui vetri, prospettando aleatorie ipotesi di giustificazione al dittatore Putin in virtù dei precedenti storici, della tormentata sequenza di contraddittorie mancanze della politica – dell’UE, come dei singoli stati europei – svolgendo la narrazione del “si però, ma si sapeva, la Nato invasiva verso est ecc. ecc.” come si trattasse d’una farsa teatrale. Manca all’EU, ma anche alla nostra povera Italia il coraggio: quello di affermare che Putin è un dittatore, allergico storicamente alla democrazia, infatuato dal sogno restauratore dell’impero russo, fuori da tempo e dalla storia, immerso nella sua probabile paranoia da potere. Bombardare città e popolazioni, nel 2022, è semplicemente inaccettabile: senza se, senza ma. Al di sopra d’ogni possibile ricostruzione storica giustificazionista. C’è solo da rattristarsi e preoccuparsi su quel che lasceremo alle generazioni future.

 

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Carlo Guardini

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