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LETTERE AL DIRETTORE

CARLO GARBINI * FUNIVIA MONTE BONDONE (TN): « CHE LA MAGGIORANZA CHE GOVERNA TRENTO DA DECENNI ORA DICA CHE È INDISPENSABILE MI SEMBRA UNA PRESA IN GIRO »

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14.53 - venerdì 28 agosto 2020

Sono ormai tantissimi anni che si sente parlare della funivia per il Monte Bondone. Ormai è diventata una chimera. Negli anni ’80, mio padre Alberto Garbini, aveva fondato assieme ad altri albergatori della montagna il “Comitato Sportivo Campetti” ed aveva fatto redigere un ampio e articolato progetto per lo sviluppo e rilancio del Monte Bondone. In questo piano vi era -ovviamente- anche la funivia (con partenza da Sopramonte) e tante altre infrastrutture. Tutti i punti principali sono ancora attuali con la situazione attuale della montagna. E questo fa riflettere.

Non capisco come mai tutte le parti politiche in campo per le prossime elezioni si stanno “riempiendo la bocca” con la funivia”. Cioè per l’opposizione attuale è una cosa giusta e coerente, però che la maggioranza, governante Trento da decenni, ora dica sia indispensabile la funivia mi sembra una presa in giro. Non mi sembra che Dario Maestranzi abbia avuto così tanto appoggio in questi anni nel suo piano per il Monte Bondone…. Se avessero voluto la funivia avrebbero dovuto costruirla prima; hanno avuto decenni di tempo.

La mia paura è che, la funivia, faccia la solita fine… si riempiano pagine di giornale e bocche dei politici, ma non si riempiono mai le gabbie di acciaio con il calcestruzzo per mettere i piloni…..tante parole ma mai nulla di più.

Starete pensando “allora Garbini è contro la funivia” oppure “ecco un’altro che vuole la funivia”? No, vi sbagliate. Né una né l’altra. Io vorrei solo che si prendesse una decisione seriamente e la si portasse velocemente in fondo. Funivia “sì” o “no” che decidano e che facciano. Ormai molti imprenditori, tra cui mio padre, sono morti nell’attesa della tanto decantata funivia e nel rilancio della montagna. Anche il grande Vittorio Barbieri non è riuscito a vedere l’inizio dei cantieri e questo mi rammarica molto.

La mia opinione a riguardo è semplice: la funivia sarà INDISPENSABILE, soprattutto per la città, solamente se inserita in un piano più ampio di riorganizzazione della montagna e delle sue attività.

Alcuni esempi potrebbero essere questi:

Il Monte Bondone ha la possibilità di ospitare un meraviglioso Parco fFaunistico nella piana delle Viote. Non servono palazzi o tonnellate di cemento. A nord del grande parcheggio che è stato costruito si estende la valle verso Sopramonte e Sant’Anna. In quella valle, ad esempio, si potrebbe fare un parco faunistico con punti di osservazione per poter ammirare gli animali nel loro ambiente naturale. In questo modo avrebbe senso una funivia, una partnership molto forte con il Muse per poter portare le scolaresche a vivere una esperienza nella natura a stretto contatto con gli animali del nostro Trentino. Inoltre sarebbe l’occasione per poter far stare tranquilli e felici anche gli orsi che stanno creando problemi nella nostra regione senza doverli abbattere o rinchiudere al Casteller in uno spazio decisamente piccolo. Si potrebbe ottenere un doppio risultato: orsi felici e turisti felici.

Un’altra bella possibilità del Monte Bondone è la sua posizione. Essendo tra Trento e il Garda potrebbe essere sviluppato in maniera seria il progetto per le biciclette. Ci sono migliaia di turisti sul Garda che ogni giorno potrebbero venire sul Monte Bondone, magari con uno Bus Shuttle, rimanere sulla montagna e poi scendere verso Trento. Risalire in funivia e poi ridiscendere verso il Garda. Ecco un’altra occasione per poter dire che la funivia serve. In Val di Sole si segue seriamente il mercato delle biciclette e, non a caso, si svolgono manifestazioni internazionali e attirano tantissimi sportivi durante l’estate permettendo, addirittura, l’apertura di più impianti di risalita anche in estate.

La strada del Monte Bondone è famosa a livello internazionale per le sue curve (non a caso fanno una delle più belle gare automobilistiche in salita). Ovviamente, questa fama, porta il lato negativo delle moto o vetture che sfrecciano lungo la strada. La soluzione potrebbe essere, come in altre località dell’Alto Adige e dell’Austria, la realizzazione di un “pedaggio” (tipo di 5 euro) per poter transitare sulla strada che porta al valico, l’installazione di autovelox fissi e altri deterrenti per evitare le velocità eccessive. Questo “pedaggio” permetterebbe la manutenzione di tutta la strada, delle zone limitrofe che ad oggi hanno necessità di lavori impellenti. Ovviamente il pedaggio non sarebbe richiesto a residenti, esercenti, ospiti, cittadini di Trento ecc. ma solo ai turisti “di passaggio”. Vi assicuro che sono tanti e, in cambio di una strada ben tenuta e ben pubblicizzata, non sarebbe un problema spendere 5 euro per poter transitare.

Le ex Caserme Austroungariche; che dire? Fate qualsiasi cosa, ma non abbandonatele come adesso. Un Resort, un museo, una scuola di montagna, un centro termale con Garniga, un centro di osservazione astronomica, quello che volete.

Per l’inverno ci sono alcune cose da fare, certamente, ma già ora è una località che ha la sua fetta di mercato e la sua strada da percorrere. Non bisogna comunque “allentare la presa” perché il mercato è in continua evoluzione e bisogna intercettare i bisogni della clientela e le richieste dei turisti che mutano velocemente. Esistono due tipologie di turisti invernali. Il turista “mordi e fuggi” e il turista “stanziale”. Hanno esigenze e aspettative completamente diverse.

Il turista “mordi e fuggi”, o detto turista della domenica, ha bisogno di parcheggi, di punti di ristoro con servizi igienici, di zone per poter sedersi a mangiare un panino magari portato da casa. Il turista stanziale, invece, non ha bisogno di parcheggi perchè li ha in hotel, ha bisogno invece di attività come escursioni, giri a cavallo o motoslitta, piste da bob, scuole di sci e noleggi efficienti, collegamente rapidi con la città e strade pulite da neve e ghiaccio. Come vedete sono esigenze che spesso non coincidono ma non si possono ignorare né i turisti della domenica che quelli stanziali.

Non bisogna poi dimenticare chi abita sul Bondone e ha esigenze, in estate o inverno, ancora diverse. Di questo, però, ne parliamo un’altra volta…

 

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Carlo Garbini

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