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LETTERE AL DIRETTORE

CANESTRINI (RINASCITA ROVERETO) – DEGASPERI (ONDA CIVICA) * TRENTINO – “PROGETTO CENTRISTA“ LORENZO DELLAI: « A VOLTE RITORNANO, MA FORSE NON SE NE SONO MAI ANDATI

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13.23 - domenica 21 novembre 2021

A volte ritornano, ma forse non se ne sono mai andati. Nel caso di Lorenzo Dellai, il salto dalla poltrona di governatore trentino a figura di spicco nazionale non è riuscito, ma la sensazione è che, comunque, in questi ultimi anni abbia continuato come altri esponenti democristiani dismessi in regione a tirare le fila di scelte e orientamenti politici in diversi settori.

Intendiamoci, ciascuno può compiere liberamente il proprio cammino: ciò che invece appare bizzarra, quantomeno ai giorni nostri, è la presunzione di porsi alla stregua di “padre” salvifico, unico promotore di una crescita collettiva e di un presunto benessere, destinato in realtà a pochi.
In particolare, ai partecipanti di quella “comitiva” cui allude lo stesso ex presidente della Provincia nella sua lettera-manifesto che vorrebbe costituire il rilancio dello schieramento alternativo alle destre in Trentino.

In realtà, un ritorno a vecchi schemi di potere potrebbe solo favorire la loro riconferma. A prescindere dal ricordo, peraltro ancora vivo degli esiti di quello che è stato definito “il quindicennio perduto” a cosa mira questa campagna molto insistente, promossa da Dellai, Carli, Viola, Schelfi e Valduga? Di preciso non lo sappiamo ma sappiamo invece che nonostante la retorica dei “bei tempi andati” tra il 1999 e il 2012 mentre il PIL italiano è cresciuto dello 0,5% quello trentino dello 0,3%. Tra il 1995 e il 2007 il PIL pro capite reale nella Provincia a gestione Dellai è cresciuto del 6,3%; in Italia del 14,8%… Grazie all’illuminata gestione dell’autonomia che tanti sembrano rimpiangere se nel 1995 il PIL pro capite era pari a 27.550 euro, nel 2012 ci siamo ritrovati più poveri (26.940 euro) di fronte ad un Alto Adige che invece ha spiccato il volo. Ad essere benevoli possiamo considerare totalmente irrilevanti le politiche e le strategie adottate durante quel periodo. In sostanza in Trentino si sono fatti girare molti soldi per assicurarsi il consenso ma non si è generata ricchezza.

La “vera politica che si rinnova” attinge a un presunto elemento di novità dai contenuti indubbiamente generici (“un nuovo progetto di sviluppo del Trentino”, visto che il precedente, con la medesima gestione, ha portato risultati disarmanti), nonché “da importanti risorse umane di giovani competenti e motivati” sui quali investire. Insomma, in tempo di campagne elettorali, lo sguardo va sempre ai giovani, sia come “protagonisti”, che come elettori.
In questo proposito centrista che li vorrebbe raccolti intorno a “valori popolari, autonomisti, riformisti, ecologisti e liberal-democratici” in realtà non si coglie nulla di nuovo.

L’indubbio gestore dell’amministrazione trentina in anni non lontani ha per la verità sempre attinto a risorse generazionali che apparentemente (e anagraficamente) rappresentavano il nuovo, ma che, nei fatti, hanno perpetuato la sua impostazione di potere.

Niente di innovativo, quindi. Della vecchia gestione abbiamo contezza, mentre delle nuove proposte nulla sappiamo. Il “nuovo” dovrebbe essere costituito da un patto di trasparenza, sincerità e competenza tra amministratori e amministrati per far fronte alle sfide epocali che ci aspettano.
Invece si rimane nel solco del vecchio, omologato, consolidato, modo di intendere la politica come aggregato di forze poste a tutela di precisi interessi che, come abbiamo visto, hanno costellato le scelte del vecchio centro sinistra, dove di sinistra rimane ben poco.
Il tutto condito con quel paternalismo obsoleto per cui i giovani ben vengano in politica, purché guidati da chi è più navigato.

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Gloria Canestrini (presidente Rinascita Rovereto)
Filippo Degasperi (consigliere provinciale Onda Civica Trentino)

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