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LETTERE AL DIRETTORE

BARBARA BALSAMO (AUTONOMISTI POPOLARI) * UNIFICAZIONE AUTONOMISTA: « UN PROGETTO POLITICO, NON UN CARTELLO ELETTORALE »

Scritto da
23.24 - mercoledì 17 maggio 2023

Gentile direttore Franceschi,

alcune considerazioni sul progetto politico di unificazione autonomista nel quale siamo parte attiva e fattiva.

 

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Barbara Balsamo

Portavoce Autonomisti Popolari

 

 

Unificazione autonomista. Un progetto politico. Non un cartello elettorale.

L’ambizioso progetto politico, avviato dagli autonomisti popolari di Walter Kaswalder, di riunire tutto il mondo autonomista trentino sotto un’unica bandiera sta procedendo a grandi passi. Gli ultimi incontri e confronti hanno anche permesso di allargarlo a quell’area moderata e di centro, rappresentata da Progetto Trentino, che come quella autonomista non si identifica né a destra, né a sinistra. In questo senso l’accordo stretto dal Partito Autonomista con il candidato Presidente alle prossime elezioni provinciali di ottobre, Maurizio Fugatti, ha in un certo senso agevolato la riuscita del progetto che ha come orizzonte la prossima legislatura e non la prossima consultazione elettorale di ottobre.

Ci sono ancora tanti ostacoli da superare, approfondimenti programmatici da effettuare, perché questo nuovo progetto autonomista si concretizzi dando ai trentini una nuova prospettiva per il loro futuro. Per il momento si è lavorato alle fondamenta e ai pilastri portanti che sono rappresentati dall’Autonomia, da una forte spinta identitaria che deve trovare sbocco e alimento nel rafforzamento dell’Euregio e delle sue politiche territoriali rivolte a un forte rilancio dell’economia, allo sfruttamento di tutte le grandi potenzialità del nostro territorio, alla valorizzazione di istituti che ci vengono invidiati in Italia e in Europa come Mart, Muse, Fondazione Mak (San Michele), Università e Fondazione Kessler (già Itc-Irst). Istituti fondamentali per la crescita dei nostri giovani e del Trentino tutto. Una politica territoriale che sfrutti al massimo le diverse vocazioni del nostro territorio: turistica, agricola, vitivinicola, artigianale in un quadro di insieme che ci veda saldamente inseriti in quella Regione europea a cavallo del Brennero che proprio gli autonomisti hanno voluto sin dagli anni ’90.

Le imminenti elezioni provinciali, unite a oggettive difficoltà di percorso che è inutile negare (i rivoli autonomisti sorti in questi ultimi anni sono davvero tanti, forse troppi, segnale di un malessere autonomista del quale vogliamo farci carico), hanno dato una spinta al progetto che vede come suo primo atto concreto quello di presentarsi uniti alle prossime elezioni provinciali. Non si tratta tuttavia, come abbiamo specificato, di un semplice accordo elettorale , né di un ritorno alla casa madre dei tanti autonomisti della diaspora (a cominciare da Walter Kaswalder), ma semplicemente del primo passo concreto di un nuovo, ambizioso progetto politico che dovrà trovare compimento attraverso un congresso unitario da celebrarsi tra il 2024 e il 2025 e che avrà come obiettivo finale quello di riportare gli autonomisti ad essere protagonisti assoluti nelle successive legislature.

In questo senso l’accordo raggiunto dal Patt, non con la coalizione di centrodestra, ma con il solo candidato presidente Maurizio Fugatti, che ha già accolto punti importanti del programma autonomista, ci pone nella situazione di grande autonomia e libertà. Proprio questo accordo infatti ci garantisce da pericolose derive e apparentamenti che non ci appartengono, verso uno dei due poli (centro sinistra e centrodestra) che gli autonomisti, proprio per definizione “autonomi”, non hanno mai accettato e che semmai sono stati costretti a subire unicamente per una sciagurata legge elettorale maggioritaria voluta dal centrosinistra nell’ormai lontano 2001.

E’ di tutta evidenza che se la candidatura Fugatti, per qualsiasi motivo dovesse saltare, Autonomisti e Popolari riacquisterebbero tutta la loro autonomia e libertà di riposizionarsi decidendo quale opzione scegliere. Opzione che al momento potrebbe proprio essere quella di presentarsi da soli, a conferma che quello che interessa non è tanto la ricerca di poltrone, ma quella di una visibilità politica e programmatica capace di attirare attenzione e consensi in questo momento di grande disorientamento e crisi politica, da parte di tutte le forze politiche, economiche e sociali. In una parola per tornare ad essere il vero, autentico partito del Trentino e dei trentini, fortemente identitario e fortemente inserito nel cuore dell’Europa attraverso l’Euregio.

 

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Barbara Balsamo
Portavoce Autonomisti Popolari

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