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LETTERE AL DIRETTORE

AUTONOMISTI POPOLARI * PROGRAMMA POLITICO DI LORENZO DELLAI: BALSAMO, « L’ANTICO SPACCIATO PER NUOVO, AL TRENTINO SERVE UN PROGETTO AUTONOMISTA ”

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11.06 - martedì 23 novembre 2021

Dellai: l’antico spacciato per nuovo. Al Trentino serve un progetto autonomista.

C’è qualcosa di nuovo oggi nella politica trentina, anzi di antico, di molto antico. Ci riferiamo alle ultime uscite dell’ex governatore Lorenzo Dellai che lancia l’innovativo (si fa per dire) progetto politico di riunire tutte le forze di centro, popolari e autonomiste per portarle a sinistra e battere così la Lega nel 2023.

Abbiamo letto e riletto più volte il suo messaggio, ma non vi abbiamo trovato che vecchi luoghi comuni, senza neppure il minimo cenno di autocritica sui disastri di vent’anni di governo del centrosinistra autonomista che hanno favorito la straripante vittoria della Lega nel novembre 2018.

Vogliamo ricordare l’aria fresca portata nella politica trentina dall’allora Margherita che si trasformò ben presto in cinica occupazione del potere fine a se stessa con la distribuzione a man salva di “Premi Margherita” e con la Magnadora che si alzava e si abbassava a seconda del livello di amicizia e clientelismo dei vari interlocutori? Proprio Premio Margherita e Magnadora che indussero il notaio Paolo Piccoli e lo stesso Lorenzo Dellai a invocare la costituzione di un comitato etico, peraltro mai nato.

Ci si dimentica troppo facilmente che se il Trentino oggi è quello che è le colpe non possono certo essere attribuite a chi lo sta governando da poco più di due anni, avendo dovuto fra l’altro far fronte a tempesta Vaia e Covid, ma a chi invece in vent’anni di governo lo ha ridotto così pensando non tanto alle future generazioni, come direbbe Alcide Degasperi, ma soltanto all’occupazione fine a se stessa dei posti di potere. La situazione di scuola, sanità, cooperazione, credito, ambiente, grandi opere (Not), turismo, Regione, rapporti con Bolzano, lunga stasi dell’Euregio sono sotto gli occhi di tutti e risalgono alle politiche degli ultimi vent’anni.

Si invocano i giovani e aria fresca, ma il messaggio è molto chiaro. Avanti i giovani, ma la regia, i grandi manovratori dobbiamo continuare ad essere noi: i Dellai, i Piccoli, i Carli, gli Schelfi, i Valduga.

Non viene nominato Ugo Rossi, ma solo per blandire ancora una volta gli autonomisti che nel mare magnum del centrosinistra e nella distribuzione dei premi Margherita hanno perduto definitivamente la loro anima.

E’ mai possibile che nessuno si sia accorto che il “nuovo” messaggio Dellai-Piccoli rientri in quella logica tutta dellaiana che ha portato alla metà degli anni ’90 alla distruzione dei partiti per imboccare strade presentate sempre nuove, ma gattopardescamente sempre uguali.

Prima Dellai, allora sindaco di Trento, si sbarazza con un lacerante colpo di mano della DC comunale, poi abbraccia la Rete di Leoluca Orlando, quindi, dribblato l’Ulivo, si inventa la Margherita, blandisce il Patt ipotizzando una mai realizzata casa dei Trentini. Successivamente, da governatore, sollecita la creazione del vivaio politico di Ravina, il gruppo dei volenterosi e chi più ne ha più ne metta.

 

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Barbara Balsamo

Segretaria Autonomsti Popolari

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