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LETTERE AL DIRETTORE

ANGELO BOTTURI  * UCRAINA: « PER ETICA CONDIVISA E PACIFISTA, L’AGGREDITO VA SOCCORSO E L’AGGRESSORE FERMATO »

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10.15 - domenica 22 maggio 2022

Questo gran parlare di schieramenti a favore o contro la guerra non sembra pretestuoso ed un po’ falso? Le ragioni di consenso o di dissenso, mai in bianco e nero, non credo pesino allo stesso modo. Le invasioni di Cecenia, Georgia, Crimea e Donbass per la ricostruzione della Grande Russia, non possono essere negate.

L’Ucraina, dopo il putiniano furto violento della sua Crimea, si è imposta una doverosa linea difensiva e di riarmo. L’Occidente ha promesso e sicuramente dato sostegno militare con tecnologie, addestramenti ed armi. Qualcosa era già trapelato ma, noi non potevamo argomentare strategie e piani militari né sapere che la resistenza alle chilometriche file dei carri armati poteva avere risvolti di significativa efficacia.

Se i vinti di Melo (Tucidide) non furono aiutati da Sparta, gli Ucraini sono stati soccorsi per tempo e la storia ci sta portando su scenari inediti che ci coinvolgono direttamente. Per tanti motivi, le democrazie fanno paura alle oligarchie e viceversa. Oggi ancora si invoca la coesione degli Stati Europei e l’autonomia decisionale dagli USA ma nel concreto l’impreparazione è evidente.

Per anni si è proceduto in ordine sparso, si è parlato a più riprese della necessaria unione politica rispetto a quella finanziaria ma si è anche continuato a rimuovere, a rimandare ed a fare rischiosissimi affari. In casa nostra, ora che il conflitto s’è fatto concreto aprendo prospettive paurose in termini di sicurezza, di economia e di approvvigionamento/distribuzione delle risorse, alcuni leader provano a fare dei pretestuosi distinguo sugli aggressori/aggrediti, sugli embarghi finzione/minaccia ed addirittura sulla tipologia delle armi.

Generalmente, per logica immediata, chi aggredisce offende e chi è aggredito si difende: le armi consegnate intelligentemente agli aggrediti non possono che essere difensive. Tutto questo nella consapevolezza che non esiste l’uomo assoluto buono o cattivo, che la pacificazione tra contendenti è sempre percorso arduo e mai a termine e che è sicuramente importante che lo spirito di equilibrio e di umanità non ci debba mai abbandonare.

Il presidente del Consiglio Draghi cerca puntigliosamente di spiegarlo alle frange più turbolente delle sue sinistre e destre impegnate nella raccolta di facili consensi elettorali. Alcuni capi partito al suo seguito, giocando di sponda e senza troppo esporsi, provano ad intercettare il disagio popolare puntando sull’anima buona e sul portafoglio in difficoltà.

Scivolosamente, da consumati politici e da procacciatori di affari impropri, si improvvisano devoti ed esperti di Pace e di Accoglienza. Sottoscrivono le scelte del governo su embarghi ed invio di armi di difesa ed assumono al contempo le parole di Papa Francesco e di Padre Zanotelli come verità loro. Draghi non ne può più e pensa ad altro incarico, noi gente in ascolto, sfibrati dall’avvilente ventennio berlusconiano chiediamo al Presidente Mattarella di aiutarci a voltare pagina per interloquire con dignità in Europa.

 

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Angelo Botturi

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