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LETTERE AL DIRETTORE

ALESSANDRO DAL RÌ * SEGRETERIA PD TRENTINO: « I PERCHÉ DELLA MIA CANDIDATURA, OBIETTIVI – COALIZIONE » (LETTERA INTEGRALE)

Scritto da
17.28 - lunedì 23 gennaio 2023

Gentile direttore,

come da sua richiesta sono a farle avere la mia nota circa la presentazione ai giornalisti della mia candidatura per la segreteria politica provinciale del Pd Trentino. Ecco il testo:

 

*

Annuncio la mia decisione di mettermi a disposizione del mio partito per la carica di segretario provinciale. Arrivo da un percorso personale importante dentro al PD. Sono stato prima consigliere circoscrizionale, poi segretario di circolo di Povo e Villazzano, in seguito mi sono candidato -un po’ a sorpresa- come segretario provinciale quattro anni fa, in un momento in cui dentro al partito in pochi mi conoscevano. In seguito sono stato eletto consigliere comunale e coordinatore cittadino del PD di Trento.

Non lo faccio da solo, anzi, lo faccio insieme ad una squadra compatta, orientata all’obiettivo e motivata.

Un gruppo di persone, quello che mi sostiene, che si ritrova sui valori fondamentali di cosa voglia dire stare dentro ad una comunità politica, di cosa significhi essere un partito di terra autonoma nel suo rapporto con i dirigenti nazionali, di cosa voglia dire stare dentro ad una coalizione e di come andranno affrontati i passaggi decisivi che ci porteranno alle provinciali di autunno.

Una squadra forte che rappresenta il giusto mix tra esperienza e carica di rinnovamento, con rappresentanti credibili da tutti i territori del Trentino, nell’ottica del superamento di ogni contrapposizione tra città e valli. Una squadra che rimane aperta, come aperto dovrà essere il PD, ad accogliere tutte le energie che vorranno venire a dare il loro contributo in questa fase così importante per noi.

 

COSA CI CANDIDIAMO A FARE:

Tre obiettivi:
● Irrobustire il pd
● Allargare e consolidare la coalizione
● Arrivare competitivi alle provinciali alla fine di quest’anno e dare al trentino un governo degno di questo nome

 

IRROBUSTIRE IL PD
Un PD che smetta di guardarsi l’ombelico, che smetta di farsi le guerre interne, che smetta di avere tutti questi movimenti interni dettati dalle ambizioni dei singoli. Ci serve un partito che discute, che certamente si confronta, ma che poi esce con una posizione unica, una posizione che guardi innanzitutto al bene del trentino, in seconda battuta al bene del partito, e che solo poi guardi al fare i conti con le ambizioni della classe dirigente.

Ci serve, inoltre, un PD, lo dicevo anche quattro anni fa, che riesca a parlare un linguaggio più popolare, più adatto ad arrivare alle persone, anche nella sua comunicazione. Un partito capace di formare nuova classe dirigente e al tempo stesso di valorizzare la classe dirigente che ha, come i tanti amministratori che abbiamo su tutto il territorio trentino. Un PD capace di produrre proposta politica innovativa che punti alla creazione di valore aggiunto, che punti al creare una comunità trentina solidale, aperta, europea che dia modo a chi riesce a correre di farlo, ma che non lasci nessuno indietro.

Un PD aperto alla società civile, che sia capace di rappresentarla ma anche di venirne permeato. Vogliamo essere il luogo dove la cittadinanza porta le sue istanze per vederle rappresentate nelle istituzioni.

 

ALLARGARE E CONSOLIDARE LA COALIZIONE
Il secondo obiettivo, come dicevo, deve essere quello di allargare e consolidare la coalizione. Questo nuovo PD, più robusto, più forte, più compatto e più credibile, lo spenderemo al servizio della nostra coalizione. Noi abbiamo nella nostra natura una vocazione maggioritaria, ma siamo consapevoli di non essere autosufficienti. Quella vocazione maggioritaria, allora, non può che tradursi nella nostra propensione alla creazione una coalizione più ampia e più competitiva possibile.
Una coalizione dentro la quale il PD trentino dovrà far valere la sua forza, far valere il suo peso e al tempo stesso essere regista, essere sarto paziente, capace di cucire con gli alleati, di farli stare assieme e farli stare insieme bene, in un clima di fiducia. Dovremo, inoltre, dare loro una prospettiva. La prospettiva di proporre ai trentini un progetto forte e condiviso, e di conseguenza di proporci per dare al nostro territorio un governo provinciale all’altezza della sua storia.

PROVINCIALI E TRENTINO
E qui arrivo al terzo punto.

Come tutti sapete in autunno ci saranno le elezioni provinciali che per noi in Trentino, terra autonomia, terra dell’autogoverno, rappresentano le elezioni più importanti, le elezioni decisive. Dovremo arrivarci competitivi, e lo faremo. Dovremo arrivarci compatti tra di noi nel PD e compatti con tutta la coalizione. Dovremo arrivarci prendendo di petto alcuni temi.

Ne dico tre:
● Sanità
● Ambiente
● Lavoro e Welfare

 

SANITA’
Il primo non può che essere quello della sanità. La sanità trentina sta vivendo momenti molto complicati e i disservizi si stanno moltiplicando. Questo per un territorio come il nostro è semplicemente inaccettabile. Un versante, quello della sanità, su cui anche il centrosinistra del passato ha delle responsabilità importanti, ma il livello a cui siamo arrivati adesso era impensabile fino qualche anno fa. Quindi per noi è naturale mettere la sanità al centro, come elemento fondamentale del progetto che costruiremo per il trentino di domani.

 

AMBIENTE
Il secondo punto non può che essere quello dell’ambiente. Perché il riscaldamento globale è sotto gli occhi di tutti. Questa crisi climatica è un fatto, e purtroppo ne stiamo pagando le conseguenze anche noi in Trentino (Vaia, caldi record, siccità, eventi atmosferici sempre più violenti). Ebbene, se Arno Kompatscher dice di puntare a fare diventare il sudtirol il territorio più green d’Europa, io dico che forse anche noi in trentino possiamo seguirlo su questo campo. Forse anche noi possiamo ambire nel giro di un po’ di anni a fare dei grandi passi in avanti da questo punto di vista. Questo significherà mettere in campo politiche di adattamento agli effetti del cambiamento climatico: aumentare la resilienza del nostro territorio agli eventi estremi e il cambiare radicalmente tanti schemi, a cominciare dal turismo -questione neve-, la gestione delle acque, la gestione dell’energia, il modo di spostarsi in trentino. E dall’altra, il tema della decarbonizzazione, per fare la nostra parte nel ridurre la CO2 in atmosfera.

 

LAVORO E WELFARE
Il terzo punto non può che essere, per un partito come il nostro, lavoro e welfare.
Il lavoro deve fare un salto di qualità in Trentino. Deve farlo nei salari, deve farlo diventando più flessibile negli orari, andando incontro alle esigenze di vita del cittadino invece del contrario. Per questo abbiamo in mente un pacchetto di proposte, che vadano nella direzione del lavoro 4.0.
E welfare, perché la popolazione invecchia sempre più, e quindi aumenteranno le esigenze di cura, non solo in ospedale. Welfare perché le diseguaglianze sembrano aumentare sempre di più nel mondo, e quindi dovremo utilizzare la nostra Autonomia per provare a ridurle, quelle diseguaglianze. Tematica su cui fino a qualche anno fa il Trentino era eccellenza (pensiamo al Progettone o all’Assegno unico provinciale o ad altre misure) ma che oggi vede chi governa completamente disinteressato.

 

Chiudo ribadendo l’appello, di cui ho accennato prima.
Le nostre porte sono aperte a chiunque voglia darci un contributo, o voglia fare parte di questo percorso o voglia anche semplicemente informarsi meglio su quello che stiamo facendo e che vogliamo fare.

Abbiamo bisogno di tutti.

 

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Alessandro Dal Rì

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