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LETTERE AL DIRETTORE

ALDO COLLIZZOLLI * CRISI ENERGETICA: « I SOGGETTI PUBBLICI SI RIAPPROPRINO DEL BENE IDROELETTRICO, NO ALLA PROROGA DELLE CONCESSIONI »

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12.31 - sabato 12 agosto 2023

Gentile direttore,

la crisi energetica ha cambiato il settore delle forniture di offerte luce e gas, con un aumento senza precedenti dei prezzi e, quindi, della spesa per i consumatori.

Iniziata sul finire del 2021, la crisi ha raggiunto il culmine nel 2022, registrando poi un’attenuazione nel corso del primo semestre del 2023, anche se i prezzi all’ingrosso continuano ad attestarsi su valori più elevati dei livelli pre-crisi. L’aumento del costo dell’energia elettrica e del gas naturale ha avuto un impatto significativo sulle bollette in tutta Italia, con rincari notevoli rispetto al 2021. Ci sono, però, differenze regionali significative.
La media italiana segna rincari dell’81,9%. Osservando le aree del Paese si scopre che il caro bollette ha flagellato prima di tutto il Nord-Ovest dove si registrano impennate sui prezzi del 93,1%; segue il Centro con rincari ell’83,2%; poi il Sud (77,7%), il Nord-Est (74,4%) e infine le Isole (73,4%). La classifica dei rincari, regione per regione: vede le nostre provincie ai primi posti: provincia autonoma di Bolzano +123,8%, provincia autonoma di Trento + 121,1%.

Le centrali italiane che sfruttano l’energia dell’acqua sono concentrate al nord e generano più del 40% della produzione nazionale da rinnovabili. Paradossalmente accade che le province autonome di Trento e di Bolzano che, rispettivamente con 268 e 543 impianti, rappresentano insieme il 19,3% della potenza italiana, abbiano il costo più alto dell’energia.

Spetta alla Provincia autonoma di Trento l’esercizio delle funzioni, già esercitate in precedenza dallo Stato, in materia di grandi derivazioni di acqua pubbliche a scopo idroelettrico ubicate nel proprio territorio e per quelle poste a scavalco con il territorio della Regione del Veneto.

Nel comparto dell’energia (elettrica e gas) in Provincia di Trento operano, a vario titolo, numerosi soggetti, sia pubblici che privati. La maggior parte dell’energia è in mano ai privati che banchettano lucrando sul bene pubblico.

Noi chiediamo ai soggetti pubblici di riappropriarsi del bene idroelettrico. Le grandi concessioni non vanno prorogate.
Chiediamo il rafforzamento del servizio pubblico per la tutela dei diritti di tutti i clienti in particolare di quelli più deboli. Chiediamo bollette accessibili anche in Trentino, con il ritorno al controllo e alla gestione pubblica delle centrali idroelettriche e delle forniture dei servizi, incentivazione delle energie rinnovabili e delle comunità energetiche.

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Aldo Collizzolli
Cittadini uniti per il Trentino – Onda

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