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LETTERE AL DIRETTORE

ALDO COLLIZZOLLI * BANCA REGIONALE TN-AA: « SPAZZA LA TRADIZIONE DELLE RURALI E PREOCCUPA LA BASE, TENUTA AL DI FUORI DI OGNI VALUTAZIONE »

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18.33 - mercoledì 22 febbraio 2023

Gentile direttore Franceschi,

 

vorrei intervenire sul progetto inedito di una banca regionale, che spazza via la tradizione delle rurali e preoccupa la base, tenuta al di fuori di ogni valutazione, ricordando come si esprimeva nemmeno tanto tempo fa il Presidente della Federazione: “… davanti alle difficoltà, ad un mercato sempre più competitivo le cooperative rispondono unendo le forze per far fronte comune … la Federazione ‘casa’ di tutte le cooperative, è stata tenuta molto lontana da qualsiasi coinvolgimento. Semplicemente alcuni amministratori si sono fatti legittimamente un’idea … E questa idea hanno portato avanti, fino alla fine, fino al voto quasi plebiscitario dei soci dell’altro giorno.

Operazione conclusa con successo. Soci al centro? Niente affatto! … Ricordiamo che la gestione delle assemblee è una precisa responsabilità degli amministratori, così come il dovere di informare correttamente e di garantire le condizioni affinché ognuno possa esprimere un giudizio obiettivo e libero …” Giorgio Fracalossi, presidente della Cassa Rurale di Trento, di Cassa Centrale e tanto altro ancora docet! (cfr. editoriale di maggio 2016 di Cooperazione, il mensile della Federazione). Quando era anche presidente della Federazione ma non faceva il presidente. Impegnato a tempo pieno nel gestire la confluenza delle Casse Rurali nel gruppo nazionale del credito cooperativo.

Ora invece Fracalossi presidente della Cassa Rurale di Trento, ma guida anche di Cassa Centrale banca dichiara: «noi siamo innanzitutto banche, e abbiamo la responsabilità di essere buone banche», che devono «tenere conto di modelli organizzativi in evoluzione». “Le attività imprenditoriali sono responsabilità dei cda e delle basi sociali». Sulla sparizione del termine «Cassa rurale, connaturato alla tipologia delle casse nate sul territorio «Non è il nome che fa la differenza, ma ciò che fai». Dimentico che la forma a volte è anche sostanza. A questo punto un cooperatore si chiede a cosa serva la Federazione, se ad aiutare le cooperative a smussare gli ostacoli di percorso e portare avanti il movimento o a sostenere interessi esterni al movimento. Hanno dimostrato di non essere all’altezza del compito, e che il presidente aveva ben altro da pensare, al credito cooperativo piuttosto che ai problemi del consumo. (cfr. lettera di un socio).

Che tristezza vedere quelli cresciuti a “pane e cooperazione” ora fare i salta fosso con una disinvoltura disarmante. Non mi stupirei se un domani il successore di Fracalossi si mettesse ad elogiare la creazione sul territorio di una miriade di bio digestori. Già la cooperazione trentina è una cosa “finta” per spillare agevolazioni, la scelta dei nostri di oggi, di cambiare marciapiede, non è solo una logica di mercato perché per citare il poeta “ne abbiam viste tante di regine andare sull’altro marciapiedi al sole e noi nell’ombra… ombra e sole, è sempre così …”

 

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Aldo Collizzolli
Cittadini Uniti per il Trentino -Onda-

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