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LETTERE AL DIRETTORE

AGIRE PER IL TRENTINO * ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: « COME RISPOSTA ALLA CARENZA DI MANODOPERA IN GRADO DI FAVORIRE UNA CRESCITA RECIPROCA »

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19.15 - sabato 2 maggio 2020

L’alternanza scuola-lavoro come risposta alla carenza di manodopera in grado di favorire una crescita reciproca.

– lettera al direttore –

Egr. direttore

Per dare risposte alle categorie economiche che chiedono soluzioni ai problemi personali o di categoria, in merito alle richieste inderogabili di operatori nel campo dell’agricoltura ed alle esigenze, speriamo parimenti necessarie, nel campo del turismo, è nostro desiderio portare all’attenzione l’opportunità fornita dall’attività di alternanza scuola-lavoro degli studenti, cioè quel monte ore che nel secondo ciclo di istruzione (3°, 4°, 5° superiore) deve essere dedicato alla realtà delle imprese e dei territori fornendo prestazioni lavorative anche non remunerate.

In considerazione della situazione venutasi a creare è rilevante notare che, mentre a livello nazionale è stato opportunamente valutato di ridurre questo gravoso impegno, criticato in molti ambienti in quanto si traduceva in lavoro non retribuito, da 400 ore a 150 ore per gli istituti tecnici e 210 per gli istituti professionali e da 200 a 90 ore per i licei, nella Provincia di Trento rimangono fissati le ore massime per ciascun istituto.

Va rilevato peraltro che gli studenti, considerata l’onerosità in termini di tempo di tale attività preferivano togliersi il “fardello” durante il 3° e 4° anno delle superiori per dedicarsi più proficuamente alla preparazione dell’esame di maturità.

A seguito dell’emergenza covid-19, i percorsi di alternanza scuola-lavoro, che prevedono impegni con imprese e società per gran parte dell’anno scolastico, si sono interrotti, non dando la possibilità allo studente di assolvere gli obblighi presi a suo tempo, sulla base di una pianificazione personale che impegnava principalmente il 3° 4° anno scolastico.

Il monte ore andrà quindi in gran parte a gravare sugli ultimi 2 anni delle superiori con grave detrimento delle ore dedicate allo studio e dei programmi scolastici.

Come annunciato in sede di approvazione del provvedimento, sarebbe opportuno che l’assessore all’istruzione, alla luce della situazione di emergenza che ha profondamente modificato programmi, tempi e modalità dell’apprendimento, rivalutasse il provvedimento recependo la normativa nazionale con una riduzione complessiva delle ore da dedicare a tali attività, tenendo anche conto della difficoltà di tutti gli attori ad organizzare ed effettuare le attività con i nuovi criteri di salvaguardia della salute pubblica.

Parimenti dovrebbero essere resi possibili procedimenti agevolati affinché gli studenti possano effettuare le ore richieste presso aziende agricole o del turismo richiedenti, ovvero che le ore effettuate presso le aziende richiedenti possano essere riconosciute quale periodo di alternanza scuola lavoro, possibilmente sgravando istituti scolastici, imprese e studenti da scoraggianti fardelli burocratici.

Il ricevere una retribuzione ed eventuali incentivi per lavoro agricolo potrebbero immettere sul mercato un numero rilevante dei circa 3000 giovani che frequentano le ultime classi delle superiori, con la possibilità di poter essere impiegati in molteplici periodi, incrementando così la forza lavoro.

Auspichiamo che tale soluzione possa essere presa in considerazione e possa essere proficua per imprese, scuole, e per i nostri giovani che si approprierebbero realmente del territorio trentino, aspro ma enormemente produttivo, e che in considerazione delle sue caratteristiche fisiche e morfologiche avrà sempre la necessità della mano dell’uomo.

Tavolo di lavoro Politiche Sociali del Coordinamento Città di Trento di AGIRE per il Trentino

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