News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE

1.052 INSEGNANTI (DI 184 SEDI) * INFANZIA TRENTINO * ISTRUZIONE: « LA NOSTRA REPLICA ALL’ASSESSORE BISESTI » (PDF LISTA NOMI)

Scritto da
16.14 - giovedì 27 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

///

Buongiorno direttore Franceschi,

come da sua richiesta inviamo nominativi delle/gli insegnanti e scuole di appartenenza, che ad oggi sono diventati 1052 per 184 sedi scolastiche.

*

Tempo strano – tempi anomali. In questo luglio di calura e di tempesta, anche nella scuola dell’infanzia si rilevano segnali analoghi a quelli metereologici.
Come evidenziano i giornali e l’assessore Bisesti non è ordinaria la presenza di tre assemblee sindacali nell’arco di due settimane. C’è da interrogarsi per davvero! Gli elementi per capire queste ragioni sono nell’aria, sono sulla carta stampata, sono sui social da tempo, quindi si potevano fare delle previsioni abbastanza accurate. Ma tant’è.

Un po’ come per il cambiamento climatico, i segnali del malcontento e della decadenza della scuola (dell’infanzia in questo caso) si cominciano a vedere. Le cause sono le azioni dell’uomo, o meglio del politico (Bisesti, Fugatti, Masé…) che modificano (o vorrebbero modificare) la scuola mettendo contro insegnanti e genitori, mettendo in crisi la scuola sugli 11 mesi, ma anche i trasporti, i comuni che si trovano in difficoltà a compiere le opere di manutenzione, ecc.

Beh, c’è una buona quota di genitori in effetti che a luglio non ha iscritto i propri figli , circa il 38,6 % sul totale. E, ad onor del vero, dati alla mano, tra chi ha aderito all’undicesimo mese quasi un 50% non ha poi fatto frequentare il/la proprio/a figlio/a o lo ha fatto a “singhiozzo”. Non vorremmo infierire, ma i dati ci raccontano che nella fascia pomeridiana le frequenze si riducono notevolmente. Farsi delle domande è pretendere troppo? In più occasioni abbiamo ricordato che esistono, per sostenere le famiglie che hanno bisogno, dei servizi conciliativi nei periodi di sospensione della scuola (teniamo presente che non è una necessità per tutti). Tali servizi esistono per gli altri cicli scolastici, ma non per la fascia 3/6 per scelta della giunta; vi sarebbero buoni di servizio e i fondi europei a cui attingere, senza così gravare sul bilancio della PAT,

Le assemblee sindacali organizzate al mattino (8.30 – 9.30) sembrano mettere in luce una certa vivacità nella comunità, con genitori che si organizzano a custodire i bambini degli altri in attesa del termine dell’assemblea. Questa attivazione della rete, della comunità, anche informale, della custodia da parte di persone care e non necessariamente insegnanti è proprio un buon segnale. L’attivazione, per il bene dei bambini, è ciò che tiene coesa la comunità, la tiene viva.

Al contrario la risposta del servizio pubblico a qualsiasi questione (a mero titolo esemplificativo si potrebbe ipotizzare il servizio di nido alle 18.00 per permettere ai genitori di farsi l’aperitivo o in serate particolari come San Valentino…) tiene viva l’idea che non serve attivarsi personalmente con amici e parenti, con vicini di casa e colleghi, per affrontare al meglio la vita quotidiana, oggi con i figli piccoli, domani con la sorveglianza “a distanza” di quelli un po’ più grandi, poi per la tutela di un’anziana madre. L’attivazione come genitori, l’attivazione dei figli un po’ cresciuti, e che possono assumersi qualche responsabilità dopo i sedici anni, rientrano nelle azioni protettive e di benessere della società. Strano che ci vogliano le assemblee sindacali per metterlo in evidenza. Non tutti i mali vengono per nuocere.

Alcuni danni rimangono: quanti pullman e pulmini stanno girando a vuoto in questa calda estate? Un dispendio di denaro ed uno spreco di risorse umane, autisti, che scarseggiano sul mercato, che non riescono a fare le ferie. Una considerazione è questa: se costruiamo una società che pian piano perde la capacità di attivarsi, perde i contatti tra le persone, una società che rosicchia il tempo per sé e per la famiglia in nome del lavoro, non solo avremo persone con scarsa fiducia nei propri mezzi, ma non ci saranno risorse per fare in modo che qualcuno si prenda cura di noi. E’ un gioco di equilibrio, tra sostenere e fare in modo che ciascuno si sostenga.

 

*

Sottoscrivono 1.052 insegnanti di 184 scuole dell’infanzia provinciali e equiparate – (Sotto l’elenco in Pdf)

 

Loader Loading...
EAD Logo Taking too long?

Reload Reload document
| Open Open in new tab

Scarica PDF

Categoria news:
LETTERE AL DIRETTORE
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.