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ZENI (PD) * PRODUZIONE OLIVICOLA TRENTINA DEL GARDA: « QUALI EVENTUALI MECCANISMI DI SOSTEGNO PER CONSENTIRE AI PRODUTTORI DI FRONTEGGIARE LA CRISI? »

Scritto da
15.51 - lunedì 2 settembre 2019

Avendo presente le dimensioni crescenti della grave crisi che attualmente sta colpendo la produzione olivicola trentina del Garda, il Consigliere provinciale del Partito Democratico Luca Zeni ha presentato oggi una specifica mozione che impegna la Giunta provinciale ad intervenire subito sul piano della ricerca, per comprendere le cause dell’inspiegabile crollo della produzione di olive da olio nella zona del Garda trentino e veronese e sul versante del sostegno ai produttori trentini che stanno attraversando un momento di straordinaria difficoltà.

La mozione trae origine dalla constatazione dell’improvviso crollo della produzione dei frutti sull’albero; un crollo le cui cause sono sconosciute ma gli effetti del quale si faranno sentire a breve sia sui singoli produttori come sui Consorzi degli stessi.

La Provincia, che tanto afferma di sostenere i territori, fino ad ora non sembra aver attivato quasi nessun provvedimento emergenziale ed è pertanto necessario impegnare la stessa a muoversi rapidamente nell’interesse delle nostre produzioni, dei nostri marchi e delle nostre aziende olivicole.

 

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In allegato la mozione depositata.

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Egr. Sig.
rag. WALTER KASWALDER
Presidente Consiglio provinciale
SEDE

Proposta di Mozione n.
OLIO DEL GARDA: COME FRONTEGGIARE L’EMERGENZA?

Come forse noto, la corrente annata agraria deve registrare purtroppo un crollo verticale della produzione olivicola nelle aree ad essa vocate del Garda, sia in territorio trentino come in quello veronese, per cause ancora largamente sconosciute ai tecnici che operano nel settore. Chi afferma che la responsabilità sia da ascriversi ai mutamenti climatici ed ai continui sbalzi di temperatura, mentre la “cascola”, ovvero la naturale caduta delle olive dalla pianta che si interrompe per autoregolazione della pianta stessa, non sembra smettere e sugli olivi appaiono solo sparute olive a simboleggiare il disastro che sta accadendo e che ha spinto i consorzi di produttori dell’area veronese, già nell’aprile scorso, a cercare qualche soluzione.

Nel frattempo – e nella percezione che la produzione 2019 sarà praticamente inesistente, con gravissimi danni al sistema olivicolturale gardesano – ciò che rimane della produzione dell’anno precedente stà, letteralmente, sparendo dai punti vendita, perché gli acquirenti hanno compreso la portata dell’evento ed anche i possibili rimedi che qualcuno vorrà mettere in campo per sostenere l’intera filiera, ovvero l’acquisto di olio da Paesi mediterranei, i quali producono olio anche buono, ma senza alcun controllo di qualità.

La politica dei vari Consorzi dei produttori appare comunque indirizzata verso tali scelte – e vedremo poi con quali diciture sulle etichette – pur di non perdere e disperdere le clientele costruite negli anni e sulla base dell’alta qualità dell’olio del Garda, mentre la crescita dei prezzi al dettaglio, come anche all’ingrosso, è già innescata.

A fronte di questa situazione veramente emergenziale, è necessario che l’Ente pubblico e, soprattutto, il mondo della ricerca si muova con tempestività, superando gli attuali stati inerziali e concentrando ogni sforzo possibile , al fine di comprendere la natura dei drammatici accadimenti che stanno investendo la produzione olivicola del Garda ed individuare, laddove possibile, adeguati e rapidi rimedi, al fine di evitare il fallimento dell’intera filiera olivicola gardesana.

Tutto ciò premesso, il Consiglio della Provincia autonoma di Trento impegna la Giunta provinciale a:

– intervenire subito sul settore tecnico della Fondazione “E. Mach” al fine di accelerare i processi di studio e di ricerca sulle cause della situazione descritta in premessa;

– relazionare contestualmente al Consiglio provinciale circa lo stato della situazione attuale della produzione olivicola gardesana, almeno per quanto riguarda la realtà imprenditoriale trentina;

– attivare tutti i meccanismi di sostegno eventuali per consentire ai produttori di fronteggiare una simile crisi;

– impegnare il settore del controllo agroalimentare della Fondazione “E. Mach” per valutare la qualità degli olii eventualmente importati dai Consorzi dei produttori gardesani ed acquistati nell’area mediterranea.

– avv. Luca Zeni –

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