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ZENI (PD) – INTERROGAZIONE * “ TRENTINO ONORARIO “: « COME SI COMPATIBILIZZA IL RICONOSCIMENTO CON “ L’ AQUILA DI SAN VENCESLAO “? »

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16.30 - giovedì 22 aprile 2021

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

“Una poltrona per due o due per una poltrona?”. Quella sorta di furia iconoclasta che sta muovendo, da tempo, la Giunta provinciale nel cancellare o superare tutte le iniziative adottate dai precedenti governi provinciali, ha centrato abilmente l’obiettivo del ridicolo, al punto che il Consigliere provinciale del Partito Democratico del Trentino, Luca Zeni, ha depositato oggi un’interrogazione in proposito.

Infatti, con un apposito disegno di legge, la Giunta provinciale vorrebbe istituire l’onorificenza “Trentino onorario”, quale riconoscimento a tutti coloro che promuovono in ogni campo e modo il Trentino.

Una bella iniziativa, se non si trattasse della riproposizione pedissequa di quanto già previsto con l’onorificenza dell’ “Aquila di San Venceslao”: stesse motivazioni, stessi obiettivi, stesse figure e stesse modalità per un riconoscimento di quanti si impegnano a favore di questa terra. Esattamente come previsto dagli atti pubblici che definiscono, ormai da molti anni, l’attribuzione dell’ “Aquila di San Venceslao”. Nulla di nuovo quindi sotto il sole, se non il tentativo di “cambiare targa” al medesimo veicolo istituzionale, pur di far lievitare il consenso a spese della finanza pubblica.

Un dubbio percuote l’interrogante. Se la nomina di “Trentino onorario” fosse possibile attribuirla ad un trentino “doc”, che già “trentino” è e se, per caso, la nomina riguardasse un insignito già dell’ “Aquila di San Venceslao”, nelle cerimonie pubbliche costui avrebbe diritto a due poltrone, fra i posti riservati alle Autorità?

 

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Interrogazione n.

“TRENTINO ONORARIO”: UN GRANDE ONORE?

Imperterrita continua l’opera di demolizione del passato, portata avanti dalla Giunta provinciale con una caparbietà tale da sfiorare a volte perfino i confini del ridicolo.
Nello specifico, colpisce la recente deliberazione n. 608 del 16 aprile scorso, con la quale la Giunta provinciale, a firma dell’Assessore allo Sviluppo economico, Ricerca e Lavoro, approva un disegno di legge che introduce alcune modificazioni a norme esistenti, fra le quali la L.P. 30 luglio 2008 n. 13 – “Istituzione della giornata dell’autonomia e disciplina dei segni distintivi della Provincia autonoma di Trento”.

Con tali modifiche si viene ad introdurre l’originale onorificenza di “Trentino onorario”, ovvero una “manifestazione di riconoscimento e gratitudine da parte della stessa (Provincia n.d.r.) a cittadini italiani o stranieri o ad associazioni ed enti, per la loro esperienza e conclamata competenza in un determinato campo del sapere o in relazione a meriti per iniziative, interventi o per altre rilevanti motivazioni in favore del territorio o tali da comportare la promozione dell’immagine del Trentino in ambito nazionale e/o internazionale nei settori di interesse provinciale.”

Ecco, insomma un nuovo “premio”, che rimpolpa il già nutrito bagaglio di iniziative mirate esclusivamente al consenso immediato. Ma non basta.
Nei commi successivi dell’articolo 4 del citato disegno di legge, si prevede che il riconoscimento non abbia alcuna rilevanza giuridica, sia di carattere onorifico e possa essere conferito anche alla memoria. E ancora. Gli insigniti sono iscritti in un albo provinciale apposito e sono invitati, fra le autorità, in occasione di particolari ricorrenze o cerimonie ufficiali.
Complimenti!
Peccato solo che tutto questo esista già e da molti anni.
Infatti, con la deliberazione n. 2565 di data 5 ottobre 2001, la Giunta provinciale provvedeva ad istituire la consegna dell’ “Aquila di San Venceslao”, peraltro stemma ufficiale della Provincia riconosciuto con un D.P.R. di data 4 gennaio 1988, quale “simbolo altamente rappresentativo da consegnare (….) a persone che, a vario titolo, hanno dato lustro al Trentino e si sono distinte per il loro operato a favore del Trentino.” I premiati con questo simbolo possono esserlo anche in memoria e sono iscritti in un albo provinciale dedicato.
A fronte di tutto questo, anche uno sprovveduto coglie i medesimi profili e la stessa essenza fra i due riconoscimenti e quindi sembra ovvio poter concludere che il “Trentino onorario” quanto meno si sovrappone, se non sostituisce addirittura, il riconoscimento dell’“Aquila di San Venceslao”, rendendo di fatto quest’ultimo, in tutte le sue varie categorie, una attestazione residuale e secondaria, anche se già consegnato negli anni ad Autorità di altissimo rango: dai Presidenti della Repubblica a Capi di Governo, Ministri e via dicendo.

Ma si tratta di una iniziativa adottata in passato e quindi, secondo la logica un po’ iconoclasta dell’attuale Giunta provinciale, da accantonare, sostituendola con questa nuova formula. L’impressione dell’osservatore comune è che non si tratti tanto di innovative scelte politiche che qualificano l’autonomia speciale, bensì di “dispettucci” che corrono il serio rischio di cadere nel ridicolo.

Un solo dubbio. E se il riconoscimento di “Trentino onorario” viene dato ad una persona che è già trentina, come la mettiamo? Dovrà rinunciare alla sua identità naturale per adottare quella onoraria, oppure dovrà mentire definendosi “alto padano” per poter diventare “Trentino onorario” o dovrà rinunciare al riconoscimento? Ai posteri l’ardua sentenza,/ noi chiniam la fronte al “massimo” fattor.

 

*

Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

• per quali ragioni si è inteso promuovere questo disegno di legge in riforma della vigente norma 30 luglio 2008 n. 13;

• come si compatibilizza, posto che gli obiettivi sono pressochè identici, il riconoscimento “Trentino onorario” con l’ “Aquila di San Venceslao”;

• quale posizione protocollare verrà attribuita, nelle varie ricorrenze e cerimonie, agli insigniti del titolo di “Trentino onorario”, ovvero se alla pari con gli insigniti dell’ “Aquila di San Venceslao” o in altra posizione;

• se sono previsti segni distintivi di tale riconoscimento (es. medaglia; stemma con catena; fascia e/o sciarpa ufficiale; fregi esteriori o altro);

• come, infine, verrà definito un eventuale insignito nato e residente sul territorio provinciale – e quindi già naturalmente “trentino” – qualora allo stesso dovesse essere attribuito questo nuovo riconoscimento.


A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

 

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avv. Luca Zeni

 

 

 

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