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ZENI (PD) – INTERROGAZIONE * REPARTO OSTETRICIA – TRENTO: « QUALI INFORMAZIONI IL CONSIGLIERE CIA HA INVIATO ALLA GIUNTA PAT? »

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11.27 - martedì 13 luglio 2021

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione). Quali informazioni il cons. Cia ha inviato alla Giunta. Nei giorni scorsi il Presidente della IV commissione Cia, spesso polemico con la giunta provinciale dopo il cambio di casacca partitico, è stato molto duro con l’assessora alla Salute rispetto al noto caso di ostetricia-ginecologia.

Tra le altre considerazioni, ha ricordato di aver proposto nel gennaio 2019 alla IV commissione di approfondire la situazione di quel reparto, in seguito a delle segnalazioni che gli erano giunte. In quell’occasione – al di là della confusione rispetto al ruolo istituzionale della Commissione, alla quale peraltro non ha sottoposto alcuna votazione sulla sua proposta – non aveva voluto fornire ai commissari ulteriori informazioni rispetto a tali segnalazioni.

Suo dovere era seguire l’iter istituzionalmente previsto, e inoltrare tali segnalazioni all’assessorato alla salute, all’Azienda sanitaria, e – se vi fossero stati elementi penalmente rilevanti – alla Procura della Repubblica. Con questa interrogazione il consigliere Zeni chiede alla Giunta in quell’occasione il Consigliere Cia avesse informato Assessorato e Azienda Sanitaria delle segnalazioni di cui era in possesso – e che non aveva voluto fornire alla IV commissione – e quali verifiche siano state svolte e con quale esito.

 

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Gruppo cons. PDT

 

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Interrogazione n.

Quali segnalazioni inviate dal Presidente della IV Commissione rispetto alla situazione di ginecologia?

Recentemente il Presidente della IV Commissione consiliare Claudio Cia si è contraddistinto per prese di posizione molto critiche nei confronti della maggioranza provinciale alla quale ancora dichiara di appartenere. Infatti, dopo una prima fase di legislatura nella quale è stato silenziosamente allineato, in seguito al cambio di casacca politica e all’adesione ad un partito di destra ritenuto non compatibile con la maggioranza regionale, ha dovuto dimettersi da assessore regionale, ed è così tornato a rivestire i panni del moralizzatore anche nei confronti della componente leghista della sua maggioranza provinciale, oltre che di quella regionale di cui ora è oppositore.

In particolare risulta particolarmente critico nei confronti dell’assessora alla salute e del suo operato.
Nei giorni scorsi ha attaccato duramente la giunta sul noto caso di ostetricia ginecologia, ricordando peraltro di aver evidenziato problemi nel reparto già nel gennaio 2019, e di aver proposto alla IV commissione – all’interno di un lungo elenco di questioni puntuali – anche di approfondire le segnalazioni giunte in merito, salvo essere stato “rimbrottato dall’ex assessore Zeni perché avevo parlato di voci non documentate in un ambito istituzionale”.
Infatti, alla richiesta di poter visionare tali segnalazioni, al fine di poter valutare, il Presidente Cia non ha fornito alcunché ai componenti della Commissione, né ha formalizzato alla commissione una proposta in merito, né ha sottoposto alcun voto alla commissione.

Ma non ci si vuole in questa sede soffermare sull’irritualità di come in quell’occasione il Presidente della Commissione volesse impostare il ruolo della Commissione stessa, rispetto a quanto invece istituzionalmente previsto, né di come le sue considerazioni non siano state nemmeno sottoposte al vaglio della commissione di cui avrebbe dovuto avere la maggioranza, a prescindere dalle considerazioni istituzionali avanzate dalle minoranze: tutto questo fa parte dell’ormai consueto lavorare “alla buona”. Né ci si vuole soffermare sul triste tentativo di strumentalizzare ora considerazioni non nel merito della questione, ma rispetto a ruoli e funzioni istituzionali delle commissioni consiliari.

Si vuole invece capire – vista l’enfasi recentemente messa dal Presidente della Commissione Cia, il quale peraltro utilizza il suo ruolo istituzionale per strumentalizzazioni politiche nei confronti della minoranza – se a quelle segnalazioni a lui giunte all’epoca, tanto gravi da essere oggi motivo di attacco politico, e che non aveva voluto condividere con la Commissione ma tenere riservate, avesse dato comunicazione alla giunta provinciale e quali conseguenze avessero portato. Infatti, se erano così significative da meritare un intervento della Commissione – peraltro di dubbia legittimità istituzionale – era quanto meno dovere del Presidente della IV commissione segnalarle all’assessorato competente e all’Azienda Sanitaria, o alla Procura della Repubblica se penalmente rilevanti – i soggetti istituzionalmente deputati – per le verifiche del caso. Diversamente avrebbe compiuto una omissione grave, viste le conseguenze.

 

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Tutto ciò premesso si interrogala Giunta provinciale per sapere:

– se nel gennaio 2019, o comunque nel periodo immediatamente successivo, il Presidente della IV commissione Cia abbia inoltrato ad Assessorato alla salute o Azienda sanitaria le segnalazioni in suo possesso (e che non ha voluto mostrare alla IV Commissione) relative a problemi nel reparto di ostetricia-ginecologia di Trento; in caso di risposta affermativa, quali accertamenti sono stati svolti e con quali esiti.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

 

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avv. Luca Zeni

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