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ZENI (PD) – INTERROGAZIONE * QANON: « L’ASSESSORE BISESTI HA VERIFICATO LE INFORMAZIONI CHE HA FORNITO, SI È RESO CONTO DELLE “FAKE NEWS” CHE EGLI STESSO HA CONTRIBUITO A DIFFONDERE? »

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10.38 - giovedì 18 febbraio 2021

Nello scorso mese di novembre, il Consigliere provinciale del Partito Democratico del Trentino, Luca Zeni, aveva sollevato il problema dell’apparente adesione del Capo di Gabinetto dell’ Assessore alla Cultura ed Istruzione alla setta complottista internazionale “QAnon” e dell’evidente conflitto di tale adesione con il delicato ruolo pubblico ricoperto.

Con una stizzita risposta, l’Assessore Bisesti ha contestato le affermazioni di quell’interrogazione, fornendo ardite spiegazioni ed evocando, in un gran calderone, la redazione dei Vangeli, l’unità dei cristiani e l’epoca kennediana e respingendo ogni tipo di richiesta di informazioni ed approfondimenti.

Peccato che le risposte fornite dall’ Assessore siano farcite di quelle stesse “fake news” che la setta “QAnon” spaccia sulle reti “social” per divulgare le proprie teorie di un complotto universale che mieterebbe vittime illustri come l’ex Presidente Trump e che punterebbe al dominio del mondo.

Al di là della opinabilità di tali postulati, ciò che colpisce però è l’assenza di qualsiasi verifica sui dati forniti come risposta ufficiale della Giunta provinciale, dati che la stessa stampa locale ha dimostrato palesemente falsi solo svolgendo alcuni minimi approfondimenti.

Alla luce di queste considerazioni, il Consigliere Zeni ha depositato oggi una nuova interrogazione, chiedendo quali valutazioni esprime la Giunta rispetto alle posizioni della setta “QAnon”; se si ritiene opportuno che un Capo di Gabinetto di un Assessorato provinciale veicoli, seppur a titolo personale, balzane posizioni estremistiche e complottistiche sulle reti “social”; se l’ Assessore Bisesti ha verificato le informazioni che ha fornito con la sua risposta ufficiale e se si è reso conto delle “fake news” che egli stesso ha contribuito a diffondere.

 

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Interrogazione n.

“FAKE NEWS” NELLE RISPOSTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE

Pur esercitando la massima comprensione possibile nei riguardi della complessiva portata dell’onere istituzionale derivante dalla guida della Cultura e dell’ Istruzione in Trentino, per dovere di cortesia pare utile richiamare l’attenzione dell’ Assessore competente sull’opportunità di dedicare qualche minuto del suo prezioso tempo anche alla lettura di ciò che poi è chiamato a sottoscrivere, soprattutto quando si tratta di atti pubblici ufficiali come le risposte alle interrogazioni consiliari, non foss’altro per evitare la nomea di propagatore di quelle stesse “fake news” che, più volte ed in altri contesti, egli stesso ha ripetutamente condannato.

Nel rispondere infatti ad una precedente interrogazione dello scrivente (interrogazione n. 2020 di data 27 novembre 2020), con la quale si stigmatizzava l’ apparente adesione del suo Capo di Gabinetto alle teorie complottistiche evocate dalla setta “QAnon”, l’ Assessore alla Cultura si addentra in spiegazione ardite ed anche vagamente stizzite, evocando i Vangeli, l’ unità dei cristiani, l’epoca kennediana, lo sport della vela ed una ulteriore serie di elementi, anche estranei al senso dell’interrogazione stessa, concludendo infine le sue osservazioni con affermazioni trancianti sulla libertà di “professione della propria fede religiosa e manifestazione delle proprie idee”, che nessuno peraltro aveva messo in discussione.

Sulla scorta di tali precisazioni qualche “voce” amica nella stampa on-line si è presa poi il disturbo di sbeffeggiare ripetutamente il sottoscritto, anche con riferimenti di carattere personale francamente privi di ogni minimo buon gusto, nel tentativo di ridurre la portata delle questioni sollevate con quell’interrogazione ad una mera e disinformata diatriba politica, della quale lo scrivente sarebbe l’unico responsabile.

Però le affermazioni dell’ Assessore, contenute in quella risposta, erano così macroscopicamente perentorie, da esigere qualche approfondimento che ha rivelato, con prove inoppugnabili, come l’ Assessore, per smentire l’ apparente adesione del suo Capo di Gabinetto alla setta complottistica internazionale “QAnon” abbia usato le affermazioni della setta stessa, incappando così in un alcuni evidenti falsi, la cui dimostrazione è apparsa anche sulla stampa locale in modo del tutto chiaro.

In altre parole, l’ Assessore ha utilizzato una serie di palesi “fake news”, prodotte dalla letteratura complottistica della setta “QAnon”, per assicurare circa l’ estraneità alla medesima da parte del suo Capo di Gabinetto, forse non rammentando quanto previsto dal disposto del comma 2 dell’art. 18 della Costituzione, che interdisce comunque le associazioni segrete in questo Paese.

Va infatti ricordato come la setta “QAnon” abbia molti profili di segretezza e sia, al contempo, uno dei soggetti ispiratori di quell’ effettivo attentato alla democrazia che è stato l’assalto al Congresso degli Stati Uniti d’America propiziato anche dalle dichiarazioni incendiare dell’ormai ex Presidente Trump, idolo incontrastato di “QAnon”. Quelle azioni violente che hanno turbato il mondo, sono, senza alcun dubbio, la traduzione pratica di “espressioni ideologiche estremiste” delle quali “QAnon” è un interprete convinta.
Condividendo simbologia e messaggi della setta, anche attraverso l’esibizione della lettera “Q” su materiale postato sui “social”, va da sé che si condividano tali espressioni, come nel caso che ha investito il Capo di Gabinetto dell’ Assessore nelle scorse settimane.

 

*

A fronte di tutto questo, si interroga nuovamente la Giunta provinciale per sapere:

– come la stessa valuta le posizioni politiche espresse dalla setta complottistica internazionale “QAnon” ed apparse sulla stampa locale, nazionale ed estera, anche in relazione all’assalto al Congresso statunitense;

– se si ritiene ancora opportuno che il Capo di Gabinetto di un Assessore veicoli messaggi e simboli di tale setta e se le posizioni ideologiche estremistiche propugnate e perseguite da questa setta siano compatibili con il ruolo istituzionale rivestito;

– se l’Assessore provinciale alla Cultura ed Istruzione ha verificato le informazioni raccolte nella sua risposta all’interrogazione n. 2020 d.d. 27.11.2020, informazioni risultate poi, ad un controllo tecnico, decisamente false ed infondate;

– se l’ Assessore provinciale alla Cultura si è reso conto della portata delle “fake news” – che in lingua italiana si chiamano menzogne – che egli ha veicolato con la sua abborracciata risposta alla citata interrogazione n. 2020 e come intende fare per porvi rimedio, per non mancare di rispetto all’ Istituzione consiliare tutta.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

Distinti saluti

avv. Luca Zeni

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