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ZENI (PD) – INTERROGAZIONE * GIUNTA PAT IN TRASFERTA: « “CLERICI VAGANTES”, PELLEGRINI DELLA DEMOCRAZIA DIRETTA »

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07.58 - martedì 29 gennaio 2019

Interrogazione – Nella frenesia vorticosa delle attività che, quotidianamente, sembrano sommergere la Giunta provinciale, tutta protesa a garantire un radioso futuro a questa terra, emerge con forza la passione evidente e comune a tutta la compagine di governo per una costante presenza istituzionale sul territorio, sia in forma singola come collettiva. Se tale passione forse poteva apparire comprensibile nella fase emergenziale dettata dal maltempo, adesso, a distanza ormai di tre mesi, risulta evidente che non si trattava di presenzialismo solidale, bensì di una più strutturata vocazione al turismo istituzionale, capace di collocare nelle più disparate geografie del Trentino la settimanale convocazione della Giunta provinciale, in una sorta di permanente tour elettorale, ammantato dell’ormai riconosciuta demagogia territoriale e caricandone i costi sulle casse pubbliche.

Infatti, nella necessità di dover costantemente alimentare la macchina del consenso momentaneo attraverso il continuo apparire, quasi ubiquo, in ogni possibile angolo della provincia, la Giunta provinciale sta introducendo un’inedita consuetudine di “nomadismo giuntale”, probabilmente del tutto inutile alla soluzione delle emergenze in quanto tali, ma proficuo invece in termini di immagine e di distrazione di massa dal fulcro vero dei problemi della nostra realtà.

Come antichi “clerici vagantes”, Presidente, Assessori, Dirigenti, Funzionari e quant’altro occorre al funzionamento delle sedute della Giunta provinciale, si spostano da un punto cardinale all’altro, in uno stucchevole ripetersi di slogan e di promesse povere di sostanza, nell’auspicio che, così facendo, il governo provinciale possa proseguire nella sua opera di “captatio benevolentiae” in vista dell’appuntamento elettorale europeo del prossimo mese di maggio.

In questo contesto di costruzione dei “progressivi e magnifici destini della patria” è evidente quanto poco importi il costo settimanale di simili trasferte, posto che a tutti coloro che si muovono per lavoro dalla sede di servizio ad altra destinazione viene corrisposto un rimborso spese o un’indennità di missione, che grava sulla spesa corrente della Provincia nel suo insieme. Certo che non si tratta di cifre enormi, ma se questa passione per la mobilità delle Istituzioni avesse a proseguire a lungo, il conto finale potrebbe rivelarsi piuttosto salato.

Ma ciò che più colpisce è la vaghezza di senso che permea l’itinerare governativo.

Se è pur vero infatti che anche in passato, seppur molto raramente e per qualche motivo specifico, la Giunta provinciale è stata convocata fuori sede, quello che sfugge alla comprensione, al di là delle blandizie della retorica territoriale e delle periferie, è il significato amministrativo di questo “infinito viaggiare”, posto che sono trascorsi secoli ormai da quando i funzionari del Principe Vescovo si recavano nelle valli per adempiere agli atti di governo del territorio. Pare quasi che, in carenza di idee di governo, assicurare la presenza settimanale in periferia costituisca di per sé un atto politico innovativo, quasi una sorta di pellegrinaggio del potere alla ricerca di una propria diffusa legittimazione e nel tentativo di costruire forme di rapporto diretto fra potere esecutivo ed amministrati, per oltrepassare le angustie del dibattito parlamentare nelle sedi naturali dell’autonomia, approdando così a nuove forme di democrazia diretta, dove progressivamente viene a decolorarsi la politica stessa.

Ma forse si sta pensando male – anche se, pur peccando, il più delle volte… – ed invece si tratta solo di una sana passione turistica che, in futuro, potrebbe anche spingere la Giunta provinciale fuori dai confini dell’autonomia e fino al dorato mondo di Gardaland, per una seduta rilassante e divertente.

Tutto ciò premesso, si chiede cortesemente di poter interrogare la Giunta provinciale per sapere:

  • quante sedute la stessa abbia fin qui tenuto nella sede ufficiale della Provincia al civico numero 15 di piazza Dante a Trento e quante sedute invece si sono svolte fuori sede, indicando i luoghi dove la Giunta provinciale si è riunita;
  • di quale supporto amministrativo e funzionale necessita la Giunta provinciale nel contesto delle trasferte richiamate in premessa e di cui alla domanda precedente e con l’aggravio di quali costi;
  • se è intenzione della Giunta provinciale proseguire con quest’irrituale scelta e fino a quando e se la stessa rientra in un più ampio disegno di democrazia diretta, teso ad emarginare progressivamente l’Istituzione consiliare e a privilegiare un rapporto diretto e non mediato fra governo e

 

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta. Distinti saluti.

 

– avv. Luca Zeni –

 

 

 

 

 

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