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ZENI (PD) – INTERROGAZIONE * FACEBOOK CAPO GABINETTO ASSESSORE BISESTI: « NEL SUO PROFILO SONO APPARSI IL SIMBOLO “Q” CHE RAPPRESENTA LA SETTA COMPLOTTISTA “QANON” E POSIZIONI SCONCERTANTI »

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12.16 - venerdì 27 novembre 2020

IL COMPLOTTISMO UNIVERSALE ANCHE A TRENTO – Fra i lasciti meno graditi della componente più discussa ed estremista della destra ultraconservatrice americana, quello del complottismo universale è sicuramente, pur nella sua totale assurdità, il più pericoloso perché raccoglie, attorno a teorie strampalate quanto incredibili, una massa non indifferente di adepti, non solo negli U.S.A. ma anche in Europa, in Italia e perfino in Trentino.

Ne è riprova il profilo facebook del Capo di Gabinetto dell’Assessore provinciale alla Cultura, Istruzione e Università, dove recentemente sono apparsi, non solo il simbolo “Q” che rappresenta la setta complottista “QAnon”, ma anche posizioni sconcertanti, visto il ruolo istituzionale ricoperto dal loro autore, su questioni locali come la mancata realizzazione dei mercatini di Natale, imputabile ad un scelta talmente anticristiana da meritare gli inferi o su temi internazionali come la presenza di Gesù alle spalle di Trump durante gli scrutini delle elezioni presidenziali americane.

A fronte di tutto ciò – e proprio per il ruolo istituzionale rivestito da chi ha postato simili immagini – il Consigliere del Partito Democratico del Trentino, Luca Zeni, ha depositato oggi un’interrogazione in Consiglio provinciale per sapere se la Giunta è a conoscenza di tali situazioni, se le condivide oppure se non ritiene di dover prendere adeguati provvedimenti nei confronti di questo suo dipendente.

 

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Trento, 27 novembre 2020

Egr. Sig.
WALTER KASWALDER
Presidente Consiglio provinciale
SEDE

Interrogazione n.
IL COMPLOTTISMO UNIVERSALE E LA GIUNTA PROVINCIALE

Fra le tante cose che la pandemia ci sta sottraendo, una, in particolare, si evidenzia con la scomparsa del buon senso e della logica.

zwGrazie all’amplificazione planetaria veicolata dai vari “social”, le teorie più strampalate, le paure più infondate, i complotti più fantasiosi ed irreali vengono confezionati e conditi con spruzzate di intransigentismo religioso, di terrorismo mediatico, di razzismo, antisemitismo e xenofobia in un’amalgama decisamente preoccupante.
In altre epoche ed in altre condizioni, tutto questo potrebbe essere liquidato come una risata, ma non viviamo affatto in tempi normali ed oggi, appunto anche grazie alle ansie create dalla diffusione del contagio, qualsiasi “fake news” esercita una sua attrazione su gruppi sociali sempre più estesi. Fra questi va indicata, per la sua incredibile capacità di mescolare realtà e fantasia, la sigla “QAnon” che vagheggia l’arrivo di un nuovo messia venuto sulla terra per svegliare gli uomini dal torpore, mostrando loro la verità racchiusa nel “Grande Risveglio della Consapevolezza”, contenitore di una gamma vastissima di teorie complottistiche.

Secondo “QAnon” è in atto una congiura universale volta ad impossessarsi del dominio del mondo e gestita da un oscuro “Deep State”, uno “Stato profondo” costituito dai cosiddetti “poteri forti” collusi con reti pedopornografiche, con cabale occulte e pratiche sataniste. In una condizione di normalità – che peraltro ora non viviamo – verrebbe spontaneo a chiunque cogliere le fin troppo evidenti analogie di questa “teoria” con altre e ben più antiche descrizioni di congiure mondiali, come quella raccolta nei “Protocolli dei Savi Anziani di Sion”, redatta alla fine del XIX secolo dalla polizia segreta zarista in chiave antisemita e sulla quale si è fondata larga parte della persecuzione contro gli ebrei nel Novecento.

Tutto insomma concorre a definire i profili di un complotto mondiale che trova alimento ulteriore nella pandemia in corso, rispetto alla quale “QAnon” rifiuta, ad esempio, ogni ipotesi vaccinale, perché conterrebbe microchip con i quali il “Deep State” proverebbe a controllare tutta l’umanità.

Una miscela di esoterismo a buon mercato; esaltazione del nazismo; occultismo da salotto; razzismo derivato dal KKK; “nazionalismo bianco” e veterocattolicesimo preconciliare produce un fermento quotidiano di odio e di intolleranza che trabocca sui “social” e nella comunicazione senza controllo.

Insomma un coacervo di sciocchezze negazioniste che pensavamo patrimonio folkloristico della componente più estremistica e contestata di gruppi fondamentalisti, ma che oggi invece ritroviamo anche in Italia, con una cifra di aderenti a “The Q Italian Patriot” – ovvero la declinazione italica del “QAnon” americano – che ormai arriva a quasi quarantamila persone e fra costoro sembra di dover registrare anche la presenza convinta di una figura istituzionale come quella del Capo di Gabinetto dell’Assessore alla Cultura, Istruzione ed Università della Provincia autonoma di Trento.

Il profilo “Facebook” di questa persona infatti è stato corredato a lungo con la lettera “Q”, che indica nella gergalità estremistica di destra di “QAnon” il messia destinato a risvegliare l’umanità. Non solo, da quel profilo sono state divulgate alcune prese di posizione quanto meno sconcertanti, come quelle che descrivono la chiusura dei mercatini di Natale a Trento come una scelta talmente anticristiana da rischiare di aprire le porte degli inferi o come quelle che vedono Gesù schierato con Trump mentre gli appoggia le mani sulle spalle durante lo scrutinio delle elezioni americane, accompagnando il tutto con il commento: “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?”. Ma non solo. Sul citato profilo del Capo di Gabinetto dell’Assessore alla Cultura è apparso recentemente anche l’hastag acronimo “WWG1WGA”, che raccoglie il motto inglese “Where we go one, we go all” (“Dove va uno di noi, andiamo tutti”), usato dagli adepti di “QAnon” per riconoscersi fra loro.

Non siamo ancora all’inneggio del Führer come nei casi relativi ad altri Capid i Gabinetto degli Assessori di questa Giunta provinciale, ma siamo sicuramente sulla “buona strada”.

I concetti di democrazia e di Stato di diritto sono complessi e contemplano il rispetto di principi molteplici e che devono essere bilanciati; tra questi c’è la libertà di opinione, ma anche il rispetto di valori costituzionali come la tutela delle minoranze ed il divieto di discriminazione per motivi etnici, religiosi e di razza. In particolare, chi ricopre ruoli istituzionali – e il Capo di Gabinetto di un Assessorato, di nomina fiduciaria, ha un ruolo anche di rappresentanza delle Istituzioni molto delicato – ha un dovere di massima attenzione all’osservanza di comportamenti e dichiarazioni consone alla funzione ricoperta e tra questi non pare ricompresa la lotta santa in salsa esoterica che su quel profilo alberga.

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A fronte di tutto ciò, si interroga la Giunta provinciale per sapere:

1) se la medesima conosce la setta “QAnon” e i messaggi estremistici che veicola;

2) se la stessa è a conoscenza dell’adesione del Capo di Gabinetto dellAssessore alla Cultura, Istruzioneed Università alla setta “QAnon”, anche nella sua versione italiana denominata “The Q Italian Patriot”;

3) come la Giunta provinciale valuta le posizioni espresse da tale setta e riassunte nelle premesse della presente interrogazione;

4) se la Giunta ritenga opportuno che il Capo di Gabinetto di un Assessore della Provincia autonoma di Trento veicoli i messaggi di tale setta e se l’adesione a certe posizioni ideologiche estremistiche sia compatibile con il ruolo istituzionale rivestito.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

Distinti saluti.

 

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avv. Luca Zeni

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