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ZENI (PD) – INTERROGAZIONE * CHIUSURE COVID: « QUALI RAGIONI IMPEDISCONO L’ADOZIONE DI UN SISTEMA INFORMATICO IN GRADO DI TRASMETTERE IL CERTIFICATO A CONCLUSIONE DELLA QUARANTENA? »

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10.06 - mercoledì 23 dicembre 2020

Nonostante qualche miglioramento introdotto anche su pressione del Consiglio provinciale, alcune procedure legato al controllo, prevenzione e contrasto della pandemia rimangono ancora lente e farraginose e, vale come esempio il nodo del lungo periodo occorrente per avere un certificato a conclusione della quarantena.

Tutto ciò genera pesanti disagi ed un rimpallo delle responsabilità, con la creazione quindi di ulteriori problemi per la popolazione. A fronte di tale situazione, il Consigliere provinciale del Partito Democratico del Trentino, ha depositato oggi un’interrogazione per verificare: quali ragioni impediscano l’adozione di un sistema informatico in grado di trasmettere, con il referto di negatività, anche il relativo certificato a fini lavorativi e di rientro nella normalità; se non sia possibile effettuare subito i tamponi molecolari ai familiari di soggetti positivi, riducendo in tal modo i periodi di isolamento ed, infine, se la Giunta provinciale non ritenga di dover emanare una direttiva alle Scuole del territorio affinché le stesse prevedano l’opzione del collegamento da remoto per i ragazzi assenti dalle lezioni, alla ripresa delle stesse, a causa di quarantena o isolamento.

 

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Interrogazione n.

PROCEDURE COVID, TRA QUARANTENE E CHIUSURE

A parecchi mesi dall’avvio della pandemia, la sorpresa e la comprensibile impreparazione che hanno colpito tutto il mondo dovrebbero lasciare lo spazio a programmazione e organizzazione per contrastare nel miglior modo possibile la diffusione del contagio.
Purtroppo la fase autunnale si è aperta con molti ritardi da parte della Provincia di Trento (pensiamo ad esempio al ritardo nel rafforzamento della centrale covid, o dell’assistenza domiciliare, o nel coinvolgimento del Cibio per incrementare i tamponi) e con una interpretazione elusiva dei protocolli che ha portato a sottostimare in maniera marcata il reale numero dei contagi e quindi le misure di contrasto da adottare.
Nel corso dei mesi di novembre e dicembre, stimolata soprattutto dal mondo della sanità e da numerosi impegni assunti dal Consiglio provinciale, la giunta ha provveduto a migliorare una serie di procedure. Ad esempio nel prevedere meccanismi automatici per l’invio del certificato di fine isolamento per i positivi negativizzati, anche se pare che ancora non si riesca a fare contestualmente al referto negativo.

Da alcune segnalazioni tuttavia risulta che questo non sempre avvenga per chi è stato sottoposto a quarantena, e che ci voglia ancora parecchio tempo per avere un certificato aggiornato. Questo comporta un forte disagio ad esempio per il rientro a scuola di ragazzi negativi, costretti a perdere giorni di scuola in più soltanto per ritardi burocratici. In particolare il rischio è di un rimpallo tra pediatra o mmg e centrale covid, con il numero verde che ancora spesso richiede parecchio tempo prima di ottenere la linea.
Un altro problema è che, nel caso di positività di una persona, i familiari sono posti in quarantena senza avere subito un tampone, che viene effettuato soltanto al termine del periodo di quarantena, quindi dopo 10 giorni. Questo comporta una serie di conseguenze:

1) che una percentuale di familiari che erano positivi, quando fanno il tampone risultano negativi: non sanno quindi di essere stati positivi, e non compaiono nelle statistiche dei positivi;

2) che una percentuale di familiari già positivi, e positivi anche quando effettuano il tampone, invece di incominciare l’isolamento per positività subito, lo incominciano dopo 10 giorni di quarantena, quando magari sono già nella fase finale della malattia, prolungando in tal modo di parecchi giorni la loro condizione di isolamento. Questo incide molto sull’organizzazione familiare, sul lavoro, sulla scuola;

3) se un genitore è positivo, il figlio minore viene posto in quarantena senza tampone: se anche lui fosse già positivo, non risulta alla scuola. In tal modo salta il principio della chiusura della classe con due positivi; infatti vengono segnalati casi di classi con più di due studenti assenti per quarantena, ma non considerati positivi in quanto non sottoposti a tampone.
Rispetto alle scuole, un altro problema che viene segnalato riguarda i ragazzi assenti per isolamento o quarantena, che può prolungarsi anche per parecchie settimane; infatti soltanto alcune scuole consentono ai singoli assenti di collegarsi con la classe da remoto, in modo da poter almeno seguire le lezioni e perdere meno scuola possibile.

 

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Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere:

– per quale motivo non si adotta un sistema informatico in grado di allegare, insieme al referto di negatività, anche il certificato di fine isolamento o di fine quarantena, riducendo il lavoro amministrativo e agevolando la vita delle famiglie;

– se non si ritenga opportuno riprendere ad effettuare subito un tampone molecolare ai familiari di positivi, in modo da rilevare eventuali positività, consentendo di avere spesso una riduzione del periodo totale di isolamento, di avere un quadro dei contagi più completo, di avere un conteggio reale delle assenze per positività al covid nelle classi delle scuole;

– se non si ritenga opportuno emanare un’apposita direttiva alle scuole, con l’indicazione che tutte prevedano la possibilità, alla ripresa delle lezioni a gennaio, di collegarsi da remoto, per gli studenti assenti per quarantena o isolamento.

A norma di Regolamento si richiede risposta scritta.

Distinti saluti

 

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avv. Luca Zeni

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